SBATTEZZI COLLETTIVI AL VESCOVADO
Domenica 6/11/05, sul Corriere di Verona, appariva una dichiarazione di monsignor Franco Fiorio, vicario generale, nella quale, tra l'altro, diceva che per lo sbattezzo “basta compilare un modulo della conferenza episcopale italiana.” Un nostro socio, interessato, telefonava in
Curia, risposta: “Chiami la cancelleria, questo è il numero.” Mercoledì 16/11/05, telefonata alla cancelleria. Accennato al caso, “Le passo direttamente monsignor Fiorio.” “Ho visto la sua dichiarazione sul Corriere di Verona. Ancora nel febbraio
02 ho mandato la raccomandata r/r al parroco con il modulo dell'UAAR. Nessuna risposta. Posso venire a prendere il modulo della Cei?”. Bisogna andare personalmente in Curia e sottoscrivere la domanda di sbattezzo. Ci sono stati degli scherzi.
In Curia: “Deve venire dal cancelliere. C'è fino alle 12. Le esporrà anche le
conseguenze.” Il cancelliere cerca a lungo nel suo computer il modulo Cei e poi nei fascicoli appoggiati sulla scrivania. “Eppure c'era qualche cosa in internet.” “Sì, il modulo dell'UAAR.” Silenzio. Il modulo Cei non si trova, non c'è, abbiamo consultato il responsabile UAAR per lo sbattezzo.
“Allora che cosa facciamo?” “Lei non ha una copia del modulo?” “Non ce l'ho perché mi sono fidato della dichiarazione di monsignor Fiorio.” Il nostro socio pone fine alle tergiversazioni, si fa dare un foglio di carta, redige ancora domanda di sbattezzo. Don Ceoletta timbra e controtimbra, autentica la firma.
Non parla delle conseguenze. Manderà la domanda al parroco competente e, dopo l'avvenuta annotazione nel registro dei battesimi, ne darà comunicazione al nostro socio.
Venerdì 23 dicembre 05 ben 12 cittadini/e di Verona si sono recati in vescovado tra le 10 e le 11. Ciascuno era munito del modulo UAAR per lo sbattezzo, debitamente compilato. C'era una televisione locale e due giornalisti della carta stampata, sempre locale. Uno alla volta gli sbattezzandi sono entrati nell'ufficio
del cancelliere vescovile ed hanno apposto la firma in sua presenza. L'evento è stato promosso dal comitato veronese di Fare Breccia. Il telegiornale di Telenuovo ha mandato in onda un'intervista con il nostro coordinatore rilasciata per l'occasione davanti al vescovado. Da notare che di recente
la Curia aveva dichiarato alla stampa che in provincia di Verona ci sono 4-5 sbattezzi all'anno.
L'ultimo numero di Verona Fedele ha questo titolo in prima pagina: "Lo sbattezzo e altre amenità", articolo di Antonio Fasol, presidente del Gruppo di ricerca e informazione socioreligiosa di Verona. Ecco l'incipit dell'articolo: "Non poteva mancare, favorita dall'esasperazione di un malinteso
politically correct ideologicamente applicato all'ambito religioso unitamente ad un riaccendersi di vetero-anticlericalismo, la richiesta di
'sbattezzo' da parte di alcuni esponenti o simpatizzanti di associazioni atee, agnostiche e razionaliste presenti a Verona." Martedì 3/1/06 il Corriere di Verona, sotto il titolo "Il vescovo: sbattezzi?
Non si cancella il dna", riportava brani dell'omelia tenuta dal vescovo Carraro il 31/12/05 davanti a 600 giovani: "Quel giorno io non ero presente in curia ma se avverrà di nuovo, vorrei parlare con quelle persone per sentire le loro motivazioni. Sarebbe come se io andassi in Comune per chiedere che venisse cancellata la dichiarazione che
io sono figlio di mio padre e mia madre." E poi: "Il Dna del battesimo non si toglie." I paragoni del vescovo non ci sembrano molto intelligenti. Se il clerico vuole un pubblico dibattito con noi sul diritto che ogni cittadino ha di lasciare una confessione religiosa per passare ad un'altra o a nessuna, sappia che noi siamo disponibili.
Intanto, giovedì 5 gennaio un altro gruppo di sbattezzandi si recherà in curia. Per chi vuole unirsi al gruppo, l'appuntamento è alle ore 10 davanti al vescovado.