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Articolo da "Il giornale di Vicenza"
28 Gennaio 2001

http://www.ilgiornaledivicenza.it/storico/20010128/cronaca/02aa.htm

E nel 2002 staffetta Vicenza Auschwitz Assisi
L’instancabile Bortolo Brogliato con la Juventina ha già avviato l’organizzazione
Per legge è stata proclamata la "Giornata della memoria": il 27 gennaio. Ieri. Proprio il 27 gennaio del ’45, infatti, i russi dell’Armata Rossa abbatterono i cancelli del campo di sterminio nazista di Auschwitz. Anche Vicenza ha voluto ricordare il passato, le vittime della Shoah, gli ebrei, e non solo: zingari, protestanti, omosessuali e i testimoni di Geova che sono morti nei campi di concentramento. Giornata di manifestazioni, iniziative - a scuola con lezioni incentrate sul tema, nello sport con un minuto di silenzio prima delle gare, e in piazza con una manifestazione - per la prima "Giornata della memoria". Anche Sinistra Giovanile, in un comunicato, ha lanciato un appello rivolto a tutti gli insegnanti vicentini perché venga affrontata la storia della tragedia degli ebrei. Vicenza ha ricordato, considerando anche quello che Moni Ovadia ha paragonato "all’olocausto del Duemila" e che ha già provocato 20 mila vittime in pochi anni: la guerra del Congo. Per un’azione di pace internazionale partiranno a febbraio dieci vicentini. 

I triangoli viola. È stato seguitissimo l’incontro all’auditorium Canneti di venerdì sera organizzato dalla congregazione dei Testimoni di Geova di Vicenza. L’incontro, dal titolo "Triangoli viola, in memoria dell’Olocausto", ha avuto il patrocinio del Comune di Vicenza. Ha sottolineato l’assessore alla cultura, Mario Bagnara tra i relatori della serata: «Si è voluto ricordare l’Olocausto una delle pagine di storia più dolorose. Lo si è fatto senza risentimento. Un invito implicito rivolto anche tra storici divisi tra "negazionisti" e "revisionisti"». A ricordare i testimoni di Geova uccisi dai nazisti è stato il responsabile della circoscrizione 10 della congregazione, Flavio Franceschetti: ne sono morti duemila. Diecimila gli internati in Germania. Il ricercatore universitario Pietro Morpurgo si è soffermato sulle condizioni di vita dei bambini durante quegli anni di persecuzioni, insieme allo storico della Resistenza Ezio Maria Simini. 
[il grossetto è nostro]

Ebrei, ma non solo.
«Persecuzioni che hanno riguardato non solo gli ebrei», precisa l’avvocato Bortolo Brogliato, un vero e proprio esperto di quel periodo: ha in casa 253 volumi sui campi di concentramento e tante carte sopra la scrivania per organizzare la prossima "Staffetta della solidarietà Auschwitz - Assisi", nel 2002. «Niente in contrario - continua Brogliato - nel commemorare la "Giornata della memoria". Però non sono d’accordo nel commemorare solo la Shoah. Le vittime del nazismo sono state 11 milioni di cui 6 milioni ebrei. E gli altri 5 milioni? Non meritano forse di essere ricordati?». Ma chi sono gli altri? Sono protestanti, cattolici, omosessuali, testimoni di Geova e zingari. «Non è giusto considerare solo parte delle vittime di quella stessa pagina di storia che resta terribile e inspiegabile».
Ma l’eccidio continua. Bisogna, quindi, non essere complici di queste morti. Ricordando tutte le vittime di allora, ma anche quelle di oggi. Per questo una ventina di vicentini venerdì sera erano in piazza dei Signori armati di tamburi e volantini. E ritorneranno ogni venerdì fino al prossimo 24 febbraio quando partiranno alla volta del Congo, sconvolto, da quattro anni, da una guerra che ha provocato moltissimi morti e di cui non si parla. Per rompere il silenzio i vicentini in piazza hanno fatto un minuto di rumore. «Partiremo per un’azione internazionale di pace - spiega Mariagrazia Bonollo, tra le organizzatrici della manifestazione in centro storico -. Ci saranno anche una ventina di vicentini, in trecento da tutta Italia. L’iniziativa si chiama "Anch’io a Bukavu" e trova l’appoggio dei Beati i costruttori di pace, Chiama l’Africa e l’associazione Papa Giovanni XXIII. Non a caso abbiamo scelto di scendere in piazza il giorno prima della "Giornata della memoria" perché se il ricordo dell’Olocausto, di questo sterminio programmato che è il paradigma di tutti gli stermini anche di quelli attuali, non serve a stipulare un patto di solidarietà e giustizia, anche questa giornata è inutile. Serve solo a farsi belli con la memoria senza pensare all’oggi. Insomma, è come uccidere due volte».
cri. gia.

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