ANCORA SULLA MESSA ALL'AGSM...

Abbiamo appurato che il consiglio di amministrazione dell'Agsm non aveva deliberato di invitare il vescovo cattolico a celebrare la messa nell'azienda in orario di lavoro. Il presidente aveva soltanto informato il consiglio che lunedì ci sarebbe stata la messa con il vescovo e che se qualcuno voleva partecipare...I consiglieri che si considerano laici hanno preso atto e non hanno chiesto: chi ha invitato il vescovo? Quante migliaia di euro costa all'azienda? Perché non si fa fuori orario di servizio? Perché si discriminano le altre confessioni religiose e le associazioni filosofiche non confessionali? Ci è stato fatto notare che il vescovo, come all'Amia, si è probabilmente autoinvitato. Gli uffici della curia, in base all'attività dell'anno precedente, programmano il calendario del vescovo, anche in casa d'altri. Un amministratore dell'Agsm, laico, ci ha risposto che si tratta di una consuetudine. Gli abbiamo fatto notare che era consuetudine pensare che il sole girasse attorno alla terra.

...ED ORA ANCHE ALLE FERROVIE

Oggi è stata spedita la seguente lettera all'ingegnere Roberto Segala, dirigente per Trenitalia s.p.a., dell'officina grandi impianti di Porta Vescovo, già officina locomotive.

Egregio Ingegnere,
abbiamo appreso dalla stampa locale che il vescovo cattolico di Verona ha celebrato la messa presso l'Officina grandi impianti di Porta Vescovo il giorno 7 aprile alle ore 11, cioè in un orario normalmente dedicato al lavoro.
Sappiamo che questa discriminazione ai danni di tutti coloro che cattolici non sono risale indietro negli anni, ancora quando le Ferrovie dello Stato erano un'azienda autonoma e, poi, un ente pubblico economico, ancora quando la religione cattolica era definita la religione dello stato italiano. Il privilegio a favore della confessione cattolica è rimasta anche dopo il concordato del 1984, quando venne formalmente eliminata l'attribuzione allo Stato di una sua particolare religione.
Probabilmente, il vescovo cattolico non è stato ufficialmente invitato da Lei. Sappiamo che anche presso qualche altra azienda veronese c'è una specie di autoinvito. Spesso la curia vescovile veronese agisce come se il concordato del 1984 non fosse avvenuto. Non sappiamo se la detta curia o chi ha provveduto all'invito abbia pagato di tasca propria il costo delle retribuzioni per il tempo che è stato dedicato alla messa. Sarebbe strano se tale costo gravasse sul bilancio di Trenitalia s.p.a., che negli ultimi anni ha provveduto a tagli e razionalizzazioni per far quadrare i bilanci societari.
Speriamo che Lei voglia accertare le responsabilità e prendere i dovuti provvedimenti per quanto accaduto.
Nella deprecata ipotesi che qualcuno voglia proseguire anche nel prossimo anno nel privilegiare la chiesa cattolica e, conseguentemente, discriminare le organizzazioni (tra le quali l'UAAR) portatrici di una diversa concezione del mondo e della vita, La invitiamo a prendere contatti con noi al fine di dare la possibilità di esprimersi anche ai lavoratori atei ed agnostici.
Distinti saluti.

Silvio Manzati, coordinatore del circolo UAAR di Verona.



Ritorna alla pagina precedente.