La presenza del clero cattolico nelle associazioni
Rispondendo ad un lettore, don Bruno Fasani, direttore di Verona Fedele, nel
numero della seconda settimana di dicembre dell'anno scorso ha scritto: “Varrebbe davvero la pena che le varie
società calcistiche avessero al loro interno una presenza discreta, ma costante, di qualche prete che ci sa
fare.” E pensare che non hanno neanche abbastanza preti per le parrocchie.
Come mai tanto interesse per le società calcistiche da
parte del clero cattolico? A vedere bene però, tanto interesse non c'è solo
per le società calcistiche, ma per tutte le associazioni sportive, e, a
vedere ancora meglio, anche per altri tipi di associazioni: quelle dei donatori di sangue e di
organi, per le associazioni ex-combattentistiche, per quelle di
"classe", cioè di tutti coloro che sono nati in un determinato anno.
Anzi, a veder proprio bene, l'interesse è praticamente verso tutte le associazioni di pressoché qualsiasi
tipo, perfino per quelle dei fans di certe serie di film e telefilm americani.
Il sistema è quasi sempre lo stesso: un prete s'infila nell'associazione iscrivendosi e fa in primo luogo da punto di
riferimento per i cattolici già presenti, poi li spingerà a svolgere
all'interno della società funzioni di
carattere religioso, anche se non c'entrano un bel niente con lo scopo statutario
della stessa. Per esempio una messa annuale di inaugurazione delle
attività, collette di beneficenza in favore delle missioni o dei
"poveri" (a parte le belle parole, di solito in questi casi non viene
fornito il minimo straccio di documentazione su dove e come sono spesi i soldi
raccolti), su ogni argomento scrivere articoli con
riferimenti a divinità nei giornalini sociali. In pratica
tutto è teso a mettere il cappello, l'etichetta, di cattolica o filocattolica
all'associazione. Il prete e il suo gruppo, spesso coinvolgente gli organi
dirigenti, influenza poi le scelte delle attività di tutti gli altri soci a seconda del tipo di
associazione: se culturali con gite presso
conventi e chiese, o acquisti e letture di testi religiosi, se sportive con corse podistiche
o biciclettate verso monumenti cattolici, e per le altre partite,
manifestazioni, riunioni, negli oratori parrocchiali.
Ecco quindi il perché di tanto interesse: In generale, il cattolicesimo viene
promosso in tutti i modi.
Inutile dire che tutto questo ha anche un risvolto economico:
le chiese ricevono visite e offerte, gli istituti ecclesiastici vendono prodotti,
libri, riviste, vitto e
alloggio, gli oratori affittano campi sportivi, locali, servizi. Se
l'associazione decide di destinare delle risorse ad attività di beneficenza,
queste, naturalmente, vengono completamente dirottate a qualcuna delle molte
organizzazioni della chiesa cattolica che prosperano su quel settore.
Basta farci caso, e gli esempi balzano agli occhi: in questa pagina ne riportiamo alcuni.
Su un bimestrale locale leggiamo, nel numero di novembre-dicembre 04, un articolo
del gruppo podistico di Bussolengo: “Il gruppo podistico aderisce e
collabora con l'Unione Marciatori Veronesi. Tra la principali manifestazioni
organizzate meritano citazione la Gran Marcia di S. Valentino e la Scarpinada de
San Crispin... Oltre alla normale attività istituzionale, il gruppo svolge
una intensa attività volta alla tutela e conservazione del patrimonio storico e
ambientale del nostro paese... con particolare attenzione di percorsi e
capitelli. Particolare rilevanza merita il recupero e la manutenzione degli
spazi esterni alla chiesa di S. Salvar, nonché la cura interna della chiesa
stessa.”
Come nei 3 anni precedenti, domenica 12/9/04 si è svolta a Verona, nell'ambito
della Grande Maratona di Verona una “Maratona di preghiera”, in realtà una mezza maratona (Km 21,097),
organizzata dall'associazione “I Pellegrini” e dal comitato “Maratona di Verona”.
In questo caso è stata creata, da don Francesco Massagrande,
un'associazione tutta cattolica che poi è stata federata a livello provinciale, facendo
assumere così, con tale iniziativa, un carattere filocattolico a tutta la manifestazione.
La Maratona di preghiera prevede una partenza con una messa nella chiesa di S. Carlo dell'Istituto Don Nicola Mazza, e,
dopo un percorso con frequenti soste per le preghiere, l'arrivo nella stessa chiesa.
Per partecipare a tale maratona era necessario contribuire ad una sottoscrizione benefica
intestando il bollettino di conto corrente postale o bancario non al comitato
“Maratona di Verona”, ma alla Caritas diocesana veronese.
L'associazione francofona di Verona inaugura ogni anno di
attività con una messa, come pure molti gruppi AVIS della provincia. Conosciamo in particolare quelli di Peschiera del Garda e di Bussolengo;
quest'ultimo, così come la vicina sezione di San Vito al Mantico, e quella
dell'AIDO, incentra l'intero programma della giornata di riunione annuale,
la "Giornata del donatore" sulla messa nella chiesa di Cristo risorto. L'ultima è stata effettuata il 2/10/04, ed è stata officiata da don Bruno Fasani, direttore di
Verona Fedele.
Tutte le associazioni di "classe" di Bussolengo,
periodicamente organizzano una cena, preceduta da una messa.
Gli Amici della bicicletta di Verona, negli ultimi anni,
hanno programmato diverse gite verso mete quali: il santuario di Santiago de
Compostela in Spagna, Assisi, conventi della Lessinia. Domenica 26/9/04 era
stata organizzata una pedalata dal titolo “Chiese ritrovate tra l'Adige e
Garda”. Nel programma scrivevano che il pranzo era “al sacco presso la
stupenda villa Giuliari di Albarè e santa Messa” (villa Giuliari è un
convento di cui ci siamo già occupati in una delle scorse pagine). In questo
caso alcuni soci,
iscritti anche al nostro circolo UAAR, hanno vivamente protestato.
L'assemblea annuale dei soci si svolgerà sabato 26/2/05 a
Verona, in un'aula dell'istituto don Bosco di via Provolo.
Il Rotary è una associazione che ha come scopo fondamentale
promuovere e sviluppare relazioni amichevoli tra i propri soci. L'attività
principale di un Rotary Club è la riunione conviviale in un giorno fisso della
settimana. I soci sono imprenditori, professionisti, finanzieri, alti funzionari
pubblici. Scorrendo l'Annuario del Rotary Club 03-04 abbiamo trovato don Adriano
Vincenzi, direttore del centro Toniolo, nel Rotary Club Verona; don Bruno Fasani,
direttore di Verona Fedele (ancora lui, ecco come si fa a supplire alla carenza
di personale), nel Rotary Club Verona Sud; don Edoardo Sacchella,
abate di Santa Anastasia, nel Rotary Club Peschiera e Garda Veronese; don
Giuseppe Zenti, parroco di Legnago, parrocchia S. Martino, nel Rotary Club
Legnago. Ci sembra che don Zenti, nel frattempo, sia stato nominato vescovo.
I Rotary Club producono molte altre iniziative tra cui convegni e pubblicazioni.
Non stupisce che alcune sezioni scrivano articoli sulle chiese del veronese e
sulle opere d'arte in esse contenute, alcuni dei quali sono presenti anche sul
sito internet ufficiale della diocesi di Verona.
La presenza di un prete in un'associazione, finisce
inevitabilmente con l'influenzarla: egli non potrà fare a meno di dare giudizi
morali e politici sulle attività, sui comportamenti durante le attività, soprattutto nei confronti
di ragazzi e ragazze, e perfino sui
singoli aderenti. I soci laici solitamente tacciono per quieto vivere, o perché
temono che il circolo perda iscritti, e comunque in genere non hanno interessi economici
contrapposti. Se qualcuno di loro osa protestare, o si stufa dell'andamento delle
attività, normalmente gli viene detto che “I soci che lo vogliono, hanno diritto ad
esprimere la loro spiritualità.” In pratica viene bollato come intollerante.
Naturalmente, se essi propongono un'iniziativa laica, o addirittura atea, ad
esempio una conferenza in alternativa alla messa, a questa non viene data
nessuna risposta, o viene boicottata con le
scuse più varie: mancanza di fondi, di tempo, di aule, ecc...
Non resta, per costoro, che lasciare l'associazione, per
cercarne un'altra che non sia di stampo religioso, ma, come abbiamo detto, il
clero cattolico tende a colonizzarne il più possibile, e quindi, il
coltivare una propria passione, insieme ad altre persone, diventa a volte molto
difficile.
Andrea Cori