AMBROGIO STIRELLI, Storia di
Telepace, Verona 1997
a cura di Giovanni Bonetto (Uaar
Verona)
p. 46.
Un successo consacrò l'importanza della televisione: la campagna contro
l'aborto. A Verona il risultato fu sorprendente: più del 50 per cento delle
persone votò contro, un risultato ottenuto in buona parte all'opera di
Telepace.
pp. 75ss.
I ripetitori di Soiano furono offerti dai genitori di Pierfrancesco Pighi, un
giovane morto (...), il cui spirito ancora oggi parla
alla coscienza delle genti dalle antenne del ripetitore (...).
Un altro ripetitore fu installato sul monte Mirabello, a Cazzano di Tramigna.
Per la realizzazione di quel progetto arrivarono offerte da ogni parte,
compresi alcuni oggetti d'oro perché fossero venduti (...). Le
strade della Provvidenza sono davvero misteriose, ma pur sempre
adorabili.
p. 77 ss.
[parla don Guido Todeschini]
Era venuto il momento di saldare il conto del ripetitore di monte Mirabello,
la cui spesa complessiva ammontava a circa 120 milioni di
lire: nel giro di quattro giorni bisognava pagare 70 milioni. Ero molto
preoccupato. Martedì pomeriggio mi recai a confessarmi da don Luigi Pedrollo,
mio padre spirituale e gliene parlai. Con la calma che gli era abituale e la
sicurezza che gli veniva dalla fede, mi disse: "Si moram fecerit, expecta
eum, quia ipse veniet et non tardabit". (...) Risposi: "Sì, però Venerdì
sera devo pagare ... ". E lui: "Questa è la parola di Dio. Leggi il
capitolo primo del profeta Abacuc". Non so perché, ma
tornai a casa con tanta pace nel cuore (...). L'indomani sera (...) arrivò
una macchina dalla quale scese un signore [Piergiorgio Bossini N.d.R.].
"Sono venuto per Telepace", mi disse subito senza mezzi termini.
"Io la seguo, la vedo e vorrei parlarle di due cose: del Rosario e del
Papa (...). Voglio mettere un ripetitore sull'Appennino perché le immagini
del Papa e le preghiere del Rosario giungano anche in Emilia Romagna".
(...) Gli esposi la mia preoccupazione e il debito che avrei dovuto saldare
due giorni dopo. Egli mi ascoltò e poi mi disse: "Domani
sarò qui con due assegni per un totale di 70 milioni". Compresi
allora il significato delle parole di Abacuc.
pp. 97s.
"Sono arrivato qui nel 1981, quando avevo poco più di dodici anni. Ero
fuggito con mio cugino dal Vietnam perché là non c'era da vivere per tutti.
Siamo scappati con le barche, le boat people, e ci siamo diretti verso
Singapore che abbiamo raggiunto dopo una settimana di navigazione. In questa
grande città sono rimasto cinque mesi e quasi morivo di miseria e di fame.
Per fortuna ho incontrato suor Gina Negretto, una canossiana che mi ha
consigliato di tentare il viaggio per l'Italia. Con il suo aiuto (...) sono
arrivato a Verona, dove stanco e affamato ho trovato finalmente la strada di
Cerna. Mi parlavano di un certo don Guido, mi dicevano che mi avrebbe accolto
e così è stato (...). Sono diventato un cattolico convinto e infatti nella
notte di Pasqua del 1984 ho ricevuto dal vescovo Amari tre sacramenti: il
battesimo, la cresima e l'eucarestia. Ho anche cambiato nome: ora mi
chiamo Damiano".
p. 119
Sfilo le lettere dalle buste (...). Tutte contengono offerte per Radiopace e
Telepace. Si tratta quasi sempre di piccole somme, le
"gocce", come le chiama don Guido.
p. 135
Preghiera:
O Dio, principio e fonte di ogni bene,
che riveli la tua grandezza nelle opere stupende
della tua Provvidenza e dell'ingegno dell'uomo,
guarda con bontà e benedici con la forza del tuo spirito
il nuovo satellite Hot Bird II.