Ancora privilegi e soldi di tutti noi al clero cattolico

Abbiamo visto l'ordine del giorno della giunta comunale di Verona del 15/10/08. Al punto 7 si legge “Manifestazioni. Padania Cristiana-Associazione politica cattolica. Richiesta di patrocinio e contributo per manifestazione del 31 ottobre 08”, con relazione del sindaco Tosi. Già in data 28/7/08, con determina 37, a firma di Alberto Marchesini capo di gabinetto del sindaco, era stata autorizzata la spesa di 300 euro a favore di Padania Cristiana per la presentazione di un libro (Alta finanza e miseria). Adesso si ritorna a finanziare la miniassociazione con sede a Negrar presso l'abitazione di Matteo Castagna. Successivamente abbiamo appreso (Arena 23/10/08) che l'iniziativa sarebbe la presentazione di un libro presso la libreria Minotauro. Cioè si tratta di un'iniziativa a costo zero. Eppure il Comune dà un contributo di 300 euro a fronte di nessuna spesa. Si tratta di un contributo diretto a Padania Cristiana, associazione presieduta a livello nazionale da Mario Borghezio, incarnazione vivente dei valori cattolici. Il vescovo Giuseppe Zenti, supporter di Tosi, sa benissimo che Padania Cristiana fa capo alla Fraternità San Pio X del vescovo Lefevre, ex scismatico, ma tace. Al punto 8: “Manifestazioni. Concerto di Natale per dipendenti, teatro Filarmonico 19 dicembre 08”, sempre con relazione del sindaco Tosi. Al punto 11: “La buona novella: anteprima nazionale di spettacolo natalizio rivolto ai giovani in collaborazione con l'Università degli studi di Verona”, con relazione dell'assessore Benetti. Nessuna decisione ufficiale, invece, per il Concerto di Natale promosso dalla Prime Time ed in programma al teatro Filarmonico per il 7 dicembre, come si legge nel sito della società romana.

Nell'Ottocento tale Vincenza Maria Poloni, in collaborazione con don Carlo Steeb, fondava a Verona l'ordine delle Sorelle della Misericordia. All'una e all'altro sono state dedicate due vie, che sono traverse di via Valverde. Si pensa che le suore dovrebbero essere contente e non chiedere nient'altro. Invece, la Superiora generale dell'ordine, suor Teresa Filippi, ha presentato al comune di Verona la richiesta di un contributo per l'evento della beatificazione della fondatrice, un evento che, come sembra di capire, ha una grande attinenza con i servizi erogati dal comune e con le sue finalità. Le Sorelle della Misericordia hanno grandi proprietà immobiliari, hanno scuole, hanno anche un'impresa sanitaria sulla collina, Villa santa Giuliana. In attesa di vendere tutto e di distribuire il ricavato ai poveri come impongono le loro sacre scritture, battono cassa al comune. Non risponde né la giunta né il sindaco, ma tale Alberto Marchesini, che è il capo di gabinetto del sindaco e che funge, in realtà, da gran cerimoniere dello stesso. Il Marchesini decide (con determina n. 61 del 19/11/08) di dare 2.500 euro di noi contribuenti alle ricche Sorelle della Misericordia perché hanno il bisogno spirituale di fare festa. Il Marchesini giustifica il contributo con il fatto che l'evento della beatificazione non contrasta con il regolamento comunale, che ci sono alcuni articoli dello Statuto che non si occupano dell'evento, che in bilancio per queste cose i soldi ci sono, che ci sarebbe stato addirittura un parere favorevole della giunta comunale nella seduta dell'8/10/08. Questa sì che è una grande notizia che i giornali hanno bucato: la giunta Tosi si è riunita per dare un parere favorevole ad Alberto Marchesini.

Una legge regionale prevede una riserva dell’8 per cento dell’entrata comunale per oneri di urbanizzazione secondaria a favore degli enti di culto. Nel bilancio di previsione di quest'anno del comune di Verona sono stati iscritti per questa voce ben 200.000 euro, che andranno suddivisi tra 12 soggetti, undici cattolici ed uno dei Testimoni di Geova. La parte grossa (58 mila euro) va alla parrocchia di Ognissanti della Croce Bianca, la cui chiesa è stata danneggiata nell’estate scorsa. All’epoca si diceva che i danni sarebbero stati risarciti dall’assicurazione. Misteri della fede. A ruota si colloca la parrocchia dei santi Fermo e Rustico con quasi 50 mila euro, per restauri. A Parona c’è la chiesa di Santa Cristina, che non viene usata, ma il parroco ha presentato un progetto di restauro per 286 mila euro ed il comune gliene regala 30 mila, si dice per interessamento della consigliera Lucia Cametti, che da quelle parti deve avere interessi elettorali. La parrocchia di Santo Stefano avrà 20 mila euro per adeguamento degli impianti tecnologici della sacrestia. Com’è noto, le sacrestie hanno necessità di impianti tecnologici, essendo laboratori della fede, con adeguamento periodico. Nel quartiere Golosine la parrocchia Santa Maria Assunta (prima era disoccupata) è destinataria di 14 mila euro per ristrutturare l’oratorio e per un ascensore. Per l’impianto tv della congregazione San Filippo Neri va pure un contributo. L’associazione Studenti biblici (Testimoni di Geova) avranno 2.300 per la ristrutturazione degli impianti elettrici. Quest’anno dobbiamo presentare una domanda come UAAR. Vedremo con quali motivazioni la respingeranno

In base a questa legge regionale, con la delibera della giunta comunale di Bussolengo n. 36 del 13/2/08, viene ripartito il fondo delle opere di urbanizzazione destinate agli edifici di culto. La ripartizione riguarda le quote proventi 2006. Dalle domande delle parrocchie emerge una ingordigia religiosa insaziata ed insaziabile. La parrocchia di Santa Maria Maggiore, con domanda del 26/10/2005, aveva chiesto al comune ben 446.976,80 per restauro della volta settecentesca della chiesa parrocchiale. La parrocchia Cristo Risorto si era limitata a domandare 148.819,22 euro per “adeguamento alle normative vigenti degli impianti esistenti”. I “Padri Missionari Redentoristi Ss.mo Redentore” avevano questuato 20.000 per “ristrutturazione interna dei bagni”, che non sappiamo che cosa c'entrino con gli edifici per il culto. La parrocchia San Giovanni Battista in San Vito si sarebbe accontentata di 12.000 euro per “installazione impianto di allarme antintrusione”. L'Associazione Cristiana dei Testimoni di Geova non aveva specificato il contributo richiesto per “realizzazione a nuovo dell’edificio “Sala del Regno dei testimoni di Geova” ed installazione pompa di calore e condizionatori tipo “inverter” per riduzione consumi energetici. La giunta ha concesso 977,69 euro ai Testimoni di Geova; 4.888,43 euro alla parrocchia di Santa Maria Maggiore; 4.888,43 euro alla parrocchia Cristo Risorto; 3.910,75 euro ai “Padri Missionari Redentoristi Ss.mo Redentore”; 4.888,43 euro alla parrocchia San Giovanni Battista in San Vito. E poi Ratzinger dice che i soldi sono nulla.

La legge regionale 44/1987, che noi riteniamo superata, prevede che i comuni riservino annualmente, all’interno del fondo speciale per le opere di urbanizzazione, una quota dei proventi derivanti dagli oneri per opere di urbanizzazione secondaria per finanziare interventi relativi alla categoria delle chiese e degli altri edifici religiosi. La quota ha come base l’8% annuo, salvo diverse percentuali deliberate dal Consiglio comunale con adeguata motivazione, fermo restando il conguaglio della quota base nell’arco triennale in conformità ai programmi approvati. Il comune di Caldiero ha voluto essere più clericale della legge regionale. La delibera consigliare n. 5 del 12/3/07, un po' vecchiotta ma sempre interessante. La parrocchia di San Pietro Apostolo aveva fatto domanda per un contributo per i lavori di “Restauro delle vetrate; sollevamento del pavimento in pietra per l’inserimento del nuovo impianto di riscaldamento a pavimento elettrico; ripristino del pavimento originale; pulizia dell’apparato pittorico interno”. Il consiglio comunale ha “ritenuto di determinare nella misura del 10% la quota dei proventi relativi al fondo speciale per le opere di urbanizzazione per gli interventi concernenti le chiese e gli altre edifici religiosi”, senza dare l'adeguata motivazione prevista dalla legge regionale, per poter dare più soldi alla parrocchia, sottraendoli alle altre destinazioni civili. La conclusione è stata: 10.000 euro a San Pietro Apostolo.

Una notizia trionfalistica apparsa sull'Arena del 7/11/08 per l'assessore regionale (e veronese) Massimo Giorgetti, che ha visto l'accoglimento da parte della giunta regionale della sua proposta di stanziare 3 milioni di euro. A favore di chi? “Si tratta del secondo riparto di questo tipo attuato nel 2008, e riguarda strutture scolastiche gestite da privati, perlopiù istituzioni di ambito religioso”. Le finanze pubbliche sono in difficoltà, soprattutto quando ci sono da erogare servizi essenziali a tutti i cittadini, ma non quando si sono da foraggiare istituzioni di preti, suore e frati. Anzi, bisognerebbe ringraziare: “La presenza di un privato serio, tradizionale, attivo e attento ai veri valori da trasferire ai giovanissimi allievi è da considerarsi un prezioso aiuto nell'espletamento di una fondamentale funzione sociale.” A Verona sono 19 le opere beneficiate per un totale di 349.556 euro. Non ci sono scuole materne pubbliche a sufficienza e la Regione dà, per esempio, 34.000 euro per la materna Castiglione di via Sasse a San Michele, 8.200 euro per la materna di Santa Maria Assunta di Santa Maria in Stelle (santa nella santa), 15.400 euro per la materna Nori Princivalle di via San Marco, oltre 21.000 euro per le scuole aportiane (vescovili) di piazza Broilo e di Borgo Venezia, quasi 15.000 euro per le materne San Gaetano di Rizza. Il reclutamento religioso infantile è assicurato.

Titolo su quattro colonne: “Santuario, la Regione paga le nuove fognature” (Arena 30/11). L'anno scorso era stato fatto un preventivo di 180.343 euro, ma la divina provvidenza non si era mossa. “Ogni anno affluiscono al Santuario migliaia di pellegrini”, dice il rettore, monsignor Piergiorgio Fomenti. E allora, dove sta il problema? Hanno soltanto la fede e non anche il portafogli? Ai pellegrini sono state richieste offerte per sistemare le fognature che servono a loro? Con quali risultati? La più grande fede che accomuna preti e pellegrini è che intervengano le pubbliche istituzioni per soddisfare i loro privatissimi bisogni. L'assessore regionale Massimo Giorgetti si è interessato ed ha fatto stanziare dalla giunta regionale 100.000 euro di noi tutti. Non sono sufficienti, ma la provvidenza politica non ha limiti per i preti.

L’assessore regionale Valdegamberi (veronese) ha fatto stanziare dalla giunta 3,5 milioni di euro, in conto 2008, a comunità religiose per contribuire all’assistenza di religiosi anziani. Nel Veneto hanno sede molte congregazioni religiose, che mandano i propri aderenti a lavorare in varie parti d’Italia e del mondo, senza versare loro i contributi previdenziali. Quando, per età, i religiosi non sono più in grado di lavorare, le congregazioni li fanno ritornare e li inviano nei ricoveri (case di riposo) per religiosi che hanno nel Veneto. Se fossero stati versati i contributi assicurativi, i religiosi anziani godrebbero di pensione, che sarebbe probabilmente intascata dalla congregazione di appartenenza per il loro mantenimento. In mancanza di pensione provvede la regione Veneto. Le strutture della provincia di Verona che hanno incassato il contributo della regione sono 26, per un totale di un milione e 606 mila euro. Il convento si arricchisce e gli anziani rimangono nella stessa condizione.

Preti, frati e suore che vivono in convento hanno fatto voto di povertà, ma lo stesso voto non lo ha emesso il convento che, di solito, possiede una ricca proprietà immobiliare. Così i religiosi poveri e le religiose povere, per scelta, hanno il diritto alla Social Card ed in oltre 300 l’hanno ritirata presso gli uffici postali di Verona città. A Castelletto di Brenzone, dove ha sede la casa generalizia delle Piccole suore della sacra famiglia, il piccolo ufficio postale ha distribuito più di 50 carte d’acquisto a suore povere. Una piccola goccia per il ricco impero della casa generalizia.

Una curiosa situazione derivante dagli ultimi provvedimenti dell'attuale governo: "I religiosi che vivono in una struttura ecclesiastica hanno diritto sia al c.d. bonus famiglia, purché dichiarino un reddito non superiore a 15.000 Euro, ex art. 1 comma 3, lettera "a" del D.L. 185/08 (praticamente tutti), sia alla c.d. social card, purché abbiano più di 65 anni (e sono molti) e dimostrino di avere un reddito non superiore a 6.000 Euro elevabili a 7.000 qualora abbiano superati i 70 anni, ex art. 81, comma 29 e seguenti del D.L. 112/08 convertito con modifiche nella Legge n. 133/08 anche in questo caso quasi tutti. In merito al punto relativo al bonus famiglia, qualcuno potrebbe chiedersi come un religioso che di fatto ha vitto e alloggio a vita, in strutture spesso incantevoli da un punto di vista storico e artistico, possa essere considerato "famiglia bisognosa". L'inghippo è dovuto ad un istituto giuridico chiamato "convivenza anagrafica" ovvero, nel caso de quo, ogni religioso, per il semplice fatto di vivere stabilmente i un istituto religioso è considerato a tutti gli effetti di legge "famiglia a se stante", ex art. 5, D.P.R 223/89 riportato in calce. Ora trovo curioso come per la chiesa due persone che si amano, che stanno assieme da anni e che magari hanno dei figli, non siano una "vera" famiglia, mentre preti, frati, suore ecc.. siano singolarmente presi una "vera" famiglia solo per il fatto di coabitare per motivi religiosi in un medesimo comune!!! Mi indigna poi pensare a quanti milioni di euro finiscano nelle tasche di persone che non ne hanno bisogno, perchè il problema della casa o del "fine mese" in vita loro, non l'avranno mai. Il tutto alla faccia di milioni di persone cassa-integrate o licenziate che veramente non arrivano a pagare l'affitto o che per mantenere la loro famiglia non sanno più dove sbattere la testa. Non parliamo poi di famiglie con membri disabili, o famiglie di immigrati senza occupazione ecc.."

Giuridicamente la parrocchia non è un’associazione, ma la giunta comunale di Castelnuovo del Garda la fa passare per un’associazione al fine di elargirle un contributo. La giunta ha richiamato una delibera di Consiglio avente per oggetto: “Esame ed approvazione Albo Comunale delle libere forme associative di volontariato” al quale è possibile accedere, previa presentazione di idonei requisiti contenuti negli atti costitutivi, regolamentari e statutari dell’Associazione e che, per quanto concerne i contributi concedibili alle medesime Associazioni di volontariato, contiene i parametri e criteri per l’esame delle domande corredate di progetti e programmi coerenti con le finalità istituzionali”. La giunta, atteso che “questa Amministrazione Comunale, ha riconosciuto alla cultura ed alle manifestazioni culturali in genere una particolare valenza sociale in quanto strumento di aggregazione e di educazione” e “vista la domanda presentata dal parroco della Parrocchia di Castelnuovo del Garda con la quale si chiede che venga concesso un contributo economico per iniziative nell’ambito delle celebrazioni del Natale 2008”, ha concesso alla “Parrocchia di S. Maria in Castelnuovo del Garda, della somma di EURO 600,00 a titolo di contributo economico per le spese concernenti la rievocazione storica”. Come sia possibile la rievocazione storica di un evento per il quale non esiste alcun documento scritto o materiale lo possono sapere soltanto lor creduloni.

Sul sito internet del comune di Soave sono apparsi gli oggetti di due delibere (n. 134 e n. 135) prese dalla giunta comunale in data 11/9/08. Con la prima si è deciso un contributo straordinario al gruppo Unitalsi di Soave “per organizzazione giornata di convivio per anziani”. Con la seconda si è provveduto a dare un “contributo straordinario al circolo Noi San Lorenzo per organizzazione festa dei nonni.” Il sito non dà alcun collegamento con il testo delle delibere. Perciò, i cittadini non sanno quanti soldi sono stati regalati alle due organizzazioni cattoliche. La chiesa cattolica si occupa degli anziani cattolici a spese di tutti.

Torretta è una piccola frazione sperduta di Legnago, con 146 abitanti. Tuttavia, la chiesa cattolica continua a mantenervi una parrocchia alla quale, da decenni, è preposto don Vittorio Eminente, che deve essere o deve essere stato un prete scomodo per la Curia. Sotto la chiesa di Torretta ci sono dei locali non riscaldati e poco agibili nei mesi invernali. Don Eminente, invece di rivolgersi alla Cei o alla Curia perché intervenga con i proventi dell'8 per mille, ha scritto al Comune, che ha stanziato 10.000 euro per la caldaia ed i termosifoni. Si potrà così “usufruire di uno spazio per incontri, feste e manifestazioni di qualsiasi genere purché non in contrasto con il decoro, i principi religiosi e le finalità della parrocchia”(Arena 29/10/08). Abbiamo capito: non potrà essere utilizzata dall'UAAR.

La giunta comunale di Illasi ha attinto 500 euro dal “Fondo di solidarietà internazionale” del bilancio di previsione 08 per darli all’Istituto “Piccole Figlie di San Giuseppe” con quietanza della signora Bruna Napoletani, senza precisare il ruolo di costei nell’ambito dell’Istituto, fatto passare per associazione. La giunta ha elargito la somma alle suore “considerata l’attività di sostegno e promozione sociale svolta in Kenya dalle suore dell’Istituto Piccole Figlie di San Giuseppe”. Le Figlie piccole del castissimo sposo ci campano anche loro.

Avevamo letto sull'Arena che i Salesiani di Costermano avevano organizzato una manifestazione "Tre giorni con don Bosco" (che ci sembra defunto da molto tempo) sul tema della famiglia. Ci viene segnalata la deliberazione della giunta comunale di Garda n. 12 del 30.01.2009 che riguarda l'evento. La giunta prende atto "che tale iniziativa è meritevole di approvazione, in quanto trattasi di un appuntamento giovanile unico nel periodo invernale, che da anni sta riscuotendo vasti consensi di pubblico proprio perché va incontro alla necessità di aggregazione giovanile del territorio, offrendo sano divertimento e validi contenuti formativi", ammettendo che per i giovani la giunta stessa non fa proprio niente. La giunta ha ritenuto opportuno accogliere la richiesta dei Salesiani organizzatori, "concedendo il patrocinio, nonché il contributo economico di complessivi Euro 100,00, quale partecipazione alle spese per la realizzazione della suddetta manifestazione." I Salesiani non rinunciano a nessun contributo pubblico, sia pure piccolo.

La parrocchia di Colà (Lazise), sempre impegnata nella salvezza delle anime e nella diffusione del messaggio evangelico, ha pensato di dotarsi di un nuovo strumento: un Comitato Carnevale. Ben consapevole che con niente non si fa niente, la parrocchia si è rivolta al Comune per avere un contributo per detto comitato. La giunta comunale ha deliberato di regalare 300 euro. Già che c’era, la giunta ha approvato anche un contributo di 500 euro per Schola Cantorum Lazise .

I preti, anche, si lamentano. Sull'ultimo numero di Verona Fedele scrive don Mario Masina: “Forse sarebbe ora che anche a livello politico e amministrativo (locale, regionale, nazionale) si riconoscesse maggiormente il ruolo sociale delle parrocchie e dei nostri oratori e si alleggerisse quella mole sproporzionata di moduli da compilare per accedere a contributi, spesso modesti.” Basta con i moduli, diciamo anche noi. Siano i cattolici a finanziare le loro parrocchie ed i loro oratori.


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