ANCORA SOLDI ALLA CHIESA

La giunta regionale del Veneto ha deciso l'erogazione di 2.250.110,40 euro per quest'anno a favore dei patronati parrocchiali in riconoscimento del loro “importante ruolo educativo e sociale”. Il regalo è un contributo per l'acquisto di arredi, attrezzature e strumenti didattici. Per il 2003 il contributo era stato di circa 1 milione di euro. Le parrocchie accontentate quest'anno sono 505, delle quali 83 della provincia di Verona per un totale di 365 mila euro. Imposte e tasse che tutti noi paghiamo alla Regione servono anche a questo.
Il 7 maggio, sempre la giunta regionale del Veneto, ha consentito la trasformazione del parco collinare di San Giacomo di Vago in area per servizi pubblici. Il parco è di 330 mila metri quadrati di verde.
Don Luigi Maria Verzè vorrebbe costruirvi un polo sanitario, che finirà con il danneggiare il previsto polo pubblico di San Bonifacio ed i day hospital di Tregnago e Soave.

L'Arena del 9 giugno riporta una dichiarazione di Giovanni Breda, consigliere della seconda circoscrizione per la Margherita: “Se non fosse per la disponibilità, anche finanziaria, garantita nei mesi scorsi dal settore decentramento del Comune, le parrocchie e le istituzioni avrebbero perso definitivamente i contributi per le attività ed i servizi svolti del 2002 e del 2003.” Veniamo a sapere casualmente ciò che non avevamo letto nei programmi elettorali. Il signor Breda si compiace per i soldi di tutti dati per le attività ed i servizi parrocchiali cattolici, come se il miliardo e passa di euro dell'8 per mille fosse insufficiente. C'è qualche consigliere circoscrizionale o comunale che si è indignato?

A proposito dell'8 per mille abbiamo rilevato che tra i contribuenti c'è molta confusione. La chiesa cattolica ha, invece, le idee molto chiare e trae vantaggio dalla diffusa ignoranza.
Deve essere chiaro che quando uno firma per lo Stato, per la chiesa cattolica, per la chiesa valdese, ecc., non decide della destinazione dell'8 per mille dell'Irpef a suo carico. Partecipa, invece, ad una specie di votazione per decidere a chi lo Stato deve dare l'8 per mille dell'entrata complessiva Irpef.
Chi non firma non partecipa a questa votazione ed a decidere saranno gli altri ed in modo massiccio i contribuenti cattolici intruppati e propagandati dalla Cei, dalle parrocchie, da Telepace, da Verona Fedele, dai Caaf delle Acli e della Cisl, ecc. A firmare è poco più di un terzo dei contribuenti, ma l'87% di esso firma a favore della chiesa cattolica, che così si prende l'87% della torta complessiva.

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