DOPO L'AMIA L'AGSM
Venerdì 16/4 è stata consegnata presso la sede dell'AGSM (Azienda generale servizi municipali), la seguente
lettera che il comitato direttivo del nostro circolo ha diretto all'ing. Giuseppe Nicolò, presidente
dell'AGSM, a per conoscenza a tutti i membri del consiglio d'amministrazione e del collegio sindacale.
Signor Presidente,
abbiamo appreso dalla stampa locale che il vescovo cattolico di Verona lunedì 5 aprile 04 ha celebrato la
messa presso la sede dell'Agsm. La celebrazione è avvenuta a partire dalle ore 8, cioè in orario di lavoro.
È vero che l'Agsm è una società per azioni e, quindi, soggetto di diritto privato, ma è altrettanto vero che
l'azionista è il comune di Verona che l'ha costituita per la produzione di servizi pubblici. Troviamo ingiustificato e ingiustificabile che ore di lavoro pagate dall'Agsm siano distratte dalla produzione
di servizi pubblici per permettere ai dipendenti di assistere al rito di una confessione religiosa al quale
potrebbero partecipare liberamente in altre ore senza alcun inconveniente.
Sappiamo che la celebrazione della messa nella sede dell'Azienda in periodo pasquale da parte del vescovo è
una consuetudine che risale a parecchi anni addietro, ma le facciamo osservare che errare humanum est,
perseverare diabolicum.
Desidereremmo sapere:
1) chi ha deciso (Lei, il C.d.a., il Direttore o altri) di destinare ore lavorative retribuite
all'ascolto della messa; il fatto non è previsto né dal contratto collettivo nazionale di lavoro né da quello
integrativo aziendale;
2) se la decisione è stata presa con un atto formale;
3) nel caso che la decisione sia stata presa da un soggetto non legittimato ad assumerla, se sia Sua
intenzione procedere al recupero del risarcimento del danno subito dall'Azienda, sia per quest'anno sia per
gli anni precedenti;
4) se a partire dal 1984, da quando cioè la religione cattolica romana non è più neppure formalmente la
religione dello Stato italiano, siano stati invitati a celebrare i loro riti nella sede dell'Azienda anche le
altre confessioni religiose e se siano state contattate le associazioni filosofiche non confessionali.
Confidando in una Sua cortese risposta, le porgiamo distinti saluti.
Il comitato direttivo del circolo UAAR di Verona
Oltre alla questione di principio, rimarchiamo il fatto che nella nostra provincia, così
come in tutta Italia, risorse finanziarie sempre più ingenti vengono destinate alle chiese, nonché per
appendere crocefissi e celebrare messe e convegni religiosi, in un paese dove ci si lamenta del
calo di competitività economica. Lo stato, le regioni, le provincie, i comuni, la scuola, la sanità, e, come si vede, le aziende pubbliche, aumentano
sempre di più queste spese improduttive, che di solito vengono accompagnate da una parallela riduzione degli
investimenti nella ricerca scientifica, non rendendosi conto che la nostra situazione rispetto alla concorrenza estera diventa sempre più grave. Negli
altri paesi infatti, spesso la realtà è diversa: in Germania per esempio, si è deciso di impiegare le riserve
aurifere della banca centrale proprio alla scienza e all'innovazione tecnologica.
Per aumentare la produttività del "sistema Italia", il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi,
aveva proposto di ridurre i giorni festivi o i ponti connessi, ma qualcuno gli ha ricordato
che nel nostro paese ciò non si può fare per quelli religiosi, cioè quasi tutti, senza il consenso della chiesa: lo stabilisce l'art. 6 del concordato con la santa sede
(il cui testo è disponibile nell'archivio di questo
sito).
E gli ambienti clericali non sono di certo disposti a rinunciare. Per la chiesa cattolica san Zeno è il santo patrono di Verona, cioè il protettore
(finora non si è capito bene quando, come, da chi e da che cosa). I contratti collettivi di lavoro prevedono
tra i giorni festivi anche la ricorrenza del santo patrono. Il giorno tradizionale è il 12/4, che quest'anno
coincideva con pasquetta. Il recupero della giornata non lavorativa è stato fatto in vari modi, da scuola a
scuola, da azienda ad azienda.
Ad esempio, l'AGSM ha recuperato nel giorno seguente, il 13/4.
Un amministratore dell'università di Verona, il dott. Antonio Salvini, non si è limitato a stabilire il giorno di recupero per gli uffici da lui dipendenti, ma ha
voluto riportare ampollosamente la prosa curialesca, con abbondanza di iniziali maiuscole, anche per gli
aggettivi. All'università è apparsa quindi la seguente circolare da lui firmata:
Si informa che la Cancelleria Vescovile della Curia
Diocesana di Verona in base alle disposizioni del 'Calendario Liturgico 2003/04' della Diocesi di Verona, per
il tramite della Prefettura di Verona – Ufficio Territoriale del Governo, ha comunicato che la festività di
San Zeno, Patrono della Chiesa veronese, è stata stabilita per il giorno 19 aprile p.v. In luogo del 12
aprile che coincide con il lunedì dell'Angelo. In tale data, pertanto, l'Ateneo rimarrà chiuso.