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Cenni storici sul paese di Vorno 
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Vorno ha una tradizione storica molto antica, che si può far risalire a popolazioni protoitaliche come ci dimostrano i resti di antichi “castellari” costruiti sulle colline intorno al paese. 
Con l’arrivo dei Romani si assiste alla bonifica della vallata e alla nascita dei primi insediamenti concentrati principalmente sulla sponda sinistra del Rio Maggiore nella zona compresa tra le attuali località di Piaggia, Pancore e Chiusa Mariti. anche se lo sviluppo maggiore sia dal punto di vista militare che politico, si ebbe con l’arrivo dei Longobardi i quali costruirono le loro dimore sulle pendici di Monte Zano, in Valle, Cimavorno e Piaggia attratti dalla ricchezza di boschi e selvaggina. 
Vorno fu anche dimora di potenti famiglie tra cui non possiamo dimenticare quella dei Leone (X° secolo), giudici imperiali e feudatari dei vescovi di Lucca e dei marchesi di Toscana i quali per anni rimasero signori incontrastati di un’ampia zona compresa tra l’attuale S. Maria del Giudice, Vorno, Sorbano del Giudice fino alle porte di Lucca. 
I loro discendenti risedettero a Vorno fino al XIV° secolo nella odierna Villa Guerrieri e Galanducci e intorno al 1000 costruirono, sul colle che divide Vorno da Coselli, un potente castello distrutto poi nel 1150 dai lucchesi dopo circa dieci anni di durissimi scontri con le milizie pisane che l’avevano occupato; ancora oggi sul Monte Castellaccio sono visibili alcuni resti del castello. 
Con la distruzione del castello e la fine del periodo feudale, i diversi nuclei presenti nella zona di Vorno si organizzarono in “comune” e questo nuovo organismo rappresentò un valido elemento di sviluppo sia sociale che economico; da prima gli “uomini del comune” si riunivano in chiesa, successivamente nella propria sede (l’attuale cappellina) per eleggere i loro magistrati, approvare gli Statuti, discutere e decidere democraticamente sui problemi della comunità. 
La fine del XIII° e tutto il XIV° secolo fu un periodi piuttosto tristi per la comunità di Vorno colpita oltre che da carestie e pestilenze, anche dalle scorrerie delle Compagnie di Ventura che provocarono una grave e profonda crisi economica e la fuga di alcune famiglie, nonostante tutto, nei periodi di tranquillità la comunità di Vorno continuò nelle opere di bonifica della valle e nel terrazzamento delle pendici più assolate che vennero ricoperte di selve ed oliveti, anche se l’intervento più importante si ebbe intorno al 1390 con l’ultimazione della seconda costruzione della Pieve. 
Infatti all’edificio originario della chiesa che occupava l’attuale navata di “Valle”, vennero aggiunti in più periodi ben tre navate, soffitto a capriate ed un porticato che si sviluppava per l’intera facciata. 
Un ulteriore trasformazione sociale significativa iniziò nel XVI° secolo quando molte famiglie organizzarono delle ampie estensioni terriere creando così un sistema agricolo più moderno ed organizzato dando origine alle cosiddette “chiuse” con al centro la casa padronale ed intorno i terreni, il tutto racchiuso da splendidi muri in pietra che ancora oggi si possono ammirare a Vorno; questa trasformazione territoriale continuò per tutto il Settecento facendo di Vorno uno dei paesi più vivaci della zona, soprattutto in estate quando le famiglie dei nobili cittadini venivano in soggiorno con il loro seguito. 
Nel 1793 dopo varie discussioni venne sventuratamente deciso di ampliare la pieve considerata troppo piccola e quindi poco prestigiosa, sotto la direzione di Giovan Battista Petri vennero abbattute la facciata e la parte centrale del porticato, si aumentò l’altezza e si ampliò l’edificio sino ad allineare la nuova facciata con le due ali del porticato, i lavori terminarono nel 1794 e il Comune di Vorno dovette vendere parte dei beni per saldare i debiti. 
Con l’abolizione dei Comuni Vorno passò al Cantone di Compito poi al Municipio di Massa Pisana e di nuovo a Compito, finché con la riorganizzazione del 1819 voluta da Maria Luisa di Borbone passò definitivamente al Comune di Capannoni. 
Per tutto il 1800 la popolazione vornese continuò a crescere ed a fianco dell’agricoltura, grazie anche al Rio Maggiore e alla Gora, nacquero circa venti tra frantoio e mulini, due cartiere ed un laboratorio tessile, ma sempre in questo periodo si diffuse a Vorno l’arte delle Lavandaie, un lavoro duro ma molto apprezzato visto che copriva le esigenze di tutta la città di Lucca e di una parte della Piana; grazie alla leggerezza dell’acqua, ma soprattutto alla bravura, le lavandaie vornesi erano molto note in tutta la zona. 
Dopo il bucato, fatto nei “concari” con cenere di legno d’olivo e scaglie di sapone in apposite conche in terracotta, i panni venivano lavati nei “bozzi” del Rio Maggiore, della Gora e del Rio di Valle, quindi battuti con pesanti magli in legno, messi ad asciugare, stirati con ferri a carbone ed imballati. 
Tutti i lunedì, caricate le balle sui barrocci le lavandaie partivano per Lucca a consegnare i panni puliti e ritirare quelli sporchi; nel 1808 Vorno contava 80 lavandaie, nel 1824 ne contava 230 e nel 1860 più di 250. 
La seconda metà del 1800 e i primi del 1900 furono anni di sviluppo per il Paese, nel 1870 le Suore Dorotee aprirono nella Villa Mansi la scuola elementare femminile, nel 1901 venne costruito il primo acquedotto che alimentava alcune fontanelle sparse per il paese, nel 1920 vennero costruite le fontane monumentali distrutte poi intorno al 1960 in occasione della costruzione delle attuali scuole elementari e ricostruite simili alle originali nel 2001 dagli abitanti di Vorno. 
Oggi “la piccola Svizzera”, come viene definito Vorno, vive un impulso nuovo, al posto dei mulini e dei frantoi, grazie alla sua qualità paesaggistica e ambientale, sono sorti rustici casolari dedicati al turismo estivo, inglesi, tedeschi, francesi, olandesi e americani trascorrono le loro vacanze nel paese di Vorno nelle numerose ville e abitazioni messe a disposizione dai proprietari. 
Da parte loro gli abitanti rispondono con il recupero di luoghi e edifici, iniziative e manifestazioni che fanno apparire Vorno ancora più meraviglioso e ospitale. 
 
Notizie tratte da “VORNO la storia, le ville, i paesaggi, le manifestazioni” 
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