UNA LETTERA ALL'AMIA
Egregio Signor Presidente,
negli ultimi anni, in prossimità delle festività pasquali cattoliche, il Vescovo cattolico della diocesi di Verona è venuto presso l'AMIA per celebrarvi, in orario di lavoro, il rito cattolico della messa per i dipendenti dell'AMIA.
Non sappiamo se il Vescovo cattolico sia stato invitato per iniziativa dell'allora presidente oppure in base ad una delibera del consiglio d'amministrazione oppure dal direttore dell'azienda.
Desidereremmo sapere:
1) se le ore complessive di lavoro perdute dai dipendenti dell'AMIA per assistere a tale rito sono state rimborsate all'Azienda dall'organo che ha proceduto all'invito;
2) in caso negativo, se codesta Amministrazione ritiene di procedere a tale rimborso;
3) se i dipendenti non partecipanti al rito cattolico della messa abbiano usufruito di un tempo equivalente di non lavoro oppure se sia stata pagata loro una somma pari alla retribuzione di quel tempo.
Auspichiamo che in occasione della prossima festività pasquale l'AMIA non proceda ad invitare il vescovo per celebrare il rito cattolico della messa presso l'Azienda né in orario di lavoro né fuori orario di lavoro in rispetto del principio di laicità che dovrebbe trovare applicazione presso tutte le istituzioni e le aziende pubbliche. Non rispettare il principio di laicità significa
accordare una posizione di privilegio per la chiesa cattolica ed attuare una discriminazione nei confronti delle altre confessioni religiose e delle associazioni filosofiche non confessionali.
Qualora il Vescovo chiedesse di
poter celebrare la messa non in orario di lavoro, dovrebberoi essere accolte
anche eventuali richieste di incontri, sempre extra orario, di altre confessioni
religiose o di associazioni filosofiche non confessionali.
Cordiali saluti.
Il comitato direttivo del circolo UAAR di Verona