VESCOVO, OSPEDALE, SEMINARIO, E SPECULAZIONE EDILIZIA
Sono partiti i lavori per la ristrutturazione dell'ospedale di Borgo Trento. L'opera era
stata aggiudicata con gara europea all'impresa di Parma Bonatti s.p.a. il 7 novembre 2003. L'inizio
dei lavori era stato bloccato per i ricorsi di due imprese escluse, poi definiti dal TAR. C'era stata anche
la complicazione di una partecipazione minoritaria nella Bonatti s.p.a. da parte dei Tanzi della Parmalat.
Nelle more del giudizio, qualcuno a Palazzo Barbieri, che aveva avuto l'appoggio della Curia nelle elezioni,
diceva che era meglio soprassedere alla ristrutturazione di Borgo Trento e di costruire un nuovo ospedale a
S. Massimo sul terreno del Seminario. L'on. Berlusconi, quando nell'estate scorsa venne a Verona, andò a far
visita al vescovo cattolico. Dall'Arena apprendemmo che il vescovo aveva chiesto al presidente del consiglio
di soprassedere alla ristrutturazione di Borgo Trento. Gli ingenui e sprovveduti si meravigliarono che il
francescano Carraro:
a) prendesse una posizione così decisa su una scelta politica della città;
b) si trovasse all'unisono con Palazzo barbieri;
c) si rivolgesse al presidente del consiglio, i cui
fiduciari si trovano all'opposizione a Verona. I meno ingenui e sprovveduti capirono che l'affare del
Seminario era molto importante per la Curia tanto da spingerla ad aggrapparsi in tutte le direzioni.
Nel frattempo la giunta comunale di Verona ha licenziato il progetto preliminare del Piano regolatore il 25
marzo. Adesso è all'esame della commissione consigliare e delle circoscrizioni. Il 29 aprile il sindaco
Zanotto ha trasmesso ad esse la richiesta giunta dal Seminario di inserire nel Piano regolatore una variazione
di destinazione urbanistica “del compendio immobiliare attualmente ospitante il seminario minore della
Diocesi di Verona”. Con essa si chiede che l'area del Seminario abbia anche destinazione di residenze civili,
strutture commerciali, direzionali e civili. Se il titolare dell'area fosse un palazzinaro si parlerebbe di
speculazione edilizia e di mani sulla città. L'area è vastissima: 365.000 metri quadrati. Monsignor Franco
Fiorio, rettore del pretificio, in scadenza, ha dichiarato che i terreni che circondano il Seminario “non
fruttano, mentre noi abbiamo bisogno di risorse”. Meno male che a reggere la Diocesi di Verona c'è la povertà
francescana.
Verona Fedele non ha dedicato una sola riga per informare i propri lettori della richiesta
urbanistica-immobiliare. Dalla giunta comunale non arrivano commenti. Vedremo se saprà resistere alla madre
di tutte le speculazioni edilizie veronesi. Il progetto preliminare del Piano
regolatore tornerà in giunta il 15 giugno.