UN PRESUNTO CORSO SULL’EUROPA

L’associazione cattolica Romano Guardini, in un manifesto verde ampiamente affisso nei corridoi, nelle bacheche e sulle vetrate dell’università di Verona, annunciava nell’autunno 02 una serie di lezioni sul tema “L’Europa e la sua cultura”. Sentenziava il manifesto che gli elementi costitutivi che entrarono nella cultura europea furono soprattutto la filosofia greca, il diritto romano e l’anima slava. La religione cristiana avrebbe amalgamato quegli elementi costituendo l’unità culturale dell’Europa. Una tesi molto parziale e partigiana, che i vertici dell’università e della facoltà di lingue e letterature straniere hanno avvallato, dando il proprio patrocinio, finanziando il corso e accordando agli studenti frequentanti il corso dapprima un credito formativo, poi diventati due.
Dopo le prime due lezioni del prof. Gianfranco Morra, docente di sociologia all’università di Bologna, (L’eredità di Atene e di Roma. Dio e Cesare: come nacque la laicità) abbiamo diffuso tra gli studenti un foglio con le nostre osservazioni e le nostre critiche (per leggerlo clicca qui).
La terza lezione aveva per titolo Scienza e tecnologia e per relatore il prof. Giancarlo Cavalleri, docente di astrofisica all’università cattolica di Milano. Il cattolico professore ha affermato che “la scienza è nata nel Seicento con Galileo Galilei”, ma si è dimenticato di raccontare che lo scienziato ha scoperto che la chiesa cattolica raccontava fandonie nel campo dell’astronomia e che per questo fu perseguitato e condannato dalla santa inquisizione. Non ha dimenticato, però, di dire ai corsisti che l’esistenza di dio è dimostrabile scientificamente, in quanto deve esserci stata una creazione (e, quindi, un creatore) in base alla seconda legge della termodinamica.
Il prof. Angelo Ferro ha parlato su Luci ed ombre della globalizzazione. Non si è sforzato di inserire l’argomento nel tema del corso, però non ha potuto esimersi dal notare che le ombre della globalizzazione possono essere diradate e vinte applicando quanto detto dal papa, con la solidarietà.
Il prof. Umberto Regina, dell’università di Verona, doveva trattare il tema Idea d’Europa. Quale unità? È partito dal mito d’Europa ed ha continuato tenendosi lontano nel tempo, senza neppure accennare al processo unitario che partendo dalla Ceca, passando dalla Comunità europea, è arrivato all’Unione europea, dai sei Stati fondatori ai nove, ai dieci, ai dodici, ai quindici ed all’attuale allargamento.
Ha chiuso il corso il prof. Leonardo Allodi, dell’università di Forlì, con il tema Tramonto dell’Europa? La lezione ha riguardato sostanzialmente Oswald Spengler (1880-1936), un filosofo tedesco, ed un suo libro, Tramonto dell’Europa, uscito in due volumi nel 1918 e nel 1922. Forse, ciò che ha attirato l'interesse dei cattolici del Guardini è la seguente frase di Spengler: “L'essenza di ogni civiltà è religione”.
In nessuna lezione si è sentito parlare dell’anima slava nella quale, secondo il manifesto verde, sarebbe entrato il cristianesimo traendone “la propensione alla socialità e l’atteggiamento contemplativo di fronte alla verità, alla realtà”. L’importante era far parlare relatori cattolici davanti a studenti bisognosi di crediti formativi. Incomprensibile è che l’università di Verona, dopo l'esperienza dell'anno precedente, si presti a far passare per un corso sull’Europa e la sua cultura un’accozzaglia di relazioni, che hanno in comune soltanto la professione religiosa dei relatori.

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