LA SPECULAZIONE DEL SEMINARIO, E ANCORA SOLDI PUBBLICI ALLA CHIESA CATTOLICA

L'Arena di venerdì 24/12/04, a pagina 13, dava notizia che a Venezia si era riunita la commissione tecnica regionale per la revisione del Piano d'area del Quadrante Europa. "Tra le novità - vi si leggeva - viene integrato l'articolo riguardante l'area del Seminario di San Massimo che già prevedeva le funzioni di direzionale e culturale; ora vengono inserite le funzioni di tipo residenziale e socioassistenziale per realizzare la cittadella dell'anziano <sogno del 2005> del vescovo padre Flavio Roberto Carraro." Si realizza un sogno da molti milioni di euro. La madre di tutte le speculazioni edilizie. Un regalo di Natale che esalta i valori (economici) cattolici. Nell'incontro con la stampa il vescovo Carraro aveva affermato che una parte del terreno sarebbe andato venduto e confessava: “Abbiamo inoltrato la domanda in Comune perché quella che oggi è campagna diventi zona edificabile.” Una domanda sorge spontanea: la giunta Zanotto acconsentirà supinamente?
Sulle modifiche della commissione tecnica regionale al Piano d'area del Quadrante Europa (Paqe), il vicario vescovile monsignor Franco Fiorio ha raccontato: “Avevamo manifestato la nostra intenzione al Comune di realizzare questo progetto. Ma c'era da fare una variante al piano regolatore e ci sarebbero voluti tempi lunghi. Allora ci siamo rivolti alla Regione e i nostri tecnici hanno elaborato la proposta.” (Corriere di Verona 7/1/05). La fretta della Curia di fare cassa è nota e la commissione tecnica regionale, in due e due quattro, ha accontentato la Sacra Immobiliare spa. La cosa sembrava fatta e l'inserto del Corrierone titolava a tutta pagina: “Un centro commerciale al Seminario.” La Commissione tecnica regionale era stata riconvocata per il 12/1/05 per l'approvazione complessiva delle modifiche del Paqe. Queste riguardano una quindicina di comuni, ma nessun consiglio comunale era stato interpellato. L'assessore regionale all'urbanistica, Antonio Padoin, ha bloccato le varianti al Paqe e sostiene (Arena 10/1/05) che la variante del seminario di S. Massimo “se la sono concordata il Comune di Verona e alcuni consiglieri regionali.” In particolare l'assessore di Verona Roberto Uboldi ed il presidente della commissione urbanistica regionale Raffaele Bazzoni. La variante comporterebbe un regalo di decine di milioni in euro alla Curia per la moltiplicazione del valore del terreno di S. Massimo. Di fronte a questa moltiplicazione quella dei pani e dei pesci sarebbe un'inezia. L'art. 30 delle modifiche al Paqe prevederebbe per l'area del seminario di S. Massimo un “centro metropolitano di assistenza alla terza età”, con cambio di destinazione d'uso, possibilità di nuove edificazioni, di attività commerciali ed artigianali, residenze, attività turistiche ricettive, attività direzionali ed altro. Senza una variante del piano regolatore e senza discussione e votazione nel consiglio comunale di Verona. La volontà del vescovo vale più della democrazia.

Un paginone dell'Arena di martedì 11/1/05 riporta dichiarazioni di politici. L'assessore provinciale Davide Bendinelli (FI) aveva saputo in modo fortuito della variante del Paqe. Mauro De Robertis (Sdi): “Sono sconcertato da questo modo di fare. Evidentemente l'urbanistica è divenuta cosa per pochi intimi.” Nadir Welponer (DS): “Si è avuta la sensazione che si cercasse un colpo di mano. Anzi, era un colpo di mano.” Pierluigi Bolla, capogruppo di FI in consiglio comunale: “O il sindaco Zanotto non sapeva nulla e allora questa variante è un siluro nei suoi confronti, oppure sa tutto e fa l'indiano.”
Il Corriere di Verona del 12/1/05 pubblica un'intervista con l'arch. Giorgio Massignan. Il presidente di Italia nostra dice, tra l'altro: “Francamente, l'impressione è che sia stata pagata la cambiale elettorale alla Curia, con il seminario utilizzato per fare cassa come un immobiliarista qualsiasi.”
Allo stesso giornale, il nostro coordinatore Silvio Manzati, ha inviato la seguente lettera:
Egregio Direttore,
l'assessore del comune di Verona Roberto Uboldi, circa la variante del Paqe, ha dichiarato: “Per il Seminario è stata recepita la scheda del nostro Progetto preliminare al Piano regolatore.” Il suo collega di giunta Mauro De Robertis non ne sapeva niente, il consigliere comunale Fiorenzo Fasoli ha presentato una interrogazione perché il consiglio comunale non è mai stato informato. Viene da chiedersi: l'aggettivo "nostro" usato da Uboldi è nostro di chi? Non del consiglio comunale, non della giunta comunale. Nostro della Curia? Sembra di sì. Uboldi sarebbe stato più preciso se avesse parlato del "loro" progetto. 
Distinti saluti
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E la vasta proprietà immobiliare del seminario di Veronetta? È stato sgomberato. Il cantiere è stato piantato, da quanto si può vedere dall'esterno. Lacrime e soldi. Dice il vescovo Carraro: “Ci mancano i fondi, al momento, per ristrutturarlo, ma abbiamo buone speranze di aiuto dalle forze economiche della città, che si sono dette disponibili.” Crisi o non crisi, le risorse per la chiesa cattolica ci sono sempre. Diceva Dante: “che mai non empie la bramosa voglia,/ e dopo 'l pasto ha più fame che pria.”

Il prof. Elio Mosele e giunta provinciale il 30/12/04 si sono recati presso la residenza del vescovo cattolico. Non risulta che simile visita sia stata fatta agli esponenti delle altre confessioni religiose o delle associazioni filosofiche non confessionali, come l'UAAR. Il privilegio accordato dal prof. Mosele al capo della confessione religiosa nella quale si riconosce è discriminatorio nei confronti dei cittadini che hanno diverse concezioni della vita e del mondo. Nella detta occasione vi è stato uno scambio di doni.
Il vescovo, in relazione al dono ricevuto, ha rivelato che la sua ammirazione per san Francesco è nata “quando ero bambino, in quinta elementare, al primo anno di seminario.”

"SI APRONO CANTIERI", così iniziava il titolo di un articolo sull'Arena del 6/1/05 (festa della befana). Le promesse del presidente del consiglio Silvio Berlusconi iniziano a concretizzarsi? Si creeranno posti di lavoro per costruire importanti infrastrutture con le quali modernizzare il paese, e con esse decollerà l'economia? Il titolo termina così: "... IN CHIESE E ISTITUTI RELIGIOSI". Veniamo così a conoscenza che la giunta regionale del Veneto ha impegnato un finanziamento di 6 milioni di euro complessivi per contribuire al restauro o al risanamento conservativo di chiese e altri edifici di culto. Gli interventi finanziati sono in tutto 181. Di queste domande ammesse, 174 riguardano enti ecclesiastici del culto cattolico, 5 ordini o istituti religiosi cattolici, 1 altre confessioni religiose, 1 soggetti privati (a beneficio di questi ultimi 2 soggetti non cattolici andranno 13.000 euro, cioè lo 0,2%). Il riparto assegna oltre 1 milione 444 mila euro a 36 interventi nella diocesi di Verona. Sono interventi previsti dalla normativa in vigore, in particolare da quella che destina l'8% degli introiti per le opere di urbanizzazione agli oratori parrocchiali ed edifici di culto annessi. Per quanto riguarda il culto cattolico è stato seguito l'ordine di priorità indicato dalle diocesi venete, cioè la burocrazia teologica ha deciso dove a quanto impegnare i soldi pubblici.

Apprendiamo (Arena 9/1/05) che la Giunta regionale ha deliberato nei giorni scorsi l'erogazione di 92.000 euro a favore dei preti salesiani per ristrutturare e mettere a norma l'oratorio S. Domenico Savio di Borgo Milano. Ne ha dato trionfale annuncio l'assessore regionale Massimo Giorgetti.

Non basta, a quanto pare il comune di Verona concede ulteriori vantaggi agli enti cattolici sotto forma di sgravi fiscali (a scapito dei non cattolici). La tassa sui rifiuti solidi urbani cambia nome e diventa Tia (tassa di igiene ambientale). Nel comune di Verona la tassa, da quest'anno, aumenterà mediamente del 20%. Il consiglio comunale ha deciso che sono esentati dalla tassa i locali delle associazioni religiose ed oratori (Corriere di Verona 5/1/05).

Ancora una notizia tratta dal giornale "L'Arena" del giorno della befana. Il comune di Vigasio ha deliberato la somma di 31.000 euro a favore della parrocchia di Forette-San Martino: un contributo straordinario per i lavori di rifacimento del tetto della chiesa. “Quest'anno ci sono pervenute 2 richieste di contributi.” Spiega il sindaco Pietro Robbi, infatti nel comune sono presenti 2 parrocchie: quella di S. Zeno di Vigasio e quella, appunto, di Forette. “Visto che l'anno scorso abbiamo devoluto tutta la somma disponibile alla parrocchia di Vigasio per i lavori del campanile, quest'anno riteniamo opportuno assegnare tutto a quella di Forette. Oltretutto gli importi sono quasi uguali.”
Nell'articolo, vi è anche un'intervista al parroco: “Questa è solo la prima parte di lavori in programma: dovremo poi provvedere in breve tempo anche all'abbattimento delle barriere architettoniche all'interno della chiesa, che non sono poche, al rifacimento dell'impianto elettrico, ai lavori di messa in sicurezza di tutto l'edificio. Ma faremo tutto un passo per volta. certo questo contributo oltre a darci un margine di sicurezza, accelera notevolmente i tempi di realizzazione di tutti gli altri lavori che stiamo progettando.” Rispetto agli altri casi di finanziamenti comunali alle parrocchie, questo ha una particolarità: la chiesa è costruita a cavallo di due territori comunali diversi. Infatti, l'altare e parte della navata appartengono al comune di Castel d'Azzano, la parte iniziale della navata a quello di Vigasio. Sul problema delle due appartenenze e competenze amministrative risponde ancora il parroco: “L'anno scorso il comune di Castel d'Azzano ci aveva aiutato nella ristrutturazione della canonica.” E conclude: “Sono contento di questa comune sensibilità nei confronti della parrocchia.”


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