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Olocausto e Testimoni di Geova. Un incontro per non dimenticare
La Nazione 17 marzo 2001
ediz. Siena

Fonte http://lanazione.monrif.net/chan/12/39:1946317:/2001/03/17

Olocausto e Testimoni di Geova
Un incontro per non dimenticare

I Testimoni di Geova ricordano la tragedia delle persecuzioni naziste. Si incontrano oggi a Palazzo Patrizi, via di Città 75, ore 18; sarà proiettato un documentario con testimonianze di sopravvissuti ed interventi di storici dedicato al tema "L'Olocausto e i Testimoni di Geova". Hanno molto da dire su questo difficile periodo della nostra storia. Si rammentano tristemente gli undici milioni di persone morte per questa persecuzione. «Si tentò di annullare l'individuabilità e la dignità di tutti gli internati — osservano —. Bambini e adulti hanno sofferto pene indicibili. La burocrazia dello sterminio non aveva a che fare tanto con esseri umani — sono certi i Testimoni di Geova — quanto con categorie. E queste nei campi si distinguevano per i trangoli e le stelle di vari colori». Non può essere dimenticata quella stella gialla, che ricorda il martirio degli ebrei; poi, c'era il triangolo rosso che "catalogava" i politici; i delinquenti erano indentificati con un triangolo verde, gli omesessuali da quello rosa; poi c'erano le "identità" delle altre categorie come quel triangolo viola che indossavano i Testimoni di Geova. Ma, si va avanti, ricordando che «pur scrupolosi nell'osservare le leggi, i Testimoni di Geova non prendevano parte alle questioni politiche e soprattutto alle guerre. Ccomunque le Ss attribuivano ai Testimoni di Geova detenuti un'influenza maggiore di quella che in realtà avevano. Per molti anni vennero duramente perseguitati per il loro coerente atteggiamento di resistenza passiva. 
«I Testimoni di Geova potevano scegliere: ciascuno di loro avrebbe riottenuto la libertà firmando un atto di abiura della propria fede religiosa. I testimoni di Geova preferirono una posizione coerente e nei campi di concentramento erano l'unico gruppo religioso riconoscibile dal loro triangolo viola. Denunciarono apertamente le barbarie naziste, e la Gestapo e le Ss tentarono vanamente di annientare questo gruppo relativamente piccololo». Sono passati più di cinquant'anni. Ma, sono convinti, «non è mai tardi per ricordare uomini e donne che, per ragioni religiose, erano entrati in quel mondo terrificante. Seppero conservare la dignità e mai persero la fede religiosa». Lo riportano alla mente nel loro filmato «I Testimoni di Geova di fronte all'attacco nazista» 
Antonella Leoncini

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