CUBA

Il terrorismo USA contro Cuba

 

Grazie alla rete degli agenti cubani con cui Posada Carriles aveva condiviso negli anni ’60 la partecipazione nella cosiddetta ‘Operazione Mongosta’ (), il transfuga trovò protezione in Centroamerica, dove la Cia lo reclutò fino al 1990 per alcune azioni clandestine in El Salvador, Guatemala ed Honduras. Piu’ recentemente, nel 1997, il nome di Luis Posada Carriles e’ apparso nelle cronache dei quotidiani italiani, a seguito del suo coinvolgimento negli attentati ad alcuni importanti hotel dell’Avana, in cui trovo’ la morte il turista italiano Fabio di Celmo. Posada ha ammesso di aver fornito il denaro agli autori materiali dell’azione terroristica, due cittadini di origine salvadoregna conosciuti durante gli anni trascorsi come agente segreto nel paese centroamericano. “Mi dispiace per lui, ma si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato” ha commentato cinicamente la morte del giovane turista italiano, in un’intervista a un quotidiano di Miami. Impossibilitato a colpire il leader della rivoluzione cubana nell’isola delle Antille, dopo una lunga serie di attentati falliti o prematuramente abortiti, Luis Posada Carriles ha deciso di agire in occasione delle visite realizzate da Fidel Castro in alcuni paesi centroamericani. Così, alla vigilia dell’arrivo nel novembre 2000 del Capo di Stato cubano a Panama, il terrorista si è trasferito in questo paese per dirigere l’ennesimo attentato dinamitardo contro Castro. Le autorità panamensi, previamente avvertite dai servizi segreti cubani, lo hanno però arrestato qualche ora prima dell’arrivo del leader all’’Universita’ di Panama’. La richiesta di estradizione presentata dal governo dell’Avana per i numerosi attentati eseguiti dal terrorista, e’ stata respinta dalla presidente di Panama, Mireya Moscoso, e attualmente Luis Posada Carriles e’ detenuto in una prigione della capitale in attesa che si concluda l’indagine sul piano di assassinio di Fidel Castro ().

Gli agenti cubani e lo scandalo Irangate

Oltre alla partecipazione nella interminabile stagione del terrorismo nero latinoamericano, un’altra sorprendente analogia caratterizza gli agenti Cia di origine cubana: il loro ruolo di protagonista in alcuni dei maggiori scandali della recente storia nordamericana, primo fra tutti il cosiddetto ‘Irangate’ o ‘Iran-Contra’, l’ingente traffico di armi destinato al regime dell’ayatollah Khomeini in Iran, dipinto dall’allora presidente Ronald Reagan come il ‘principe del male’, in cambio di aiuti militari e finanziari a favore delle organizzazioni in lotta contro la rivoluzione Sandinista trionfata in Nicaragua ().Nella piu’ spregiudicata real-politik, grazie all’intermediazione di Israele, gli Stati Uniti armavano il primo Stato fondamentalista islamico, aprendo una trattativa clandestina con gli Hezbollah libanesi, pubblicamente accusati di fornire le basi per l’addestramento dei gruppi del terrorismo internazionale ().Dicevamo di Luis Posada Carriles, che dopo l’evasione dal carcere di San Juan de Los Morros finì per operare presso la base aerea di Ilopango in Salvador, reclutato dalla locale agenzia d’intelligence nordamericana. A capo della struttura clandestina di Ilopango, la Cia aveva posto altri due agenti di origini cubane, Rafael Quintero e Felix Rodriguez, direttamente responsabili del trasferimento di armi e denaro alle organizzazioni antisandiniste e del loro addestramento paramilitare. Rafael Quintero e Felix Rodriguez operavano congiuntamente sin dal 1960, quando avevano partecipato a Panama ad un corso in operazioni clandestine diretto da personale delle forze armate degli Stati Uniti. Entrambi furono poi inviati per addestrare i controrivoluzionari cubani offertisi per lo sbarco alla Baia dei Porci ().Alla vigilia dell’operazione militare contro Cuba, i due si separarono. A Rafael Quintero venne assegnata una funzione di copertura delle operazioni di mobilitazione e  partenza dei controrivoluzionari, mentre Felix Rodriguez fece ingresso clandestinamente a Cuba per organizzare le azioni di sabotaggio che furono scatenate simultaneamente all’attacco (). A seguito del fallimento dello sbarco, i due fecero rientro negli Stati Uniti per svolgere per conto della Cia altre importanti missioni di supporto alle organizzazioni anticastriste. In particolare Felix Rodriguez, per le sue indiscutibili doti ‘d’intelligence’, intraprese una fulminea carriera di agente segreto, che gli permettera’ di essere uno dei protagonisti delle vicende piu’ oscure della recente storia mondiale. Dopo aver assistito nel 1962 a Fort Benning, in Georgia, ad un corso di specializzazione militare delle truppe d’élite delle forze armate Usa (), Felix Rodriguez fu trasferito in una base operativa della Cia nel Nicaragua del dittarore Somoza, per eseguire un attacco armato ad una nave spagnola, come rappresaglia per la decisione del governo franchista di continuare le attivita commerciali con Cuba. Risale tuttavia al 1967, l’operazione piu’ spietata portata a termine dall’agente di origini cubane. Entrata in posseso della prova della presenza nella selva della  Bolivia di Ernesto Che Guevara alla guida un fronte guerrigliero composto prevalentemente da rivoluzionari cubani, la Cia decise di inviare Felix Rodriguez  nel paese sudamericano insieme ad un altro esule dell’Avana, Gustavo Villoldo Sampera, per coordinare la caccia all’eroe della liberazione di Cuba dalla dittatura di Batista.  Quando l’esercito fece prigioniero il Che, ferito in un conflitto a fuoco, Rodriguez raggiunse in elicottero il teatro delle operazioni, per trasmettere l’ordine di esecuzione ().Superdecorato per il successo dell’operazione in Bolivia, Felix Rodriguez fu inviato in Perù per presiedere ad un corso di formazione della Cia a favore di una unita’ di paracadutisti anti-guerriglia. Ottenuta la cittadinanza nordamericana Felix Rodriguez partì per il Sud-Est asiatico per operare agli ordini di Theodore Shackley, capo della stazione Cia in Laos (). Successivamente, Felix Rodriguez passò in Vietnam, proprio negli anni piu’ cruenti del conflitto tra gli Stati Uniti e il regime comunista di Hanoi. “A Saigon si dedico’ a torturare ed interrogare i prigionieri e si approprio’ di alcuni dei loro effetti personali che conserva come trofei”, scrivono i ricercatori Adys Cupull e Froilan Gonzalez, autori di un importante volume sul complotto della Cia per assassinare Ernesto Che Guevara ().

L’agente Felix e il complotto antisandinista

Tornato negli Stati Uniti nel 1979 dopo la sanguinosa avventura asiatica, Felix Rodriguez decise di dedicarsi al traffico d’armi avviando una societa’ in compagnia dello stesso Theodore Shackley, suo superiore in Laos (). Successivamente passo’ a svolgere le funzioni di ‘consulente’ della societa’ israeliana ‘ISDS’ (Internacional Security and Defense System), particolarmente attiva nel mercato latinoamericano, dove riforniva gli arsenali di numerosi governi dittatoriali.Negli anni 1980-81 la Cia contattò Felix Rodriguez per differenti missioni in Uruguay, Brasile, Costa Rica, Honduras, Guatemala ed El Salvador; a sua volta, l’esercito cileno lo nominò consigliere in “tattiche di controinsorgenza”. Nel 1982 l’agente fu chiamato a coordinare alcuni attentati terroristici contro unita’ navali cubane inviate in Nicaragua a sostegno del governo sandinista e alla fine dello stesso anno si recò a Buenos Aires per una breve missione di ‘preparatore’ dell’esercito argentino.Due anni piu’ tardi il Presidente Ronald Reagan dava l’autorizzazione per l’avvio delle operazioni Iran-Contra e Felix Rodriguez fu inviato in Salvador per assicurare la fornitura di armi agli antisandinisti e collaborare in attivita’ controinsorgenti ().Nella pianificazione dell’operazione di sostegno militare della Contra nicaraguense, grazie ai fondi neri lucrati dalla Cia con il trasferimento di armamento pesante all’Iran e agli Hezbollah libanesi, Felix Rodriguez fu secondo solo al colonnello Oliver North, l’uomo prescelto dalla presidenza degli Stati Uniti per dirigere la segreta triangolazione ().A Felix Rodriguez, il colonnello delego’ uno dei compiti più scottanti di tutta l’operazione, il trasferimento agli antisandinisti di denaro in contante, proveniente da alcuni dei maggiori narcotrafficanti colombiani, che proprio in quegli anni avevano lanciato una vasta campagna terroristica contro politici, magistrati, giornalisti e dirigenti sindacali che si opponevano alla cosiddetta  ‘narcodemocratizzazione’ dello Stato colombiano. Deponendo davanti al ‘Sottocomitato sul Narcotraffico e il Terrorismo’ del Senato degli Stati Uniti, Ramon Milian Rodriguez, accusato di traffico di droga e riciclaggio di denaro sporco, dichiaro’ di aver consegnato alla fine del 1983 alla Contra 10 milioni di dollari “grazie all’intermediazione di Felix Rodriguez, che rappresentava la Cia in questa operazione”. “Questo denaro – aggiunse Ramon Milian Rodriguez - era stato messo a disposizione da Pablo Escobar, Jorge Ochoa e Carlos Lehder, i capi del Cartello di Medellin”. A spingere i maggiori boss del narcotraffico a finanziare le operazioni occulte degli Stati Uniti in Nicaragua, sempre secondo la testimonianza, c’era la convinzione che così si sarebbe “comprata un pò d’amicizia della Cia affinchè essa chiudesse gli occhi sugli invii di stupefacenti negli Stati Uniti ().In realtà, la Cia ricompensò ampiamente il Cartello di Medellìn per il contributo alla causa antisandinista, assicurandogli ampia libertà di azione nel trasferimento degli stupefacenti dall’area andina al mercato Usa. Esso fu realizzato grazie all’uso delle maggiori infrastrutture presenti in Centroamerica per l’addestramento e il riformimento di armi alla Contra e degli  stessi velivoli contrattati dal Pentagono per il trasporto del materiale bellico ().L’agente della Dea Celerino Castillo, ha rivelato all’autorita’ giudiziaria di Washington che ingenti quantita’ di cocaina provenienti dalla Colombia, finivanno “negli hangar dell’aeroporto di Ilopango, da dove venivano poi trasportati negli Stati Uniti da piloti che godevano della protezione governativa”. Alcune partite di droga sarebbero giunte direttamente in alcune basi militari della Florida, in particolare quella di Homestead, a sud di Miami ().Il ruolo strategico delle basi militari centroamericane nello scambio armi-droga, e più esplicitamente dell’agente Cia chiamato a coordinarne le attività, è stato confermato dalle testimonianze di alcuni dei piloti contrattati per il riformimento militare alla Contra. In una dichiarazione resa ai giudici, il pilota Michael Toliver, ha ammesso di aver trasportato alla base di Aguagate, Honduras, 14 tonnellate di apparecchiature militari e di essere rientrato in patria con 12 tonnellate di marihuana. “Ad Aguagate – ha spiegato Michael Toliver - ho ricevuto il denaro per le armi, 75.000 dollari, da una persona che si faceva chiamare Max Gomez”. Non fu difficile per gli inquirenti verificare che ‘Max Gomez’ non era altro che il nome di copertura di Felix Rodriguez. Il fronte sud dell’offensiva narcoparamilitare contro ManaguaL’inchiesta sulla rete Cia realizzata in Centroamerica per sostenere la campagna contro il governo rivoluzionario del Nicaragua, appurò altresì che al fine di potenziare il traffico armi-droga erano stati realizzati alcuni aeroporti clandestini in Costa Rica, paese che aveva dichiarato la propria neutralità nel conflitto, intraprendendo un’importante attività di mediazione tra le parti belligeranti (). A beneficiarsi particolarmente di queste infrastrutture in Costa Rica fu il gruppo antisandinista dell’ARDE, guidato da Eden Pastora, che ottenne benefici per oltre 250.000 dollari utilizzati per l’acquisto di armi leggere ed un elicottero. Jesus Garcia, ex funzionario di origini cubane del Ministero della Giustizia degli Stati Uniti, ha ammesso che alcuni voli partiti dall’aeroporto di Fort Lauderdale, a nord di Miami per raggiungere una pista segreta alla frontiera settentrionale del Costa Rica, “facevano rientro con mezza tonnellata di cocaina, che era gia’ impacchettata e  pronta per l’imbarco”. La pista segreta in questione era quella realizzata dalla rete Cia all’interno di un rancho del facoltoso cittadino nordamericano John Hull, che risiedeva nella capitale San Jose’ (). In stretto contatto con Oliver North, John Hull fungeva da intermediario nella finanziazione del ‘Secondo Fronte Antisandinista’ diretto da Adolfo Calero, uno dei più intransigenti capi della controrivoluzione. Dopo la rottura di quest’ultimo con Eden Pastora, accusato di ‘tradimento’ per aver avviato una timida trattativa di dialogo con Managua, John Hull accettò di partecipare nel complotto orchestrato dalla stazione locale della Cia per assassinare il leader dell’ARDE. Per eseguire il fallito attentato contro Eden Pastora furono chiamati il cubano-nordamericano Francisco Chanes e il libico naturalizzato cileno Amac Galil. Il primo era uno dei finanziatori di un’organizzazione anticastrista con sede a Miami, la ‘Brigada 2506’ – dal nome della forza paramilitare che sbarco’ a Cuba – e dirigeva una societa’ per l’importazione del pesce, presumbilmente utilizzata per l’introduzione in Florida di cocaina colombiana (). Amac Galil invece, era ritenuto uno dei maggiori terroristi internazionali al soldo dei servizi segreti di Augusto Pinochet (). Ancora una volta le ombre dell’asse criminale internazionale Cile-Miami costituito dalla Cia dopo il golpe contro Salvador Allende.Nel rancho di John Hull fu pianificato un altro attentato - poi abortito – contro l’ambasciatore degli Stati Uniti in Costa Rica, Lewis Tamb, che aveva come fine quello di far cadere la responsabilità della morte del diplomatico sui sandinisti per giustificare un’invasione miliatre Usa in Nicaragua. Il denaro per questo attentato fu promesso direttamente da Pablo Escobar e Jorge Ochoa, come vendetta per le pressioni di Tamb, al tempo in cui ricopriva la carica di ambasciatore a Bogota’, a favore della firma del trattato di estradizione Colombia-Stati Uniti dei maggiori boss del narcotraffico (). Per eseguire l’attentato contro il diplomatico, era stato contattato l’ex funzionario Usa di origini cubane, Jesus Garcia.

Tutti gli uomini del Vicepresidente

Nonostante il cosiddetto ‘Rapporto Kerry’, prodotto dalla Commissione d’investigazione del Congresso sulle responsabilita’ governative dell’Irangate, faccia solo mensione all’allora vicepresidente George W. Bush, i documenti raccolti e le dichiarazioni rese da numerosi funzionari dipartimentali permettono di affermare che il futuro presidente degli Stati Uniti, - l’uomo della Guerra del Golfo contro il ‘terrorista’ Saddam Hussein e della prima grande crociata contro il narcotraffico in America Latina - disimpegno’ un ruolo fondamentale nelle operazioni illegali dell’affaire Iran-Contra. Fu George Bush ad avviare i contatti diretti con i dirigenti della Contra e con i presidenti degli stati centroamericani (in particolare Jose Azcona, primo mandatario dell’Honduras), a cui chiese un intervento energico a sostegno dell’aggressione terroristica contro il Nicaragua. E’ altresi’ indubbio che l’allora vicepresidente seguì in ogni sua fase lo sviluppo delle operazioni dirette dal colonnello Oliver North, che incontro’ costantemente tra il 1983 e il 1986 ().George Bush avrebbe avuto anche un ruolo nelle transazioni di armi a favore del regime dell’iman Khomeiny. Il trafficante d’armi saudita Adnan Kashoggi, uno dei maggiori finanziatori dell’operazione di trasferimento dei sistemi missilistici all’Iran, ha dichiarato davanti al Congresso di aver versato, nel gennaio del 1985, all’allora vicepresedente degli Stati Uniti un assegno di 1.000 dollari, come ringraziamento per gli affari miliardari realizzati nella transazione ().Bush in persona seleziono’ parte del personale dell’operazione, privilegiando gli agenti della Cia che si erano distinti in America Latina e nel Sud-est asiatico quando egli era stato a capo dell’Agenzia d’Intelligence ().Come abbiamo visto in precedenza, molti di questi agenti avevano in comune origini cubane e un curriculum ventennale in operazioni clandestine contro il regime castrista. Lo stesso George Bush, di cui e’ stato ipotizzato l’ingresso nella Cia sin dai primi anni ’60, avrebbe cooperato per organizzare la comunita’ degli esuli cubani di Miami, alla vigilia dello sbarco nella Baia dei Porci. A quel tempo Bush viveva in Texas dove era proprietario di una societa’ petrolifera, ma i suoi spostamenti da Houston a Miami si intensificarono alla vigilia dell’attacco militare a Cuba. Il sostegno fornito da George Bush agli esuli anticastristi sarebbe stato innanzitutto di tipo finanziario, a fianco di un altro petroliere texano, Jack Crichton. Sono state raccolte tuttavia, importanti testimonianze su una sua diretta partecipazione nelle operazioni di addestramento militare dei controrivoluzionari, dirette dall’ex generale dell’aeronautica statunitense, Charles Cabel, anch’egli di origini texane. L’ex agente della Cia Fletcher Prouty, principale consulente di Oliver Stone per la realizzazione del controverso film ‘JFK’, ha dichiarato a un giornalista statunitense di aver consegnato a George Bush tre vecchie unita’ navali, poi trasferite in Guatemala per essere consegnate alla brigata che preparava lo sbarco a Cuba. “Le unita’ furono ribattezzate dallo stesso George Bush con i noni di ‘Barbara’, ‘Huston’ e ‘Zapata’, i nomi cioe’ della moglie, della citta’ di residenza e della compagnia petrolifera di cui era proprietario” ().I contatti tra il futuro presidente degli Stati Uniti e le organizzazioni di estrema destra degli esiliati cubani, furono attivi anche nei mesi che precedettero e seguirono l’assassinio a Dallas di John Fitzgerald Kennedy, attentato in cui, secondo gli investigatori, avrebbero operato agenti Cia, elementi anticastristi e criminali affiliati alla mafia di Miami (). “George Bush della Cia e’ stato ascoltato il 23 novembre 1963, in merito alla reazione degli esiliati cubani anti-Castro di Miami sull’omicidio del Presidente Kennedy”, si legge in un rapporto di Edgard Hoover, capo dell’Fbi al tempo dell’assassinio (). I contatti e i legami sviluppati in Florida da George Bush, saranno utili, vent’anni più tardi, quando da vicepresidente degli Stati Uniti, dovrà  predisporre la lista di uomini spregiudicati con comprovata esperienza in maneggi clandestini ed atti terroristici, per l’avvio dell’operazione di trasferimento di armi alle organizzazioni antisandiniste ().Il 17 marzo 1983, George Bush convocò Donald Gregg, suo consigliere per la sicurezza nazionale ed intimo amico, e l’agente Felix Rodriguez, con cui lo stesso Gregg aveva realizzato alcune operazioni clandestine in Viet Nam (). Bush e Rodriguez si conoscono dai tempi del fallito sbarco nella Baia dei Porci, ma il reciproco colpo di fulmine risale agli anni in cui il primo era a capo della Cia e il secondo agiva in Asia (). “In quell’incontro diedi la mia disponibilità ad operare in Salvador contro l’organizzazione guerrigliera locale e a sostenere le operazioni e l’armamento della Contra” ha raccontato qualche anno dopo Felix Rodriguez (). Bush incarico’ Donald Gregg di mettere immediatamente in contatto l’agente di origini cubane con i responsabili del piano d’intervento Usa nello stato centroamericano, in particolare Thomas Pickering, al tempo ambasciatore in Salvador (), il responsabile Cia per gli affari latinoamericani Nestor Sanchez, e l’agente Cia Thomas Clines, intimo amico di Bush e braccio destro di Oliver North (). Quest’ultimo era un’altra vecchia conoscenza di Felix Rodriguez: Clines aveva preso parte nei primi anni ’60, all’’Operazione Mangosta’ contro Fidel Castro ed era stato agente presso la Stazione Cia in Laos diretta da Theodore Shackley, quando il cubano era stato distaccato nel sud-est asiatico.Alla vigilia della sua partenza per la base di Ilopango, Felix Rodriguez s’incontro’ nuovamente con George Bush. Prima di congedarsi, il cubano mostro’ al vicepresidente un album di ricodi in cui compariva la foto del suo ‘incontro’ in Bolivia con il comandante Che Guevara. Un gesto che dovette impressionare tantissimo George Bush, al punto che da quel momento le relazioni umane e professionali si fecero intense (). Bush, nel 1991, lo volle accanto a se’ il giorno della cerimonia di assunzione delle funzioni di Presidente degli Stati Uniti, dove Felix Rodriguez intervenne in compagnia dell’amico generale Rafael Bustillos, capo della forza aerea salvadoregna (). “A Felix Rodriguez, con grande stima e ammirazione. George Bush”, recita la dedica a margine della foto che ritrae il presidente degli Stati Uniti accanto all’agente, autodefinitosi nella sua biografia “Il Cavaliere dell’Oscurita’. L’eroe della Cia di un centinaio di battaglie sconosciute” ().

Riciclati e potenti

Di certo lo scoppio dell’Irangate non ha impedito fulminee e clamorose carriere pubbliche di buona parte dei protagonisti, grandi e piccoli, dello scandalo. Escluso Oliver North, capro espiatorio, sacrificato per sanare la sete di giustizia e la buona coscienza di milioni di nordamericani – condannato comunque a una pena piu’ che simbolica – è noto l’epilogo della vicenda: un’elezione alla massima carica planetaria, la Presidenza degli Stati Uniti (George Bush), il comando delle maggiori operazioni militari degli anni ‘90 e la recente nomina a Segretario di Stato Usa (Colin Powell), la dirigenza di societa’ e finanziarie dai conti vertiginosi (Adnan Kashoggi & Soci), la leadership in organizzazioni semiclandestine di estrema destra che mai hanno pagato per il terrorismo diffuso (Posada Carriles, Orlando Bosh, ecc.), il meritato riposo in ranchos e fincas di stile holliwoodiano (Felix Rodriguez ed ex colleghi Cia).

Per dovere di cronaca sara’ opportuno, prima di concludere, fare accenno ad altri protagonisti della rete criminal-affaristica-terroristica di cui sopra, che oggi ricoprono incarichi di prestigio ed esercitano quel potere sufficiente a determinare le grandi scelte politico-militari internazionali.

Innanzitutto tale John Singlaud - gia’ responsabile Cia a Seul e incaricato in Vietnam per le ‘operazioni speciali’, accanto a Tom Clines e Theodore Shackley – poi assunto alla presidenza della Lega Mondiale Anticomunista, organizzazione di estrema destra a cui sono associati ex nazisti, teorici del leoliberalismo ed ex capi di stato coinvolti in crimini di lesa umanità. Negli anni dell’Irangate l’apporto di John Singlaud fu determinante per attivare la rete centroamericana della Cia in cui operarono gli agenti Felix Rodriguez, Rafael Quintero e John Hull.

Richard Gadd, ex ufficiale delle forze armate statunitensi, fu un altro elemento chiave per il successo dell’operazione pianificata da Oliver North. Egli s’incarico’ della contrattazione di personale specializzato da inviare in Centroamerica (in particolare piloti e meccanici), della fornitura di pezzi di ricambio e della riparazione dei velivoli. A questo scopo Ronald Gadd fondo’ la ‘EAST’ (Eagle Aviacion Services and Technology Inc.), una delle maggiori societa’ private contrattate dall’amministrazione statunitense per far giungere le armi alla Contra ().

 

Al Governo con George Bush junior

George Bush junior, neopresidente degli Stati Uniti e comandante supremo della seconda grande crociata internazionale contro il ‘terrorismo e il fondamentalismo islamico’ si è circondato di altri ingombranti e pericolosi personaggi implicati nelle triangolazione dell’Irangate.

Egli ha nominato quale nuovo rappresentante Usa al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, John Negroponte, ex ambasciatore in Honduras ai tempi dell’amministrazione Reagan-Bush senior. Fu grazie alla sua supervisione che l’Honduras si trasformo’ nella principale base operativa delle forze armate statunitensi e di adestramento della Contra nicaraguense. Secondo ‘Human Rights Watch’, l’ambasciata Usa, negli anni ‘80, insieme alla Cia, coopero’ alla creazione del famigerato ‘Battaglione 316’, un gruppo paramilitare responsabile di numerosi atti di sabotaggio e tortura e di non meno di 184 sparizioni di oppositori politici.

A sottosegretario per gli Affari dell’Emisfero, George Bush junior ha chiamato l’ultra derechista Otto Reich, di origini cubane, direttore dell’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale (USAID) durante l’amministrazione Reagan, e successivamente alla guida dell’’Office of Public Diplomacy’ (OPD), un dipartimento governativo noto per le innumerevoli operazioni ‘psicologiche coperte’ realizzate attraverso la produzione e la circolazione di informazioni false su governi e movimenti popolari del continente (). A Otto Reich si devono la gestione della campagna di disinformazione antisandinista su scala planetaria, e le vigorose pressioni esercitate sul Congresso perchè isolasse il governo del Nicaragua e appoggiasse i piani d’intervento nordamericano. Dopo l’Irangate Otto Reich era stato nominato ambasciatore in Venezuela, dove s’impegnò con successo per bloccare la richiesta di estradizione a Cuba dei terroristi Orlando Bosh e Posada Carriles ().

La nomina di Otto Reich è stata certamente il tributo maggiore pagato alla potente lobby anticastrista di Miami. E’ notorio come George Bush junior sia stato eletto proprio grazie ad una manciata di voti raccolti tra gli esuli cubani di estrema destra e come la storia della famiglia dei petrolieri texani sia legata a un doppio filo con la recente storia dell’isola delle Antille. E’ importante sottolineare come tra i maggiori collaboratori della campagna del neopresidente per la determinante vittoria elettorale in Florida, compaia il nome di Feliciano Foyo, in odor di promozione tra i fedelissimi della Casa Bianca. Foyo, e’ stato il tesoriere della campagna per l’elezione a governatore della Florida del fratello Jeb Bush, noto per il suo furore anticastrista. E Feliciano Foyo non ha mai nascosto i suoi legami d’amicizia con il terrorista Luis Posada Carriles...

E’ così comprensibile come tra i maggiori finanziatori delle campagne elettoriali dei Bush, non sia mai mancato il nome della  ‘Fundaciòn Cubano-Americana’, diretta da Jorge Mas Canosa, uno dei piu’ reazionari attivisti anticastristi, di cui abbiamo accennato il ruolo fondamentale nell’evasione dal carcere venezuelano dello stesso Posada Carriles. Jorge Mas Canosa e Jeb Bush, nello specifico, avrebbero condiviso in passato la gestione di alcune attività finanziarie ().

La ‘Fundaciòn Cubano-Americana’ può essere inserita nell’elenco delle beneficiarie ‘indirette’ dell’Irangate. Oliver North, obbedendo a ‘ordini superiori’, deviò 100.000 dollari provenienti dalla vendita  di armi al regime di Teheran, a favore di un’operazione coperta contro Cuba. Il denaro fu utilizzato per l’acquisto di radiotelefoni da inviare ad agenti controrivoluzionari infiltratisi nell’isola e per il potenziamento dell’emittente ‘Radio Mambì’’ di Miami, di proprieta’ di alcuni ricchi esiliati cubani e, appunto, della ‘Fundacion Cubano-Americana’.

L’istituzione di Jorse Mas Canosa ha dato vita all’associazione ‘Brothers to the Rescue’, resasi famosa recentemente per alcune riuscite operazione d’infiltrazione aerea a Cuba. A capo della ‘Brothers to the Rescue’ e’ stato chiamato Jose’ Basulto, l’instancabile animatore dell’azione di lobbing sul Congresso per l’approvazione dell’’Helms-Burton Act’ e della campagna di delegittimazione del regime di Fidel finalizzata ad impedire il rimpatrio a Cuba del piccolo Elian Gonzalez, sequestrato da alcuni familiari esuli a Miami.

Anche Jose’ Basulto ha fatto parte della fallita ‘Operazione alla Baia dei Porci’ (). E’ nella sua abitazione di Miami, secondo quanto raccontato da Felix Rodriguez alla Commissione d’indagine del Congresso sullo scandalo Irangate, che l’agente della Cia avrebbe incontrato due dei maggiori esponenti della Contra nicaraguense, Enrique Bermudez e Adolfo Calero. “Siamo come fratelli sin dai tempi dell’addestramento in Guatemala, prima dello sbarco a Cuba – ha aggiunto Rodriguez. “Basulto é stato nei campi della Contra in Centroamerica, per aiutare a distribuire gli aiuti umanitari”.

Al banchetto di morte realizzatosi all’ombra del trio George Bush padre – Oliver North – Felix Rodriguez,  partecipo’ in prima persona anche il fratello Mario Calero, tra i proprietari della compagnia aerea ‘Hondu Carib’, chiamata direttamente in causa dall’agente della Dea Celerino Castillo, nelle operazioni droga-armi realizzate tra la Colombia, il Centroamerica e la Florida.

http://www.zaratustra.it/terrorebush.htm