Le politiche giovanili delle istituzioni a Verona

Qualche giorno dopo l'incontro Zenti-Hack alcune ragazze del liceo classico Scipione Maffei hanno preso contatto con il circolo UAAR di Verona. Nell'ambito delle tre giornate autogestite di marzo desideravano proporre un incontro su "dove la scienza incontra la fede e dove la scienza differisce dalla fede" e chiedevano la nostra disponibilità a partecipare, che ben volentieri abbiamo data. Giovedì 11/3/10 nell'aula magna del liceo si è svolto il dibattito con la partecipazione del prof. Ezio Cristani, del nostro circolo, del teologo Vincenzo Bonato, monaco, e del prof. Romeo Ferrari, docente di filosofia nel liceo ospitante. I ragazzi intervenuti si sono mostrati particolarmente interessati ai problemi della civile convivenza tra persone con convinzioni diverse.

L'editoriale del direttore Alberto Margoni sull'ultimo numero di Verona Fedele riguarda i giovani e la religione: "Un giovane italiano su due tra i 18 e i 29 anni si definisce cristiano cattolico". Significa che un giovane su due non si ritiene cattolico, malgrado il grande sforzo in risorse umane ed economiche della chiesa cattolica per il reclutamento e l'indottrinamento dei giovani, spesso a spese di tutti. Pensiamo agli insegnanti di religione cattolica in tutte le scuole pubbliche, alle scuole cattoliche ampiamente finanziate dallo Stato, dalle regioni e dai comuni, agli oratori parrocchiali. Sei anni fa, era il 66,9% dei giovani a definirsi cattolico. E come la pensano questi cattolici? "Tra i giovani che vanno a Messa alla domenica ci sono favorevoli all'aborto (22,3%) e anche all'eutanasia (28,9%) e quasi uno su tre alla fecondazione assistita eterologa (31,1%)" .I pullman alla ricca tomba di Padre Pio, gli incolonnamenti per vedere lo scheletro di Sant'Antonio, l'inganno medioevale della Sindone e simili manifestazioni della religiosità cattolica organizzate dalle parrocchie non fanno breccia nelle capacità razionali di tanti giovani.

Venerdì 12/3/10 è venuta a Verona la ministra Maria Stella Gelmini. È andata al policlinico di Borgo Roma dove è stata accolta dal rettore Mazzucco e da altri docenti. Non nascondendo di privilegiare le scuole private ed in particolare quelle cattoliche, la ministra clericale ha dedicato il resto della giornata alla visita di due scuole superiori private, naturalmente cattoliche: l'istituto delle suore Seghetti e l'istituto salesiano San Zeno, attribuendo prestigio a queste scuole a discapito di quelle pubbliche. La ministra era accompagnata dal sottosegretario Brancher, un ex prete paolino. Del seguito facevano parte la dirigente scolastica regionale e quello provinciale. Nel mondo della scuola pubblica c'è stato qualche malumore per la preferenza accordata alle scuole di preti e suore. Ha avuto da ridire anche il presidente della provincia Giovanni Miozzi che ha espresso disagio per la mancata assegnazione a Verona di un liceo musicale.

La Biblioteca Capitolare di Verona, che è della Curia, ha chiesto alla Provincia un contributo economico di 6.870 euro perché effettua visite guidate per le scolaresche, in applicazione del principio evangelico "chiedete e vi sarà dato". La Giunta provinciale con la deliberazione n. 84/2010 ha deciso di dare 4.000 euro perché "l'iniziativa promuove la formazione della persona umana attraverso la più ampia diffusione della cultura". Non siamo a conoscenza di analogo contributo a favore della biblioteca civica che pure effettua visite guidate per scolaresche. Evidentemente, i preti promuovono la formazione della persona umana a pagamento.

La determina dirigenziale del comune di Verona n. 1396 del 24/3/10 ha per oggetto: "Accertamento entrata di € 180.828,27 della Regione Veneto-Acconto dei finanziamenti per le scuole dell'infanzia per l'anno 2010". Subito abbiamo pensato che si trattasse delle scuole d'infanzia comunali. Poi siamo andati a vedere la delibera della giunta regionale che decideva lo stanziamento ed abbiamo scoperto che la giunta regionale aveva "stanziato 14 milioni di euro per supportare le scuole d'infanzia non statali nei costi di gestione", che sono prevalentemente cattoliche, impegnando subito "la somma di € 7.000.000,00 al cap. 100012 del bilancio di previsione 2010 a favore delle n. 1.189 scuole dell’infanzia non statali di cui all’allegato A."

Il comune di Verona ha firmato nel 2005 un accordo con la cattolica Fism (Federazione italiana scuole materne) in base al quale si è assunto l'obbligo di erogare annualmente un contributo economico alle scuole d'infanzia cattoliche, fissandone criteri e modalità di erogazione. Per il corrente anno scolastico il contributo complessivo assegnato è di euro 2.360.000. Dalla determina dirigenziale 1723/2010 veniamo a conoscenza delle scuole e degli istituti beneficiari: Scuole Aportiane, Istituto Sorelle Minime della Carità di Maria Addolorata detto Istituto Campostrini, Congregazione delle Figlie di Gesù, Scuola materna San Pio X, Procura Generale dell'Istituto delle Religiose Carmelitane della Carità, Istituto Suore Carmelitane di Santa Teresa di Firenze, Piccole Figlie di San Giuseppe, Scuola materna Principessa Iolanda, Scuola materna San Giovanni Evangelista, Scuola materna Nori Princivalle, Casa Generalizia del Pio Istituto Piccole Suore della Sacra Famiglia, Scuola materna Santa Maria Regina, Istituto delle Suore Missionarie Pie Madri della Nigrizia, Scuola materna Santa Scolastica, Associazione scuola materna San Vincenzo, Suore della Compagnia di Maria per l'educazione delle sordomute, Scuola materna Angelica, Scuola materna di Castiglione, Scuola materna Madonna di Campagna, Scuola dell'infanzia Maria Immacolata, Scuola materna Cetti Bianca, Scuola materna Angeli Custodi, Scuola materna Marchesi da Lisca, Scuola materna S. Maria Assunta di Santa Maria in Stelle e parecchie altre, compresa la Casa Secolare delle Dimesse di Padova.

Ogni tanto dobbiamo interessarci dell'assessore comunale di Verona Alberto Benetti, ma non tanto quanto demeriterebbe. Non abbiamo ben chiaro se l'Assessore sia cliente della Curia o se la Curia sia cliente dell'Assessore. Quando la Curia ha bisogno del comune di Verona, chiama Benetti e costui la accontenta. Lo abbiamo visto che per il recente incontro tra Zenti e Hack: tra i promotori figurava l'assessorato alle politiche giovanili e non il comune in quanto tale o l'assessorato alla cultura. Sabato 27/2/10 è stata inaugurata una mostra su "Sant'Agostino - Si conosce solo ciò che si ama", promossa dalla Diocesi di Verona e curata dalla ciellina Rivela. Il patrocinio è stato dato dall'assessorato alle politiche giovanili del comune di Verona, cioè da Benetti. Incidentalmente, a proposito del titolo della mostra, facciamo notare che soltanto chi ama la mafia la conosce; secondo la Curia, Falcone e Borsellino sono stati uccisi perché non conoscevano la mafia. Quand'era presidente della prima circoscrizione Benetti, sul modello delle parrocchie, aveva promosso i corsi per fidanzati. Benetti era assessore ai servizi demografici quando portò in giunta comunale la proposta opusdeista di scippare ad Ippolito Nievo una parte della via per dedicarla ad Escrivà, iniziativa che il circolo UAAR di Verona riuscì a far fallire. Benetti è tornato di recente agli onori della cronaca per il suo cambio di casacca politica: dall'UDC è passato al PDL, si dice nella sottocorrente dell'ex sacerdote cattolico Aldo Brancher.

L'assessore alle politiche giovanili del comune di Verona, Alberto Benetti, applica nei confronti dei giovani la dottrina sociale della sua chiesa, cioè di dare soldi pubblici alla chiesa stessa. La denominazione dell'assessorato, invece che alle politiche giovanili, potrebbe essere indifferentemente "alla diffusione della fede" oppure "al sostegno delle parrocchie" oppure "all'incentivazione degli oratori" et similia. L'assessore dà indicazioni (probabilmente non scritte) ai funzionari, i quali determinano spese sotto propria responsabilità anche se scrivono che il "presente provvedimento è effettuato nel rispetto delle indicazioni dell'Assessore alle Politiche Giovanili, trattandosi di spesa che comporta una scelta a carattere discrezionale in merito agli obiettivi specifici e alle priorità nell'ambito delle priorità individuate", come dice il dott. Giovanni Uderzo nella determina n. 1544 del 1°/4/10. Nella fattispecie, l'obiettivo specifico e la priorità individuata dall'assessore Benetti è il "sostegno delle spese sostenute dal Circolo Noi della parrocchia Sacra famiglia per la realizzazione di alcune iniziative formative e culturali rivolte ai ragazzi e adolescenti e alle loro famiglie". Certo è il contributo di 1.000 euro, indeterminate sono le iniziative.

La determina dirigenziale del comune di Verona n. 135 del 12/3/2010 riguarda una strana spesa dell'assessorato all'istruzione retto da Albero Benetti, che lascia i bambini giù dai pulmini e taglia a destra ed a manca. Ha per oggetto: "Affidamento di arrampicata individuale presso parete attrezzata di Avesa e cordata in gruppetto rivolto ad allievi frequentanti le Scuole dell'Infanzia Comunali dal 26 aprile al 14 maggio 2010 alla Associazione Sportiva Confini Vaganti" e con una spesa di 1040 euro. È un'idea veramente inusuale quella di far fare roccia ai bambini dell'asilo oppure la detta Associazione appartiene ad una categoria usuale a ricevere soldi dall'assessorato retto da Benetti. Così siamo andati a vedere in internet. Abbiamo trovato che l'associazione Confini Vaganti è un'emanazione della Curia e che già collabora con la Pastorale scolastica della diocesi veronese.

La sede del Circolo Noi (oratorio parrocchiale) di Casette di Legnago ha restaurato e ristrutturato la propria sede. "Nella palazzina di 400 metri quadrati, che al piano terra ospita un grande salone, il bar e la sala giochi e al piano superiore una decina di aule..." (Arena 14/3). Ci sono voluti 500 mila euro, di cui 100 mila finanziati dalla Regione e 80 mila coperti dalla Fondazione Cariverona.

La giunta comunale di Buttapietra, con la delibera n. 10 dell'11/2/10, ha assegnato alla scuola materna cattolica "Regina della pace" un contributo economico di € 25.676,00 in acconto all’importo anno 2010, che sarà assegnato con successivo provvedimento, contenuto nella convenzione che l'amministrazione intende sottoscrivere dopo l’approvazione del bilancio di previsione. L'acconto è pari a due dodicesimi del contributo annuale che si intende concedere. Il contributo annuale dovrebbe essere, quindi, di 154.056 euro.

Se non andiamo errati, nel comune di Gazzo Veronese ci sono soltanto scuole materne private cattoliche, per la precisione quattro: a Maccaccari, Roncanova, Correzzo e Gazzo. Le quattro scuole sono finanziate da Stato, da Regione, da Comune, oltre che dalla retta a carico delle famiglie. La chiesa cattolica non ci mette niente, se non le preghierine ed il segno della croce da impartire ai giovanissimi utenti. In attesa di approvare le nuove convenzioni, la giunta comunale ha deciso un contributo di 71 mila euro a favore delle quattro scuole private per il periodo gennaio/giugno 2010.

L'argomento principale dell'ultimo consiglio comunale di Mozzecane ha riguardato la scuola materna (Arena 26/3/10). Il comune ha costruito un nuovo edificio per la scuola materna e l'ha offerto in comodato (cioè gratuitamente) alla parrocchia perché vi trasferisca la scuola materna cattolica "Ruffini". Il consiglio comunale ha preso atto del "diniego unilaterale" della parrocchia, che non vuole spostare la sua scuola. Il comune ha affidato la gestione della nuova scuola al consorzio "Sol.co Verona", ponendo come condizione l'assunzione del personale docente e ausiliario che ha deciso di lasciare la scuola parrocchiale per quella comunale. Vedremo se il comune continuerà ugualmente a finanziare la scuola parrocchiale.

Il comune di Sorgà è proprietario di un edificio scolastico in località Pontepassero. Da 50 anni l'edificio è occupato dall'asilo parrocchiale, sembrava in "comodato gratuito". Dal 2005 il comune cerca di rientrare in possesso dell'edificio per ospitarvi una scuola materna statale. La cattolica Fism (Federazione italiana scuole materne), subentrando all'asilo parrocchiale, è ricorsa al Tar contro la delibera comunale di revoca del comodato e di sgombero dell'edificio. Il Tar ha dato ragione al comune, anzi nel corso del giudizio si è scoperto che la parrocchia aveva occupato abusivamente l'edificio, perché non aveva alcun titolo. La parrocchia deve sgomberare l'edificio entro il prossimo 10 luglio ed il parroco don Luigi Pizzini può essere contento se il comune non gli chiede l'affitto arretrato di 50 anni.

Secondo l'accusa il fattaccio sarebbe avvenuto in una parrocchia della provincia. Dopo aver impartito la lezione di dottrina cristiana, il catechista ha invitato un discente di dieci anni a seguirlo nel campetto vicino alla chiesa. "Sarebbero iniziate così le prime avances nei confronti del piccolo. Che, nonostante i suoi dieci anni, si è ribellato, evitando così di diventare lo svago sessuale di quel giovane che fino a poco prima era stato il suo insegnante di catechismo" (Arena 19 marzo). Il catechista, allora, ha costretto il bambino ad assistere ad un atto sessuale di autoerotismo. Appena a casa, il catechizzando ha raccontato il fatto ai genitori, che si sono recati dai carabinieri per la denuncia. La parrocchia ha dirottato il catechista ad altro servizio di volontariato.

Nell'intervento sull'Arena di domenica scorsa, il vescovo Zenti si cimenta a spiegarci "che cosa nascondono le bordate contro il Papa". Era incerto se parlarne, "ma poi ho deciso di manifestare il mio limpido pensiero". Senza tener fede al titolo dell'intervento, Zenti viene al sodo con gli atti di pedofilia compiuti da persone consacrate: "se ne ha la certezza abitualmente solo quando è intervenuta una sentenza di carattere civile e penale. Nel qual caso la persona interessata, condannata, è fortemente invitata a far richiesta di esonero dalla vita consacrata". Quello che non ha fatto proprio il vescovo Zenti. Nello scorso mese di febbraio il tribunale di Spoleto ha condannato il veronese don Paolo Biasi a cinque mesi per aver abusato di alcune ragazzine quattordicenni, delle cui anime era pastore. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 18 mesi. Il vescovo Zenti ha richiamato dalla "missione" don Paolo Biasi e gli ha affidato la parrocchia di Forette di Vigasio.

Ci siamo già occupati di don Paolo Biasi, parroco di Forette di Vigasio, condannato per pedofilia dal tribunale di Spoleto per fatti avvenuti quando era parroco "missionario" da quelle parti. Don Paolo Bassi è ritornato alla ribalta della cronaca, questa volta per un altro motivo: il consiglio comunale di Vigasio ha approvato all'unanimità un contributo di 18 mila euro alla sua parrocchia per il rifacimento del tetto della chiesa.

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