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Articoli pubblicati su L'Esagono settimanale dela Brianza
Maggio Giugno 2001 sulla mostra dei testimoni a Lissone


L’ESAGONO Settimanale della Brianza  28 maggio 2001

Cultura e società pag. 3

A Lissone 12 anni di orrore nazista contro i Testimoni di Geova in foto

 LISSONE   Una mostra per non dimenticare che, nelle prigioni tedesche e nei campi di concentramento, vennero rinchiusi anche 10mila Testimoni di Geova e 2mila di loro persero la vita. L’appuntamento è a Lissone, nei locali del comune in via Gramsci, a partire da domenica sino al giovedì seguente. L'esposizione consisterà per lo più in un viaggio fotografico in quei terribili anni. Nell'ambito dello stesso appuntamento verrà proiettato un documentario con testimonianze di sopravvissuti all'Olocausto e interventi di storici dal titolo: "I Testimoni di Geova, saldi di fronte all'attacco nazista".L'ingresso è gratuito e l'iniziativa è organizzata dalla Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova di Lissone con il patrocinio dell'assessorato alla cultura.

 


L’ESAGONO Settimanale della Brianza 28 maggio 2001 pag. 15

 

Da domenica a giovedì in municipio

Le foto per ricordare lo sterminio nazista dei Testimoni di Geova

 

Una mostra fotografica ed un incontro per ricordare uno sterminio spesso misconosciuto, quello dei Testimoni di Geova da parte dei nazisti. La manifestazione, dal titolo "La persecuzione nazista dei Testimoni di Geova", si terrà da questa domenica fino a giovedì 7 negli spazi del palazzo comunale di Lissone. L'iniziativa ha uno scopo preciso, come spiegano gli organizzatori: «E' nostro dovere morale impedire che all'ingiustizia subita allora segua anche l'ingiustizia dell'oblio e dell'esautorazione. Mentre Sono ancora in vita dei sopravissuti, la loro diretta testimonianza dovrebbe istruire noi più giovani». La mostra fotografica si compone di 36 pannelli provenienti dalla Germania, che propongono diverse tematiche, da quella dell'oppressione da parte delle SS alle informazioni e statistiche relative ai campi di concentramento, alle attività svolte dai Testimoni di Geova, alle esperienze di famiglie e singoli individui. «La mostra - sottolineano gli organizzatori - non ha carattere. dottrinale o confessionale ma vuole essere un evento storico - culturale». L'apertura della mostra e l' incontro inaugurale si terranno domenica mattina alle 10.30. Nella sala polivalente del municipio sarà poi proiettato il documentario " I Testimoni di Geova, saldi di fronte all'attacco nazista", cui seguirà una "tavola rotonda" alla quale parteciperanno il sindaco Fabio Meroni, il ministro di culto Renato Onesti e l'assessore regionale alle opere pubbliche e politiche della famiglia Carlo Lio. I Testimoni di Geova vennero messi al bando da Hitler nel 1933, all'indomani dell'incendio del Reichstag. Le proprietà della comunità vennero sequestrate ed i libri bruciati. Contemporaneamente iniziarono i primi internamenti. Dal '34 al ' 37 furono 4 mila i Testimoni di Geova arrestati e condannati. Nel '38 erano circa il 5-10 per cento dei prigionieri nei campi di concentramento. Nel '39 August Dikmann venne fucilato pubblicamente dalle SS come primo obiettore di coscienza nel campo di concentramento di Sachsenhausen. Furono 20 mila i Testimoni di Geova perseguitati dal regime nazista; di questi, circa 10 mila furono imprigionati o internati. In quasi 2 mila persero la vita.

 


 L’ESAGONO Settimanale della Brianza 11 giugno 2001 pag. 3 Cultura e società

In tanti a ricordare lo sterminio nazista dei Testimoni di Geova

 LISSONE   E' stato un momento per riflettere con attenzione su una strage troppo spesso dimenticata, quando non anche sconosciuta ai più. La mostra fotografica "La persecuzione nazista dei Testimoni di Geova", organizzata la scorsa settimana all'interno dei locali del palazzo municipale di via Gramsci, è stata un vero successo, ed ha visto un gran numero di lissonesi interessati e partecipi. In esposizione c'erano 36 pannelli provenienti dal la Germania e che proponevano diverse tematiche: dall'oppressione da parte delle Ss. alle informazioni sui campi di concentramento. a statistiche e numeri di questo genocidio, al racconto delle attività sotto il giogo delle "camicie brune" e delle dirette esperienze di famiglie e singoli individui. Il giorno dell'inaugurazione la sala espositiva era gremita da oltre 300 persone, curiose di conoscere ed approfondire l' argomento. Dopo la proiezione del videodocumentario "I Testimoni di Geova. saldi di fronte all'attacco nazista" (che contiene le testimonianze di ex deportati e le interviste a 10 storici che si sono occupati di questa persecuzione), è seguita una tavola rotonda durante la quale hanno preso la parola, fra gli altri, l'assessore regionale Carlo Lio ed il vicesindaco di Lissone Monica Casiraghi. «I volti che abbiamo visto nel filmato devono farci capire cosa sono il coraggio, la determinazione e la coerenza - ha commentato quest' ultima,che si è detta piacevolmente sorpresa della notevole affluenza di pubblico - Quando una persona crede a ha le proprie ragioni non deve cambiare, ma deve perseverare nelle proprie idee». «Tuttavia, non è nemmeno giusto parlare di minoranze - ha proseguito la Casiraghi - perché uno che si rifiuta di firmare un documento di abiura per avere la libertà è una persona che va imitata in tutto e da cui prendere esempio. Se tutti riuscissimo a fare questo, ognuno per le proprie idee, forse il mondo non sarebbe totalmente diverso, ma qualcosa comincerebbe a cambiare». «Fate bene, con queste mostre, a tenere viva la memoria affinché certi fatti non possano più ripetersi - le ha fatto eco Lio - Guai a noi se nascondessimo i fatti!». Ed il dovere della memoria è il tasto su cui ha battuto anche Renato Onesti, ministro di culto dei Testimoni di Geova, che ha incoraggiato i presenti «a sentirsi mobilitati culturalmente e con il proprio esempio, affinché non ci sia mai più una così terribile tragedia come l'Olocausto». Lo scopo della mostra era infatti proprio quello di "stimolare il ricordo": «E' nostro dovere morale impedire che all'ingiustizia subita allora segua anche l'ingiustizia dell'oblio e dell'esautorazione - hanno spiegato gli organizzatori - I Testimoni di Geova hanno dimostrato che come gruppo era possibile opporsi all'ideologia nazista. Il coraggio di tali Testimoni rappresenta un barlume di speranza nella discussione di uno dei capitoli più cupi della storia contemporanea. Mentre sono ancoro in vita dei sopravvissuti, la loro diretta testimonianza dovrebbe istruire noi più giovani». I Testimoni di Geova furono perseguitati da Hitler perché si rifiutavano di aderire al partito nazista e di sostenere la superiorità e la supremazia della razza ariana. In 20 mila furono vittime del regime hitleriano; di questi, circa 10 mila furono imprigionati o internati. In quasi 2 mila persero la vita.

 

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