Filocattolicesimo alla Provincia di Verona

Il programma settimanale del vescovo Zenti prevede per venerdì 15/2 la partecipazione, nella sede della Provincia, all'inaugurazione della sala consigliare dedicata a Giovanni Paolo II. I furbetti dell'oratorio hanno imposto a tutti i consiglieri, atei e non atei, il nome di un papa ad una sala pubblica. Il vescovo, lungi dal redarguire questa prepotenza clericale, partecipa come primadonna allo scoprimento della targa. Gli esponenti delle altre concezioni del mondo non sono stati invitati. Altro privilegio che viene accordato alla chiesa cattolica.

Se ne è trattato ampiamente anche sull'Arena. Come avevamo annunciato, alla Loggia di Fra' Giocondo si è inaugurata la dedica della sala del Consiglio provinciale a Giampaolo II. Erano presenti, apicalmente, anche le forze armate e le forze dell'ordine di Verona. Dai molteplici saluti di circostanza abbiamo scelto due frasi. La prima è stata pronunciata dal presidente del consiglio provinciale Massimo Galli Righi (in odore di Opus Dei): “Il motivo di questa intitolazione è la volontà di dedicare ad un personaggio come Giovanni Paolo II - campione di laicità, speranza e coraggio - la nostra aula consiliare più rappresentativa.” Che Giampaolo II sia stato campione di qualche cosa non lo sappiamo, ma che sia stato campione di laicità ci sembra che sarebbe opportuno affermarlo verso la fine di una gara di barzellette, quando si mettono in campo i colpi più grossi. Pure il vescovo Giuseppe Zenti ha parlato della laicità del caro estinto, ma la sua comicità l'ha tenuta a mo' di confessione: “Quando Giovanni Paolo II venne a Verona, dormì in vescovado. Arrivando da vescovo ho scelto quella stanza perché volevo provare come si sta a dormire da papa.”

Maria Luisa Tezza, assessora provinciale con parecchie deleghe fra cui quella delle Pari Opportunità, ha fatto inserire nell’email della segretaria il seguente messaggio: “Moratoria internazionale per l'abolizione della pena di aborto. L'aborto è un omicidio. Segna la petizione.” Pertanto ad ogni risposta della segreteria parte anche l’informazione agli/alle utenti del servizio sulla petizione a favore della moratoria sull’aborto lanciata dal giornalista Ferrara, privato cittadino. Questa presa di posizione ufficiale dell’assessora avviene senza un dibattito in consiglio provinciale e pertanto si tratta di un uso improprio di strumenti pubblici, vietato da una legge dello Stato.

Proprio noi, in anticipo sulla stampa cittadina, avevamo dato notizia che la segreteria dell'assessora provinciale Tezza aveva inserito, in calce alle email spedite, un invito a firmare un appello per la moratoria dell'aborto. Ora sappiamo che la petizione è stata lanciata da Web Radio On the Air e dal sito "Fratello Embrione Moratoria Aborto". La cattoforzista Tezza è diventata portavoce nazionale dell'iniziativa. Dal suddetto sito è partita una email diretta a giornalisti ed a siti internet per sollecitarli ad intervistare la Tezza. In questa email, oltre ad esprimere solidarietà alla Tezza per gli ingiusti attacchi che starebbe subendo, si afferma: “Se poi allarghiamo la veduta ad un orizzonte più ampio scopriamo che il Comune di Roma ha finanziato una campagna dell'UAAR che proselitizza, al limite della legalità, per l'ateismo con una massiccia campagna anticlericale.” L'UAAR ha in corso varie campagne (sbattezzo, scrocifiggiamo l'Italia, ora alternativa all'irc, chiarificazione sull'otto per mille), ma nessuna di queste campagne è finanziata dal Comune di Roma né da qualsiasi altra pubblica istituzione. Non è neppure vero che l'UAAR proselitizza per l'ateismo. Si iscrive all'UAAR chi è già ateo. Nessuno viene battezzato inconsapevolmente nell'UAAR. È una falsa sciocchezza affermare che l'UAAR agisce al limite della legalità. La nostra organizzazione e la nostra attività non contrastano in alcun modo con la legge. I cattomafiosi si trovano altrove. È da cretinisti cristianisti confondere la coerente difesa della laicità delle pubbliche istituzioni con “una massiccia campagna anticlericale”.

Elio Mosele ha convinto (o imposto) l'assessora Maria Luisa Tezza a togliere dalle comunicazioni d'ufficio il banner con il quale divulgava l'idea cristianista dell'aborto come omicidio. Erano state troppe (e pesanti) le reazioni sia a livello locale che nazionale. Ad esempio, Gad Lerner aveva dichiarato: “trovo grave il fatto che questo senso di inimicizia verso le donne venga sostenuto da figure delle istituzioni” (Corriere di Verona 24/2).

Nella seconda metà del mese scorso avevamo recapitato a tutti i consiglieri provinciali una lettera con la quale ringraziavamo coloro che si erano attivati per far revocare la delibera (illegittima) di giunta che regalava 10.000 euro ad una associazione cattolica di San Severino Marche e chiedevamo altrettanto per le due delibere (n. 296 e n. 297 del 28/12/07) che elargivano, ciascuna, 10.000 euro all'Opus Dei. Siamo stati ascoltati. Il giorno 4/3/08 due consiglieri provinciali, Paolo Andreoli e Giorgio Scarato (Sinistra Arcobaleno), hanno presentato una mozione con la quale si propone che il Consiglio provinciale, esaminate le deliberazioni finalizzate ad erogare un contributo di 10.000 euro alla Fondazione Rui – Collegio Pontenavi di Verona per la costruzione dell’aula magna; considerato che tale Collegio è sede maschile dell’Opus Dei, associazione a carattere confessionale notoriamente ritenuta assolutamente non bisognosa di contributi pubblici per lo svolgimento delle sue attività; ritenendo che i fondi pubblici, in linea di principio, attraverso appropriate convenzioni possano essere indirizzati anche ad Organizzazioni di natura privata che esplichino però attività di interesse generale; non intravedendo tali caratteristiche nel finanziamento deliberato con gli atti in oggetto; conoscendo, inoltre, lo stato di degrado di una parte delle scuole superiori pubbliche di proprietà della Amministrazione Provinciale che da tempo richiedono opere di manutenzione ordinaria e straordinaria ed il rinnovo di arredi ormai fatiscenti; ritenendo che gli interventi a favore delle scuole pubbliche rivestano carattere di priorità ed urgenza (anche se troppo spesso rinviate di anno in anno per carenza di fondi nel bilancio provinciale), nonché di indubbia utilità pubblica, diversamente dal finanziamento in oggetto che contribuisce solo ad aumentare il patrimonio di un’ associazione che già ne dispone in misura cospicua; il Consiglio provinciale invita l’Amministrazione della Provincia a destinare i fondi disponibili di bilancio al miglioramento delle condizioni generali delle scuole pubbliche, anziché usarli per accrescere il patrimonio di chi non ne ha bisogno.

La lentocrazia diventa celerecrazia quando si tratta di finanziare organizzazioni cattoliche. Qualche settimana fa abbiamo visto la prontezza decisionale della Giunta provinciale a favore dell'Opus Dei. Nel sito della provincia è stata pubblicata la delibera n. 28 del 6/3/08. In data 11/1/08 l'amministrazione aveva ricevuto una richiesta dal vicepresidente della Associazione Amici di Roberto onlus di Verona, dott. Luigi Foglia, con la richiesta di un contributo straordinario di 25.000 euro per la realizzazione di un centro per le adozioni a distanza nella Repubblica Domenicana, a sostegno del progetto "Boyà". Non sappiamo se l'amministrazione abbia verificato se il vicepresidente abbia la rappresentanza legale dell'onlus. Di solito è il presidente. Ma trattandosi di una organizzazione cattolica era superfluo andare per il sottile legalitario. Già lunedì 10 marzo alle ore 10,30 nella sala Rossa del palazzo Scaligero il vicepresidente e assessore al volontariato Antonio Pastorello, illustrava l’assegnazione del contributo straordinario. Pastorello deve essere lo sponsor politico dell'associazione. Già per un altro progetto, “Mondo Felice”, c'era stata una sostanziosa sovvenzione dalla Amministrazione provinciale di Verona ed era stato inaugurato nel maggio 2003 alla presenza di Antonio Pastorello. Non sappiamo se quel viaggio a Santo Domingo era stato a carico della Provincia o dello stesso Pastorello. Comunque, il nuovo contributo è stato subordinato a rendicontazione soltanto del 10% del contributo stesso con queste strane motivazioni: “a) l'utilità dell'intervento risiede nella sua urgenza; b) la presentazione della rendicontazione è connessa alle pratiche amministrative e potrebbe, dunque, essere prevista molto in là nel tempo; c) l'associazione non è in grado di anticipare con proprie risorse il finanziamento dell'intervento, che risulta interamente scoperto; d) l'attivazione a livello internazionale di iniziative di solidarietà come quella presa in esame condiziona la propria efficacia alla concreta disponibilità di risorse da parte dell'associazione Amici di Roberto onlus". In loco vengono assicurate “SS. Messa e l’ Eucarestia”. Per chi volesse saperne di più, segnaliamo che l'associazione ha sede in via Pacinotti 12.

La delibera della Giunta provinciale n. 45 del 27/3/08 ha regalato altri soldi pubblici ad associazioni cattoliche. Qualche lettore ci ha confidato che si arrabbia a leggere queste cose, ma queste notizie o le pubblichiamo noi o rimangono sconosciute. Ci sarebbe motivo di chiedere un contributo alla provincia per questo servizio pubblico che svolgiamo. A San Bernardino c'è una Conferenza San Vincenzo De' Paoli, che fa capo alla Società San Vincenzo De' Paoli con sede in piazza Duomo 2/A-B e che, apprendiamo dal sito della Diocesi, ha come presidente la signora Francesca Passeroni Trischitta e come consigliere ecclesiastico don Elvio Bonetti. Tradizionalmente le Conferenze raccolgono risorse economiche tra le proprie Dame e Cavalieri ed altri fedeli cattolici per poi soccorrere i poveri. La Conferenza di San Bernardino, invece, ha scambiato la Provincia per un fedele cattolico, ha chiesto un contributo, la Provincia si è prestata al gioco del fedele battezzato che si salva l'anima ed ha dato un contributo di 2.000 euro per “iniziative finalizzate alla difesa e tutela delle fasce deboli in situazione di particolare bisogno”. Già che c'era, la Giunta provinciale ha beneficiato l'oratorio di Santa Maria Regina (viva la Repubblica), regalando all'Associazione Noi Insieme di via Pancaldo 900 euro pari al 90% delle spese sostenute per non meglio specificate “iniziative di sensibilizzazione su temi sociali e sviluppo della persona.”

È un argomento che vorremmo affrontare con le pinze. La giunta provinciale ha deliberato (il 27/3/08) di dare un contributo di 2.500 euro all'Associazione Amici dell'Hospice San Cristoforo di Cologna Veneta (via Chiesa Cason 21) per la realizzazione di un progetto di musico terapia. Abbiamo tentato un approfondimento. Una cosa è l'Associazione (cattolica) degli amici, altra cosa è l'Hospice San Cristoforo, che è un Ipab ed ospita malati terminali oncologici. Se gli Amici vogliono fare qualche cosa di utile per l'Hospice, si autofinanzino. Se la Provincia vuole contribuire per le cure dell'Hospice, finanzi direttamente l'Hospice e lasci ai sanitari dell'Hospice fare le scelte terapeutiche più opportune e più efficaci. In realtà, la Provincia va a finanziare Paolo Alberto Caneva (di Villafranca), diplomato al D.A.M.S. di Bologna con un successivo corso di perfezionamento all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, che da anni va a Cologna Veneta un paio di volte alla settimana, grazie ad un finanziamento della Fondazione Cariverona. L'Associazione degli Amici ha avuto, per lo stesso motivo, un finanziamento dalla Giunta provinciale di 2.000 euro anche nel 2006.

Il 3 aprile la giunta provinciale ha approvato due strane delibere, la n. 48 e la n. 49. La prima raccontava che il 28 gennaio il signor Mario Bozzola, in qualità di presidente dell'Associazione Noi-Oratorio Le Ali, aveva chiesto un contributo per la costruzione di una sala musicale per giovani. Non si precisava di quale parrocchia cattolica fosse l'oratorio Le Ali. Si deliberava il prelievo di euro 1.100 dal fondo di riserva, perché il bilancio di previsione 2008 non risultava modificabile, per la concessione di un contributo in conto capitale all'Associazione Noi Oratorio Le Ali per la costruzione di una sala musicale. Con la successiva delibera n. 49 veniva assegnata la somma di euro 1.100. In questa seconda delibera il presidente veniva qualificato don, Don Mario Bozzola (con l'iniziale di don maiuscola, in segno di rispetto e di sottomissione). L'Oratorio Le Ali ha sede in via Brunelleschi 6 a Verona, cioè presso la parrocchia in zona stadio. Non risulta se la Provincia abbia appurato la titolarità della proprietà della sala, che dovrebbe far capo alla parrocchia e non all'associazione. Ma, quando si tratta di dare soldi ai preti, tutto fa brodo.

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