Questo “fabbisogno”
viene quantificato in ettari di territorio naturale, ed è l’impronta
ecologica.
In generale, a causa del
commercio e di altri processi, l’impronta del gruppo di persone che si
sta esaminando non è costituita solo dai territori a loro vicini, ma anche dai
territori di altre nazioni che servono per produrre i beni consumati (es. ananas
provenienti dal Kenya) o per assorbire gli scarti da loro prodotti (es. foreste
tropicali per assorbire l’anidride carbonica prodotta in
Italia; discariche di rifiuti pericolosi in Africa).
E’ del tutto evidente che le risorse naturali (es. bestiame, campi,
foreste) utilizzate per i consumi di
una popolazione non saranno più a disposizione di altre: ad esempio il
territorio in Kenya destinato alla
produzione di ananas per l’esportazione non è disponibile per le necessità
dei kenioti. Il sistema consumistico del Nord del mondo si regge quindi sulla
possibilità di sfruttare altri territori infatti ad esempio...
…AGLI ITALIANI SERVONO TRE ITALIE!
Uno studio del WWF
aggiornato al 1999 indica che un italiano medio per mantenere il suo stile di
vita e i suoi consumi ha bisogno di circa 4,2 ettari di territorio produttivo;
poiché l’Italia gliene offre solo circa 1,5 pro capite ciò significa che
deve andare a importare risorse da territori al di fuori della sua nazione per
circa 2,7 ettari: il commercio è appunto uno dei mezzi con cui è possibile
fare ciò grazie all’importazione di prodotti e manufatti (pensa agli ananas
del Kenya). Da questi dati risulta che gli italiani per essere
“autosufficienti” avrebbero
bisogno di quasi tre Italie e non una. E’ altrettanto evidente che a
livello di singole nazioni – al di là di considerazioni di giustizia ed equità
– uno Stato può pensare di mantenere il suo “stile di vita” prendendo da
altre nazioni ciò che gli serve, ma volendo portare tutti gli abitanti del
nostro pianeta ad un livello dignitoso, dove si può prendere ciò che manca?
Come minimo le nostre
società più sviluppate devono iniziare a ridurre il consumo di materia ed
energia usandole con più parsimonia: non farlo significa condannare altri
popoli a vivere nell’indigenza, significa rinunciare ad un futuro più sicuro
e sereno.
DOBBIAMO CONSUMARE MENO E MEGLIO!
ECCO COSA PUOI FARE CONCRETAMENTE
Fatti un piccolo test: se già segui almeno 4 di questi consigli, sei sulla buona strada per diventare il consumatore/ la consumatrice ideale del Terzo Millennio!