UAAR IN CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Due settimane fa avevamo informato del progetto del nuovo statuto della Regione Veneto. L'UAAR non risultava tra le associazioni convocate per le audizioni. Se Maometto non va alla montagna... Il coordinatore del circolo di Venezia, Attilio Valier, d'accordo con il nostro circolo, sabato 10 luglio ha inviato una richiesta urgente al presidente della commissione perché fosse ascoltato anche l'UAAR del Veneto. Lunedì 12 siamo stati convocati per lo stesso giorno per le ore 14. Puntualmente si sono presentati Attilio Valier e Silvio Manzati. Prima di noi hanno parlato i rappresentanti di quattro associazioni cattoliche, tra il disinteresse pressoché generale. Per l'UAAR ha preso la parola Manzati. Il suo intervento, limitato all'art.3 (comma 1) del progetto di statuto, è stato seguito con molta attenzione. Ecco come recita l'art.3, c.1, dedicato alla “identità della regione”:
Il Veneto, in conformità con le sue radici cristiane, le sue tradizioni di libertà di scienza e di pensiero e la laicità delle sue istituzioni, ispira la propria azione al principio della solidarietà nei confronti di ogni persona di qualunque provenienza, cultura e religione, promovendo processi di integrazione delle persone e di tutte le comunità stabilmente inserite nel territorio regionale, combattendo pregiudizi e discriminazioni e considerando come suo valore fondante la pacifica convivenza tra i popoli.

In sintesi l'intervento di Manzati. “Grazie per la convocazione. Dopo l'approvazione saremmo facilmente discriminati per via di quelle radici cristiane. Non ci piace il sostantivo radici, perché il Veneto non è un vegetale e quando un umano (o una comunità di umani) viene paragonato ad un vegetale non è certo per un complimento. Radici cristiane, poi, non corrisponde alla realtà storica. Ad esempio, la nostra lingua ha origini che precedono il cristianesimo, deriva dal latino, cioè dalla cultura romana. Continuando nella figurazione, da certe radici derivano soltanto determinati frutti. Volete dire che i frutti del Veneto attuale dono soltanto ed esclusivamente cristiani? Noi atei ed agnostici rappresentiamo almeno il 10/15 per cento della popolazione, i cattolici praticanti il 20/25 per cento e l'indifferenza religiosa, cioè l'ateismo pratico, è seguita dal 50 per cento. Non vorremmo che, facendo passare quelle radici cristiane, si operasse poi per privilegiare soltanto i frutti cristiani, disconoscendo e discriminando chi cristiano non è. La libertà di scienza e di pensiero non può essere in conformità delle radici cristiane. Ricordiamo che proprio qui a Venezia Giordano Bruno è stato arrestato e imprigionato dalla chiesa cattolica contro la libertà di pensiero, o, come ci insegna il Calimani, gli ebrei forzatamente o volontariamente convertiti al cattolicesimo siano stati perseguitati una volta accusati di apostasia dalla santa inquisizione, oppure nella mia Verona 160 eretici siano stati bruciati vivi in arena nel 1287. Noi abbiamo preparato due emendamenti. Con il primo chiediamo l'eliminazione delle parole radici cristiane. I cristiani, come tutti gli altri, sono garantiti dal successivo riferimento a qualunque religione. Con il secondo emendamento, subordinato, chiediamo che le parole radici cristiane siano sostituite da origini precristiane, cristiane e non cristiane, per non discriminare nessuno. Sappiamo bene che la nostra è una vox clamans in deserto, ma abbiamo ugualmente voluto parlare davanti a questa commissione per dare voce non soltanto ai nostri iscritti ma a tutti gli atei ed agnostici del Veneto, che sono spesso o negletti o discriminati. A due giorni dal 14 luglio, dall'anniversario della presa della Bastiglia, ricordatevi che sono ben altre le radici dell'Europa e del Veneto moderni. Arrivate almeno ad una mediazione come quella che è stata raggiunta per la costituzione dell'Unione Europea.

Leggendo l'articolo dello statuto del Veneto sulla identità della regione, si evince che sì, tutti i cittadini hanno uguali libertà, diritti ecc... Ma qualcuno li ha più uguali degli altri.

Sulla base di questo argomento infatti, a Bussolengo, si è discusso e votato, approvandola con 14 voti favorevoli, 2 consiglieri hanno dichiarato di non partecipare al voto e 5 erano assenti, la mozione, presentata dalla Lega Nord, sulla reintroduzione dei crocifissi nelle aule scolastiche di cui abbiamo dato recentemente notizia.

Inoltre continua a dilagare, tra i comuni grandi e piccoli, la moda di fare beneficenza a spese dei contribuenti, quasi sempre, guardacaso, a favore dei cattolici.
Parliamo del Comune di Soave, la cui giunta comunale ha deliberato di dare in contributi umanitari 10 mila euro, così ripartiti: 5 mila euro ad un missionario soavese di nome Ugo Turco per la sua attività in India e gli altri 5 mila alla fondazione Regina Pacis, comunità cattolica di preghiera e servizio missionario, impegnata a raccogliere denaro per il Brasile. La chiesa cattolica è il maggiore proprietario terriero ed edilizio della provincia di Verona. Ha molte proprietà inutilizzate o scarsamente utilizzate, ma succhia soldi pubblici in tutte le direzioni. Sulle Torricelle di Verona c'è un grande edificio con molto terreno di Regina Pacis, solo quello rappresenta un valore immobiliare di molti milioni di euro.

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