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Ricordare l'Olocausto affinché non si ripeta
Gazzetta del Sud 11 marzo 2001

Fonte http://www.gazzettadelsud.it/1ricerca/leggi.asp?ID=rcc019.htm&DATA=11032001&INFO=14

Testimoni di Geova / Ricordare l'Olocausto affinché non si ripeta
Paola Suraci

È il giorno della memoria e questa volta sono i Testimoni di Geova, arrivati in tanti all'auditorium “Gianni Versace” al Cedir, a ricordare quanti hanno subito l'Olocausto. Ricordare affinché la violenza non si ripeta perché è ancora vivo il dolore di chi si oppose al nazismo e agli orrori dei campi di concentramento. Per questo adesso che sembra tutto così lontano, storia ormai passata, i Testimoni di Geova hanno voluto organizzare un incontro per fermare l'attenzione su ciò che è accaduto in Germania, ma non solo. Ebrei, omosessuali, Testimoni di Geova e quanti si ribellavano al regime di Hitler venivano perseguitati, uccisi. Nel buio della grande sala, sul grande schermo ecco che scorrono le immagini del documentario “Saldi di fronte all'attacco nazista”, poi si riaccendono le luci e inizia il dibattito. Parlano Marco Loiaconi, l'assessore comunale alla pubblica istruzione Domenico Mannino, il vice sindaco Demetrio Naccari Carlizzi, l'assessore provinciale ai Beni culturali, Santo Gioffré, Domenico Ficarra, docente di storia e filosofia e Giovanni Lopez del Museo Ferramonti. Il Campo di Ferramonti, vicino Tarsia, fu aperto a giugno del 1940 per “elementi considerati pericolosi nelle contingenze belliche”. Arrivarono ebrei stranieri ma i calabresi seppero essere solidali con chi era costretto a vivere nell'orrore e nella paura. Ricordare, dunque, per recuperare la funzione della storia in un momento in cui la società si sta abituando ad avere informazioni sempre più veloci e molteplici per questo occorre che sviluppi meccanismi culturali in grado di salvaguardare i valori. In tal senso le associazioni e la scuola possono fare molto anche perchè il pericolo non è passato se si pensa che c'è il 46% di persone tra i 19 e i 49 anni in Germania che pensa che l'Olocausto non fu un fenomeno negativo. Spesso l'ignoranza, la non conoscenza e la paura di ciò che è diverso, sconosciuto, porta alla violenza, all'intolleranza e per questo in molti luoghi ritorna l'incubo della discriminazione razziale o religiosa. Bisogna lottare tutto ciò, come fecero, in modo risoluto e unitario i Testimoni che non vacillarono e denunciarono pubblicamente l'oppressione e l'ingiustizia.

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