In questa ed in alcune delle prossime pagine vedremo alcuni esempi di come lo stato gli enti pubblici finanziano e detassano la chiesa cattolica e le molte sue strutture e associazioni, e di come essa utilizza queste risorse per influenzare gli stessi enti pubblici, nonché la vita politica e sociale in molti suoi aspetti. A loro volta, le istituzioni pubbliche così massicciamente influenzate e infiltrate, aumentano i finanziamenti ai medesimi soggetti, avvitandosi in una spirale perversa.

In una sala largamente vuota, come si è visto nella foto pubblicata dal quotidiano cattolico con l'oroscopo, al circolo Toniolo si è svolto sabato 20/5 un incontro promosso dall'Unione giuristi cattolici sui Pacs (patti civili di solidarietà). Neanche a dirlo che Attila è alle porte. Rimaniamo in attesa delle decisioni della provincia. Ecco il motivo della nostra attesa. Il 14 aprile 05 l’Unione giuristi cattolici di Verona, nell'ambito della campagna referendaria e sposando la nota linea di Ruini, aveva organizzato un incontro-dibattito sugli aspetti etici-giuridici della legge n. 40/2004 sulla procreazione assistita. Iniziativa del tutto legittima, ma i giuristi cattolici, non avendo grandi disponibilità, avevano pensato di sostenere i loro ideali con i soldi della Provincia. L’avvocato Francesco Mercanti, tesoriere dell’associazione, in data 1 luglio 05, prot. n. 55467, presentava all'amministrazione provinciale “il rendiconto consuntivo delle spese sostenute per la realizzazione della sopraccitata iniziativa, per un disavanzo complessivo di euro 1.116,00 somma non coperta da altre contribuzioni”. La Giunta provinciale, con deliberazione n. 58 del 12 maggio 05, assegnò, ai giuristi cattolici un contributo di euro 900,00, quale concorso nelle spese. La somma venne versata presso l'avv. Francesca Lucani, Via Nizza, 20 dove ha sede l'Unione. Di questo spreco di risorse pubbliche non è stata data notizia dalla stampa cittadina.

Il Comune di Nogara ha deciso di regalare alla parrocchia del capoluogo 37 mila euro per la sistemazione del teatro Don Bosco (che è costata 70 mila euro) e 29 mila euro alla parrocchia di Caselle per la ristrutturazione del campanile (su una spesa di 60 mila euro).

San Fidenzio, vicino a Montorio, è una struttura ricettiva della chiesa cattolica: 50 stanze, 80 posti letto, sala da pranzo da 200 posti. L'anno scorso vi hanno soggiornato 1.300 persone a pagamento. Per l'ampio edificio non viene pagata l'Ici al Comune di Verona.

Lavori finiti per la canonica della Mambrotta. Chi ha pagato? 130 mila euro sono venuti dalla regione. Ecco perché alla cerimonia d'inaugurazione accanto al vescovo era presente l'assessore regionale Giorgietti. La canonica è esente dall'Ici. Dove abitano le famiglie si paga, dove abitano i preti no.

Con determinazione n.1789 del 23/03/06 la Provincia di Verona ha liquidare all’Associazione Noi Casa del Giovane di San Pietro Incariano – Via Chiesa, 23 - Partita IVA 03222250239 - il contributo assegnato di euro 1.000 per l’istituzione di una compagnia teatrale. Ricordiamo, per chi l'avesse dimenticato, che l'associazione Noi è l'oratorio della parrocchia.

A Legnago l'8 per cento (il quotidiano cattolico con l'oroscopo del 9/6, sbagliando, scrive 8 per mille) degli oneri di urbanizzazione secondaria versati dai contribuenti lo scorso anno andranno alla parrocchia di Vangadizza. Tale percentuale sulla tassa di concessione edilizia è stabilita da una legge clericale regionale. Le parrocchie di Legnago si sono messe d'accordo: un anno presento la domanda io, un altro anno la presenti tu, così il beneficiario avrà un bel malloppo. Quest'anno toccava alla parrocchia di Vangadizza, in arte Natività di Maria Santissima. Il progetto di Vangadizza non riguarda il tetto, gli infissi o l'impianto di riscaldamento delle chiesa, cioè del luogo di culto, ma l'ampliamento del circolo Noi (divertimento, passatempo, indottrinamento giovani). 30.000 euro su un progetto di 105.000 euro.

Ancora a Legnago, festeggiamenti “con la benedizione ed il taglio del nastro del campanile restituito a nuova vita da un restyling costato al Comune 200 mila euro” (Arena 15/8). Nel campanile restaurato verrà rimessa la statua di San Rocco. “E i legnaghesi potranno, così, ritornare a venerare l'antica effigie, a cui vengono attribuiti numerosi prodigi.”

La parrocchia di Bovolone possiede a Giazza, da oltre mezzo secolo, una struttura ricettiva per le vacanze. È arrivato il momento di ristrutturarla per ricavarne 85 posti letto in 52 camere. Il costo dell'operazione è di circa 1,2 milioni di euro. Sono già arrivati 250.000 euro dalla Fondazione Cariverona e 350.000 euro dalla Regione (Arena 12/10).

La giunta comunale di Isola della Scala ha deliberato di donare alla parrocchia di Santo Stefano le dodici biciclette abbandonate (già rubate?) che si trovavano da oltre un anno nei magazzini comunali. La parrocchia ne aveva fatto richiesta per utilizzarle nella sua colonia di Caorle, che gode dell'esenzione dell'Ici.

Il turismo è una grande risorsa per il lago di Garda ed ogni paese propone iniziative estive per incrementarlo e trattenerlo. Venerdì e sabato scorsi a Torri del Benaco c'è stato un concorso di body painting. Una decina di modelle, in tanga, sono state dipinte da pittori. In giuria anche Rosanna Zanolli, presidente della pro loco e componente del consiglio pastorale parrocchiale. Sabato e domenica ha espresso pubblicamente la propria indignazione il parroco don Luciano De Agostini, dando un giudizio sulla moralità/immoralità dell'evento. “Ho già parlato con chi di dovere in municipio e mi è stato assicurato che manifestazioni del genere a Torri non accadranno mai più” (Arena 30/8). Al sindaco, Giorgio Passionelli, non risulta che il parroco abbia parlato né con lui né con altri membri della giunta comunale.

Sindaco di Zevio è Maria Luisa Tezza, che è anche assessore provinciale e responsabile della consulta cattolica di Forza Italia. Come assessore provinciale si affida alla cattolica Afi (associazione famiglie italiane) per educare alla famiglia. Anche coloro che si accingono al matrimonio civile. La Giunta di Zevio, con delibera n.95 del 27/4/06, ha deciso tre conferenze per i genitori, “tre serate di funzione educativa e benessere della famiglia”. I titoli sono molto invitanti: a) come allevare dei pappamolle, b) i no che aiutano a crescere, c) come sopravvivere ad un adolescente. Non si sa ancora quali saranno gli oratori. Sicuramente, saranno buoni cattolici. Con la delibera si sono stanziati euro 1.980 + IVA per la cooperativa sociale “Il sogno nel cassetto” (Campagnola di Zevio) che “si è dichiarata disponibile ad organizzare gli incontri garantendo la presenza di relatori qualificati.” Da una ricerca in internet non risulta che la detta cooperativa sociale abbia già esperienza e competenza in materia.

Con delibera n.448/2006 la giunta regionale ha dato contributi ai seguenti consultori familiari cattolici, che, per motivi ideologici, non aiutano le donne che sono costrette ad interrompere la gravidanza: Consultorio prematrimoniale e matrimoniale di Piazza vescovado (euro 12.394,97), Consultorio familiare di ispirazione cristiana di Garda (8.218,44), Centro pastorale educazione familiare per il consultorio di Villafranca (12.394,97), Consultorio familiare Legnago (12.394,97), Consultorio familiare CEFAS di Zevio (8.218,44), Consultorio familiare di Isola della Scala (12.394,97), Consultorio familiare Verona Sud (12.394,97), Consultorio familiare Verona Nord (12.394,97).

Fra poco arriverà nell'aula del consiglio regionale del Veneto il progetto di legge n. 3 del movimento per la vita che prevede la presenza di questa associazione nei consultori, negli atri e persino nelle corsie degli ospedali. Questa proposta è inaccettabile: viola il diritto alla privacy delle donne che ricorrono all'interruzione di gravidanza, mortifica il lavoro degli operatori dei consultori, è contro la legge 194, rappresenta una pericolosa ingerenza nelle strutture pubbliche, è un attacco alla laicità dello Stato. L'assemblea regionale delle donne in difesa della 194 ha organizzato una manifestazione regionale per sabato 7 ottobre 06, ore 14.00, a Venezia, con corteo dalla stazione S. Lucia a campo S. Margherita.
Il nostro circolo, ha deciso di aderire ufficialmente alla manifestazione promossa dall'assemblea regionale delle donne in difesa della legge 194. L'adesione è stata comunicata con un messaggio del nostro coordinatore. Il sedicente “movimento per la vita” ha depositato una proposta di legge regionale che prevede anche pene detentive per chiunque ostacoli l'azione di volontari antiabortisti nei consultori e nelle corsie degli ospedali. Le promotrici della manifestazione scrivono: “Consentire ad un movimento ideologicamente nemico della legge 194 di intercettare le pazienti anteponendosi agli operatori sanitari, è uno schiaffo non solo all'applicabilità di una legge voluta dal 70% degli italiani, ma anche alla stessa laicità delle strutture sanitarie.”


Concludiamo la pagina con un parziale resoconto sull'appena conclusa trasferta del papa qui a Verona.
La giornata del 19 ottobre 06, per la presenza di B16 a Verona, sarebbe costata al Comune la bella somma di 800 mila euro. Si dovranno aspettare alcuni mesi per un calcolo più preciso del costo papale. Se si calcoleranno anche i costi indiretti, si arriverà attorno al milione di euro.
I Vescovi avevano preteso che il Comune installasse cinque maxischermi per i fedeli (più di 100.000) che sarebbero accorsi e non sarebbero potuti entrare allo stadio, che ponesse 26 chilometri di transenne per contenere le folle accalcate per assistere al passaggio della papamobile con inquilino. Un flop. Verso le 12 la cronista di telepace ammetteva in diretta da piazza Bra che la gente era pochina. I dirigenti comunali invitavano gli impiegati di palazzo Barbieri ad uscire in piazza, sulla gradinata, per fare numero. Nel pomeriggio, persino lo stadio aveva dei buchi. Parte dei pochi fedeli presenti al palazzetto dello sport veniva dirottata allo stadio per tappare i vuoti. Al palazzetto erano stati previsti 10 mila fedeli. Non arrivavano ai 1.500. Attorno ai teleschermi all'aperto c'erano pochi intimi. Il sindaco Zanotto, più vescovile del vescovo, ha pietosamente dichiarato: “In molti hanno avuto paura, d'altronde vedere i cecchini sopra Castelvecchio non invitava ad uscire di casa. In più c'era il rischio maltempo visto che le previsioni erano allarmistiche, anche questo è stato un deterrente” (Il Verona 21/10). La verità è che alla stragrande maggioranza dei veronesi non interessava niente di B16 in città. Ricordate piazza Bra allo scudetto del Verona? Oppure tutto il centro al vènardi gnocolàr? I veronesi hanno vissuto la giornata del Papa come un disturbo. Bisognerebbe informarli che è stato anche uno spreco.

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