A quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il
diritto di diventare figli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome. (Giovanni 1:12)Quando Dio aprì la sua porta il
vento del mondo portò verso di lui un po doro, incenso e mirra e tanta
speranza per gli uomini.
Vive Giuseppe aprire ai pastori luscio della
stalla mormorando per loro e per il mondo: "Shalom, la pace sia con voi".
Vide un adolescente, i suoi occhi umidi, per aver
sorpreso la madre, in ginocchio, pregando con le mani sul volto.
Vive del 1917 il soldato aprire la porta del suo
riparo per ascoltare, dallaltra parte della i soldati tedeschi cantare un vecchio
inno.
Vide il figlio maggiore passare la soglia della casa
paterna per abbracciare il fratello prodigo.
Allora Dio scrisse sulle pagine di un libro:
"Benevolenza verso gli uomini di buona volontà
e pace sulla terra. Non temete perché infondo in voi la speranza".
Fino a quando vedrò un bambino povero offrire le
sue due mani verso quelli più poveri di lui rinnoverò il pane il latte e il miele.
Fino a quando vedrò un uomo cercare di dissodare il
duro suolo trasformerò le lance in aratri e le spade in roncole.
Fino a quando vedrò uno sconosciuto di passaggio
spingere la porta di una Chiesa la notte di Natale,
la mia porta sarà aperta al frastuono del mondo,
alla sofferenza degli uomini e agli occhi meravigliati dei bambini.
Festeggerò Natale con loro nei secoli dei secoli.
Tratto da Alain Houziaux, Paraboles
au quotidiens, Cerf, Paris 1978
Care sorelle e cari
fratelli,
in allegato alla circolare eccovi questa nostra lettera con la quale
vogliamo attirare la vostra attenzione sul tema delle finanze della Chiesa. Il nostro
impegno per il 2000 alla cassa centrale è di £. 15.376.000 ad oggi abbiamo versato
13.000.000. Molti hanno contribuito, anche in maniera generosa, altri lo devono ancora
fare.
Vorremmo ricordare a tutti/e che se è vero che le nostre chiese
accedono ai fondi dell8%0 è anche vero che quei soldi, trattandosi di fondi
pubblici, vengono utilizzati solo ed esclusivamente per sostenere opere e progetti di
carattere sociale o diaconale e in nessun modo per sovvenire alle esigenze delle chiese
locali ( a Catania sono in media 600 persone che devolvono 8%0 alla nostra Chiesa)
Rimane pertanto responsabilità dei MEMBRI DI CHIESA (ma anche dei
simpatizzanti) di contribuire, ciascuno secondo le proprie possibilità, alle spese che la
testimonianza evangelica comporta nel nostro Paese.
In merito alle contribuzioni è stata a suo tempo suggerita la regola
delle tre P che forse vale la pena di ricordare.
Che la nostra contribuzione sia:
1. Personale: chiunque abbia un reddito, per quanto piccolo, può
impegnarsi a dare la propria contribuzione, senza delegare ad altri questo dovere
cristiano.
2. Proporzionale: cioè commisurata al proprio reddito. La
percentuale indicativa proposta è quella del 3% . Chi trova eccessiva questa quota (che
è appunto solo indicativa!) pensi che in alcune chiese evangeliche viene richiesta la
decima (e faccia i suoi conti).
3. Periodica: cioè regolare, perché, allo stesso modo delle
molte spese di un nucleo familiare, anche le spese della chiesa (inclusi gli stipendi
pastorali e diaconali) sono mensili e distribuite su tutto larco dellanno;
pertanto, quando le nostre contribuzioni arrivano solo alla fine dellanno (se ce ne
ricordiamo!), la Tavola Valdese è costretta nel frattempo a richiedere prestiti bancari
sui quali si dovranno pagare costosi, quanto inutili, interessi.
Dunque, care sorelle e fratelli,
mentre ci prepariamo a celebrare la memoria della venuta del Cristo in
questo mondo, ricordiamoci che la fede della quale Egli ci ha fatto dono è una fede che
impegna, e che la contribuzione è parte integrante del nostro impegno di fede verso il
Signore.
Vostro in Cristo Pastore Italo Pons |