NOTIZIE DAL CIMITERO, PRESEPI, E ALTRI FINANZIAMENTI AGLI ENTI CATTOLICI

Dalla stampa locale abbiamo appreso che dal primo dicembre 04 entrerà in funzione il nuovo inceneritore presso il cimitero monumentale di Verona. Siamo contenti per questa realizzazione che permetterà un miglior servizio per la cremazione, procedura che ha visto da molto tempo atei ed agnostici farsene sostenitori, anche quando la chiesa cattolica la osteggiava, fino al 1964. Ancora adesso, nel terzo paragrafo del canone 1176 del codice di diritto canonico, viene stabilito: “La Chiesa raccomanda vivamente che si conservi la pia consuetudine di seppellire i corpi dei defunti; tuttavia non proibisce la cremazione, a meno che questa non sia stata scelta per ragioni contrarie alla dottrina cristiana.” Meraviglia, perciò, che l'AGEC abbia organizzato il rito cattolico della benedizione del nuovo inceneritore. La professoressa Patrizia Bravo, presidente dell'AGEC, agisce come se la religione che lei professa sia anche la religione ufficiale dell'azienda pubblica che presiede. Infatti, nel cimitero monumentale di Verona c'è una parte (minoritaria) di tombe e di loculi priva di simboli religiosi; ma di recente l'AGEC, ha fatto costruire novanta tombe di famiglia, tutte uguali, tutte fornite di una vistosa croce di marmo rosso. Se qualcuno non la volesse, potrebbe toglierla? Avrebbe uno sconto sul prezzo della concessione?

Nella prima pagina del Corriere di Verona del 7/12/04 appariva un vistoso articolo con le dichiarazioni del vescovo cattolico che affermava: “Eliminando i presepi o i canti natalizi...si derubano questi piccoli della possibilità di conoscere la nostra cultura e le nostre tradizioni.” Il giorno seguente, lo stesso giornale ospitava la seguente lettera di Silvio Manzati:
“Egregio Direttore,
nessuno deruba "questi piccoli dalla possibilità di conoscere la nostra cultura e le nostre tradizioni". Le famiglie sono libere di costruire i presepi e di cantare i canti natalizi, come avveniva nella mia tanto tempo fa. Nessuno impedisce a parrocchie, oratori, scout cattolici, azione cattolica, ecc. di allestire presepi e diffondere canti natalizi. Gli insegnanti di religione possono usare le loro ore per insegnare i canti natalizi a scolari e studenti che si avvalgono delle loro prestazioni. Mi sembra che il verbo derubare usato dal Vescovo di Verona sia una forzatura. Mi sembra anche di non vivere nella sua stessa città.”


Come si vede, il vescovo di Verona, povera vittima, è attentissimo a ciò che viene "derubato", ma non altrettanto agli enormi vantaggi.

Apprendiamo dall'Arena del 18/12/04 che la commissione pari opportunità della Provincia, presieduta da Lucia Cametti, ha organizzato alla Loggia Fra' Giocondo un convegno per gli studenti del liceo Lavinia Mondin, delle Sorelle della Misericordia di via Valverde. Titolo del convegno: “Percorsi di vita giovanile: autostima, fattore fortuna. Si nasce fortunati o si diventa?”. La fortuna è sicuramente delle suore a ritrovarsi questa amministrazione provinciale che destina risorse ed una struttura pubblica per la loro scuola privata.

Elena Giuliari, alla sua morte (1967) lasciò la villa Torri-Giuliari di Albarè di Costermano all'Istituto Don Bosco e alle Figlie di Maria Ausiliatrice perché fosse utilizzata a favore dei giovani. La villa è molto grande, come pure gli edifici annessi. Molto esteso è anche il parco circostante. I salesiani, negli ultimi anni, cercano di razionalizzare i loro insediamenti, avendo vaste proprietà in provincia di Verona, e hanno già avuto un consistente finanziamento dalla Regione grazie alla legge di salvaguardia delle ville venete. Ora ne aspettano un altro. Ma la ristrutturazione di villa Torri-Giuliari costerebbe milioni di euro. L'ispettorato salesiano Nord-Est (di Mestre, quello che ha venduto l'edificio di Legnago alla Provincia) ha dato tempo fino al giugno 05 al Don Bosco di Verona per trovare una soluzione, che dovrebbe essere una vendita. Le suore salesiane, Figlie di Maria Ausiliatrice, se ne andranno proprio nel giugno 05. Il sindaco di Costermano, Fiorenzo Lorenzini, vorrebbe che le suore rimanessero. Certo è che i salesiani, rinunciando alla funzione per la quale l'hanno avuta, non rinunceranno alla proprietà o al ricavato della eventuale vendita.

Continua intanto, inarrestabile, la valanga di finanziamenti a parrocchie e scuole cattoliche da parte degli enti locali; nonostante i tagli alla spesa pubblica, perlopiù a danno della scuola pubblica, degli investimenti produttivi, delle infrastrutture, della ricerca scientifica.

Il comune di Bussolengo stanzia 6438 euro a favore della parrocchia di Cristo risorto in base alla legge regionale dell'8% dei proventi derivanti dagli oneri di urbanizzazione secondaria. Lo stanziamento serve a finanziare  la costruzione di due pensiline di protezione dalle intemperie che collegano la canonica alle aule di catechismo e la cappella alle aule di catechismo. Inoltre (lo avevamo anticipato in una pagina precedente), la stessa parrocchia ha deciso di rifare la recinzione intorno ai campi sportivi dell'oratorio. Come aveva auspicato il parroco, il comune finanzierà anche questo lavoro con un contributo ulteriore di 15.000 euro su un totale di 33.000 previsti. Da notare che tra prima e dopo lo stanziamento comunale, il preventivo di spesa è aumentato del 10% (3000 euro).

La Giunta regionale del Veneto, con deliberazione n.2436 del 6/8/04, ha deciso l'elargizione di contributi a numerose scuole per ampliamento, sistemazione e completamento. Elenchiamo qui sotto le scuole private del veronese con la somma ricevuta. Tra parentesi la somma che era stata richiesta. Tra i beneficiari ci sono ricchissimi enti, quali l'Opus Dei o i Salesiani.
Scuola materna Maria Bambina delle Suore canossiane di Villafranca: 103.291,38 (374.040).
Opera riunite Don Luigi Rossi di Arcole: 77.500 (135.000).
Scuola materna della parrocchia di Villafontana (Bovolone): 25.436 (26.701).
Scuola materna della parrocchia Santissimo Nome di Maria di Castel d'Azzano: 19.630,79 (21.415).
Scuola materna delle Piccole Suore della Sacra Famiglia di Brenzone: 206.582,76 (366.603,17).
Scuola materna dell'Istituzione dell'Accoglienza Baldo di Illasi: 103.291,38 (551.195,27).
Scuola materna della parrocchia S. Stefano di Isola della Scala: 107.800 (107.800).
Scuola materna delle Figlie della Carità, canossiane di Legnago: 38.596,09 (42.104,82).
Scuola elementare delle Figlie della Carità di Legnago: 28.930 (31.560).
Scuola materna della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Pescantina: 227.241,04 (412.896).
Scuola materna delle Piccole Suore della Sacra Famiglia di Peschiera: 71.500 (198.000).
Scuola materna delle Orsolina HYPERLINK "http://F.M.I/"F.M.I. di Domegliara: 44.000 (163.000).
Scuola materna Maria Immacolata della Parrocchia S. Gaetano di Thiene: 65.260 (65.260,60).
Scuola Materna Don Luigi Grigolini della parrocchia di Mambrotta: 124.300 (135.600).
Scuola materna della parrocchia S. Giuseppe di Salizzole: 14.850 (136.453).
Scuola materna parrocchiale Principe di Napoli di Soave: 103.291,38 (229.350).
Scuola elementare dell'istituto Don Bosco di Verona: 18.000 (205.370).
Scuola media dell'istituto Don Bosco di Verona: 35.530 (189.860).
Scuola materna Don Provolo di Chievo-Verona: 33.500 (43.800).
Scuola elementare Don Provolo di Chievo-Verona: 79.957,95 (117.801,60).
Scuola materna della Congregazione Piccole Figlie di S. Giuseppe di Verona: 87.719,71 (91.888,66)
Scuola materna della parrocchia di S. Massimo di Verona: 16.390 (17.880).
Scuola elementare-media Gavia (dell'Opus Dei) di Verona: 54335,60 (54.335,60).
Scuola materna della parrocchia di via S. Marco di Verona: 24.761 (35.704,33).
Altra scuola materna della Congr. Piccole Figlie di S. Giuseppe di Verona: 44.464,14 (46.984,11).
Scuola elementare della Congr. Piccole Figlie di S. Giuseppe di Verona: 76.624,28 (82.067,90).
Scuola materna di via Prato Santo (edificio della Diocesi di Verona): 15.752 (15.752). 

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