Sugli asili nido e scuole d'infanzia cattolici
Se avete dei bambini piccoli, e avete la necessità di
portarli in un asilo nido o scuola d'infanzia, è molto probabile che vi siate
scontrati con la cronica mancanza di posti nelle strutture comunali, o con lunghe liste di attesa,
tanto da dover aspettare fino... All'iscrizione alla scuola elementare. L'unica
alternativa è quella di usufruire di un'istituto privato, che il più delle
volte, tra quelli nelle vicinanze, è ad indirizzo cattolico. Una spiegazione di
questo fatto può essere che gli enti locali, sempre più spesso, invece di
investire sugli asili pubblici, vanno a finanziare quelli degli altri. In questa pagina
descriveremo alcune delle moltissime situazioni presenti nella nostra provincia.
La finanziaria regionale del Veneto di quest'anno ha aumentato di 4 milioni di euro i contributi per
gli asili nido (0-3 anni). Questa è la parte buona della notizia. La parte
cattiva è che soltanto la metà andrà a favore dei nidi gestiti da enti pubblici.
L'altra metà andrà per i nidi privati, prevalentemente cattolici e considerati
l'anticamera della scuola per l'infanzia dove si consuma il reclutamento
infantile. L'elargizione alle strutture della chiesa cattolica avviene anche in
carenza di asili nido pubblici. Da quanto ha dichiarato l'assessore regionale Valdegamberi
ci saranno 24 milioni di euro da suddividere tra i 332 centri
privati (con 7.115 bambini) ed i 280 centri pubblici (con 10.959 bambini).
La giunta di Verona ha varato il regolamento per l'accesso agli asili
nido comunali. Attualmente è all'esame della commissione consiliare. Gli asili
nido comunali sono largamente insufficienti. La domanda è cinque volte superiore
ai posti disponibili. I soldi pubblici vanno a foraggiare gli asili privati,
dove la retta può arrivare anche a 700/800 euro mensili. Poi, i clericali si
lamentano della scarsa natalità e credono di risolvere il problema con il buono
bebè una tantum. La giunta ha deciso che i figli di genitori sposati (tra di
loro) debbano avere un canale preferenziale. Se i genitori sono “regolarmente”
sposati hanno 17 punti. Se i genitori sono conviventi non sposati: 7 punti. Se
il genitore è vedovo: 20 punti. Se il bambino è riconosciuto da un solo genitore
(cioè, ragazza madre): 10 punti. Qualcuno sostiene che questa scelta sarebbe
oggettivamente un incoraggiamento all'aborto. Sapendo, però, che l'assessore
competente (Alberto Bonetti) è un fervente cattolico, si deve concludere che
soggettivamente è un'applicazione della dottrina sociale della chiesa cattolica.
La notizia ha avuto grande
rilievo e molti commenti anche nel sito nazionale UAAR. Il cattoassessore
Benetti gira le circoscrizioni per sostenere la bontà del parto della sua
fantasia e bontà cristiana. Al consiglio dell'ottava circoscrizione ha
affermato: «È la famiglia regolare oggi ad essere in difficoltà» (Arena 18/4),
forse mordendosi subito la lingua non tanto per le difficoltà, ma per aver
ammesso implicitamente che c'è la famiglia regolare ed anche famiglie
“irregolari”. Per la dottrina sociale della chiesa c'è una sola famiglia: quella
fondata sul matrimonio, financo in assenza di affetti ed in presenza di
violenze. Le altre formazioni sociali composte da madre, padre e figli non sono
famiglie e, comunque, non hanno difficoltà. Per loro l'inflazione è sterilizzata
dalla mancata frequenza alla messa e dall'assenza di preghiere.
Nel bilancio di previsione per quest'anno del comune di Affi sono stati stanziati
550.000 euro per l'asilo nido integrato alla scuola materna comunale, ma gestito
dalle suore della Sacra Familia. Da quanto abbiamo capito (Arena 23/2) l'asilo
nido non è ancora stato attivato. È previsto anche l'ampliamento della scuola
materna con una nuova sezione, finanziata con mutuo e con un contributo della
Regione di 90.000 euro. C'è stata polemica in consiglio comunale perché alcuni
mesi fa è stata concessa l'apertura di un asilo nido privato convenzionato con
il Comune, che concede uno sconto del 50 per cento per i residenti, ed è stata
espressa una perplessità sulla reale necessità. Non entriamo nel merito dei
bisogni di Affi, ma riportiamo quanto avrebbero replicato sindaco e vicesindaco
per una grave affermazione ideologica-religiosa: “L'asilo nido privato offre
un'educazione diversa da quello pubblico integrato. Quello comunale avrà
un'impronta cattolico-cristiana”. Capito bene? Per bambini da zero a tre anni.
Ci spostiamo alle scuole per l'infanzia di Villafranca.
Quelle statali riescono ad accogliere soltanto il 15 per cento dei bambini.
L'altro 85 per cento deve servirsi di quelle cattoliche, che sono otto. Il
comune ha stanziato un milione di euro di contributi per le scuole per l'infanzia
cattoliche (Arena 10/2).
Il consiglio comunale di Pescantina ha approvato una permuta con la
parrocchia di Settimo. Riceve il centro parrocchiale e cede la vecchia scuola
elementare più 50.000 euro. Da notare che la parrocchia usufruisce gratuitamente
da dieci anni delle ex scuole elementari, di recente ristrutturate.
A Veronella la scuola materna ha per nome «Bambin Gesù». Naturalmente, è
parrocchiale. Il suo compito fondamentale è quello del reclutamento infantile
alla chiesa cattolica, come le consimili. L'apprendimento precoce di preghierine,
incomprensibili ai pargoletti, fa parte del “pacchetto educativo”. L'immobile è
di proprietà del Consorzio Zerpano ed è dato in comodato al comitato di gestione
parrocchiale, che dovrebbe sostenere le spese di gestione ordinaria e
straordinaria, ma non ci riesce. Anzi, il comitato ha ridotto l'orario del
personale non didattico. La parrocchia ha avuto la solita idea: scaricare il
problema sull'ente pubblico. Ecco il percorso: il Consorzio Zerpano cede
l'immobile al Comune, il Comune sostiene le spese di ristrutturazione e di messa
in sicurezza, secondo le norme di legge, e poi dà nuovamente in comodato
l'edificio alla parrocchia. Il Bambin Gesù è in difficoltà economiche anche per
un altro motivo: in due anni gli iscritti alla materna sono scesi da 50 a 40 ed
all'asilo nido da 19 a 16.
Pur di continuare ad educare i bambini, le parrocchie
ricorrono spesso al seguente sistema: donare al comune un vecchio edificio scolastico,
ma con la clausola (inserita a chiare lettere nell'atto notarile) di continuare
a gestirla per sempre "con indirizzo cattolico". Esattamente questo è
successo per esempio a Bussolengo, nel 1926, con l'istituto mons. Bacilieri.
Praticamente, per più di 80 anni, la chiesa ha continuato ad indottrinare i
piccoli, attraverso la scelta diretta degli insegnanti stipendiati dall'ente
locale, che spesso sono stati essi stessi dei prelati, inoltre con le spese di
ristrutturazione e manutenzione dello stabile completamente a carico del
contribuente.
A Povegliano la fondazione "Istituti riuniti mons. Bressan" è presieduta dal
parroco e gestisce la scuola materna parrocchiale. Tempo fa avevamo riferito
della grave difficoltà economica in cui versa la scuola materna e la fondazione
Bressan. In soccorso è arrivato il Comune. La sindaca Anna Maria Bigon ed il
parroco, don Osvaldo Checchini, hanno raggiunto un accordo: la fondazione vende
al Comune il corpo centrale dell'ex asilo infantile per 525 mila euro “il
Bressan vivrà una situazione finanziaria più tranquilla, ma non sufficiente a
risolvere i problemi di indebitamento gestionale” (Arena 20/4). La sindaca ha
voluto precisare: «Non c’è stato alcun intento speculativo del Comune». Lo
sappiamo, l'intento era quello di risolvere i problemi della parrocchia.
Abbiamo spesso parlato di preghierine che vengono fatte
recitare ai bambini piccoli. Tanto per dare un'idea a chi non ne avesse mai
sentita una, riportiamo qui sotto alcune strofe di una di queste canzoncine.
l'Emmanuel Siamo qui
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Dalla città di chi ha versato
il sangue per amore ed ha cambiato il vecchio mondo vogliamo ripartire seguendo Cristo, insieme a Pietro rinasce in noi la fede parola viva che ci rinnova e cresce in noi |
Un grande dono che Dio ci ha fatto è cristo suo figlio e l'umanità è rinnovata è in lui salvata è vero uomo, è vero Dio è il pane della vita che ad ogni uomo ai suoi fratelli ridonerà |
La morte è uccisa, la vita ha vinto
è Pasqua in tutto il mondo un vento soffia in ogni uomo lo spirito fecondo che porta avanti nella storia la Chiesa sua sposa sotto lo sguardo di Maria comunità |
Noi debitori del passato
di secoli di storia di vite date per amore di santi che han creduto di uomini che ad alta quota insegnano a volare di chi la storia sa cambiare come Gesù |
È giunta un'era di primavera
è tempo di cambiare è oggi il giorno sempre nuovo per ricominciare per dare svolte, parole nuove e convertire il cuore per dire al mondo, ad ogni uomo: Signore Gesù |