L'immagine di lei che si muoveva al ritmo
della musica assordante: non c'era spazio per altro nella mente di Angel.
Quel corpo sinuoso, avvolto dalla stoffa rossa, che aderiva alle sue curve
come una seconda pelle, gli mostrava quella sera una Buffy diversa, una
Buffy donna. Una donna consapevole del potere del suo fascino, cosciente
delle emozioni che poteva provocare in un uomo e provocare era proprio quello
che stava facendo.
Non era solo Xander la sua vittima, ma tutti i maschi presenti, lui compreso.
Ognuno di loro sentiva il suo richiamo, il suo invito a scoprire quello
che lei poteva offrire con il suo corpo morbido, le sue labbra socchiuse,
i suoi occhi in cui sembravano ardere mille promesse.
Angel sentì un moto di pietà per quel ragazzo, giovane e inesperto,
che continuava ad agitarsi impacciato, contro di lei, mentre sul suo volto
si alternavano l'espressione incredula, di chi vede realizzarsi tutti i
suoi desideri, e il panico cieco, di chi sa di non essere all'altezza di
quello che, un destino troppo benevolo o forse troppo crudele, gli ha riservato.
La pietà in Angel per Xander si trasformò presto in rabbia.
Quell'adolescente immaturo come osava aspirare, anche solo per pochi istanti,
a possedere una simile creatura.
Buffy era nata per essere amata, adorata, accarezzata da mani sapienti,
esperte che le sapessero far provare ogni sensazione, ogni brivido, ogni
piacere che l'amore poteva riservare a una donna. La sua forza, la sua
energia chiedevano di essere sprigionate con attenta cura e attenzione
per condurla a un'estasi che un ragazzino inesperto non avrebbe certo
saputo darle!
Xander non era certo l'uomo per lei e Buffy lo sapeva benissimo, l'uomo
per lei era
sicuramente non lui, Angel, il vampiro con l'anima.
Eppure era lui che Buffy stavano chiamando con insistenza: lui e nessun
altro. Angel lo sapeva, lo sentiva, ma era un richiamo a cui voleva, doveva
resistere. Doveva farlo per lei, per il suo futuro, perché con
lui, quella splendida donna, traboccante di vita, non avrebbe avuto un
futuro.
Angel aveva avuto ricchezze inimmaginabili, aveva vissuto esperienze uniche,
non c'era paese in tutto il globo che gli fosse sconosciuto, la storia
era passata sotto i suoi occhi, le donne più belle avevano condiviso
il suo letto e gli restava ancora un'eternità da vivere. Eppure
avrebbe dato tutto questo, senza la minima esitazione, per essere, in
quel momento, un comune ragazzo americano, imbranato e mortale come Xander,
ma con il privilegio di poter sperare, anche solo per il breve tempo di
un ballo, che lei un giorno potesse essere sua.
Era inutile però sognare: gli zingari, insieme alla sua anima,
tanto tempo fa, gli avevano dato anche la consapevolezza di aver rinunciato,
diventando un vampiro, non solo alla vita, ma anche alla speranza di poter
essere felice.
Il vampiro chiuse gli occhi, quasi a voler escludere dalla sua vista,
l'immagine dei corpi dei due giovani, che sulla pista da ballo, continuavano
a ballare con movimenti antichi come il mondo.
Le mani gli si serrarono a pugno, mosse di volontà propria. Lei
era troppo bella, luminosa, colma di desideri inappagati perché
lui potesse resisterle a lungo.
Angel si mosse deciso verso la coppia, che non sembrò accorgersi
di lui, fino a quando non afferrò Buffy per la vita, sollevandola
di peso, per deporla poi accanto a sé: "Andiamo!" fu
l'unica parola che gli uscì dalle labbra.
Senza lasciare la ragazza, iniziò a dirigersi verso l'uscita del
locale, mentre la folla si apriva per farli passare, comprendendo istintivamente,
che non era il caso di opporsi al suo volere, almeno in quel momento.
Buffy però era di diverso avviso: "Hey! Lasciami! Che cosa
hai in mente? Dove vuoi portarmi?" protestò cercando di divincolarsi
dal suo abbraccio, ma senza usare tutta la forza di cui disponeva.
Angel non le rispose. Quando si ritrovarono fuori dal Bronze, lanciò
una breve occhiata ai dintorni, per poi inoltrarsi in un vicolo deserto.
Fatti pochi passi si fermò e guardò finalmente la compagna,
che, a quel punto, aveva rinunciato a protestare. Vide le sue labbra umide,
il suo seno ansante, messo in rilievo dal vestito attillato e scomposto,
il suo sguardo ancora ardente, ma in cui brillava ora una scintilla di
soddisfazione. Lei pensava di avere ottenuto quello che voleva. Bene l'avrebbe
avuto.
Con un unico gesto Angel posò le labbra su quelle di lei e la
spinse contro il muro. La bocca di Buffy si dischiuse quasi subito al
contatto e lui s'immerse nel sapore dolce della sua bocca. Buffy però
non tardò a ricordargli che esisteva anche la sua volontà.
Con forza presto fu lei a penetrare la bocca di lui per esplorarne ogni
segreto.
Quando le mani di Angel afferrarono con energia i seni protesi, Buffy
emise un gemito, che si perse nella bocca di lui, e inconsapevolmente
inarcò la schiena, come per aumentare il fiume di sensazioni che
stava inondando tutto il suo corpo.
L'olfatto sensibile di Angel sentì aumentare l'eccitazione della
donna fra le sue braccia e le sue dita si mossero per cercare i capezzoli
turgidi, sotto la stoffa dell'abito. Buffy ormai lo stava stringendo a
sé con ogni sua energia, i polpastrelli premuti contro i muscoli
della schiena
Quando le lasciò libero un seno, per far scivolare la mano lungo
il suo fianco, lei abbandonò la sua bocca, per appoggiare il capo
al muro: "No,
ti prego
continua
".
Angel restò un attimo incredulo di fronte all'assoluta innocenza
e alla totale fiducia in lui che trasparivano da quelle poche parole.
Lei si fidava, lo amava! L'idea di aver meritato un simile amore e una
simile fiducia lo resero fiero, per la prima volta dopo tanti secoli,
di essere se stesso: un uomo con un'anima! Con dolcezza si chinò
sul volto di Buffy per sfiorarle piano, con le labbra, la fronte, le palpebre
e poi di nuovo le labbra, in un casto bacio. "Shh
va tutto bene
non
voglio fermarmi!" mormorò scendendo a baciarle il collo.
Buffy, restò immobile, il capo riverso contro il muro, con gli
occhi chiusi, nell'attesa di quello che sarebbe avvenuto.
Angel non voleva veramente fermarsi e dubitava, in ogni caso, che sarebbe
riuscito a farlo. La sua mano aveva ormai raggiunto l'orlo del vestito
e il contatto con la pelle calda della sua gamba gli fece perdere quel
poco di controllo di cui ancora disponeva.
Con l'altra mano raggiunse la cerniera dell'abito, sulla schiena della
ragazza, e la aprì. Bastarono pochi movimenti del viso di lui,
contro la scollatura, per scoprire i seni. L'aria fredda della sera sulla
pelle improvvisamente scoperta fecero rabbrividire Buffy, ma appena le
labbra di Angel si strinsero intorno alla sua carne morbida, il suo corpo
si rilassò di nuovo.
La mano di Angel, salendo, le aveva scoperto anche le gambe, che ora tremavano,
per il desiderio represso.
Angel sapeva che Buffy era eccitata. Lo sentiva dal respiro, dal calore
della sua pelle, dal suo sapore, dal suo odore, ma quando la sua mano
raggiunse, sotto il vestito, la biancheria intima, e lui poté costatare
fisicamente, l'intensità del bisogno che aveva di lui non riuscì
trattenere un sospiro: "Adesso
" e con facilità
scoprì anche quella parte di lei, che fino a quel momento gli era
stata preclusa.
Il corpo di Buffy si contrasse per il piacere, a quella ancora sconosciuta
carezza, e le sue mani afferrarono il volto dell'amante per baciargli
ancora la bocca con passione. Angel, in un breve istante di lucidità,
si rese conto avrebbe dovuto essere lui a fare la prossima mossa, perché
lei era troppo inesperta per sapere esattamente che cosa voleva.
Con la mano libera si slacciò i pantaloni e in pochi istanti sentì
il proprio sesso premere contro quello caldo e umido di lei. Bastò
una breve pressione e fu dentro di lei, dove avrebbe voluto essere da
sempre. Lei gli oppose solo una breve resistenza. Lo amava troppo, lo
desiderava troppo per non concedergli se stessa, il suo corpo, la sua
anima, ogni suo gemito e respiro.
Immobile, avvolto dal suo calore, dal suo essere, dal suo amore Angel
lasciò le labbra di Buffy per guardarla e sussurrarle: "Ti
amo come non ho mai amato nessun essere su questa Terra!"
Buffy non rispose e non aprì neppure gli occhi, ma le sue labbra
si piegarono nel sorriso di chi credeva in un sogno, ma non osava sperare
che si realizzasse.
Quando lui iniziò a muoversi il mondo si dissolse e nulla fu reale
se non i loro corpi legati, uniti nell'amplesso. Secoli di odio, dolore,
incubi e solitudine furono spazzati via dal piacere che sconvolse la mente
del vampiro e quando l'estasi giunse, Angel urlò al cielo, sentendo
i suoi lineamenti cambiare, i denti trasformarsi in micidiali zanne, ma
Buffy, lo costrinse a piegare il capo e l'urlo morì fra le labbra
calde di lei.
Angel aprì gli occhi e vide
il Bronze, la gente, la pista
da ballo vuota. La musica si era interrotta e Buffy, con passo spedito,
stava uscendo dal locale, da sola.
La gente si muoveva intorno a lui, come inconsapevole della sua presenza,
del breve sogno che gli aveva attraversato la mente. Le labbra gli si
piegarono in un sorriso dolcemente ironico all'idea dell'espressione che
avrebbe assunto il viso di Buffy, se mai avesse potuto leggere i suoi
pensieri.
Probabilmente ne sarebbe rimasta sconvolta. Era abbastanza donna da conoscere
il potere del suo fascino, ma non aveva ancora abbastanza esperienza per
valutarne le conseguenze su un uomo. Stava ora iniziando a conoscere l'universo
femminile. L'universo maschile le sarebbe ancora rimasto nascosto per
qualche tempo e forse
forse sarebbe stato proprio lui a svelarglielo.
Per la prima volta Angel sentì una vaga speranza nascere in lui
per se stesso, per Buffy, per il loro amore.
In fondo, per quella volta, aveva vinto lui, anche se era stata una triste
vittoria, ma Buffy non avrebbe rinunciato così facilmente. Ci sarebbero
stati altri scontri, fra il desiderio di essere amata di lei e la coscienza
di lui, Angel n'era consapevole, e prima o poi
..la Cacciatrice avrebbe
catturato la preda che il destino le aveva assegnato!
Questa NON è la FINE, non può esserlo, perché l'amore
di Buffy e Angel è "forever, this is the whole point",
chiunque possano incontrare nella loro vita.
NOTA: Angel non metterebbe MAI in pratica quello che ha sognato, perché
ama Buffy ed è consapevole che, una situazione simile, forse appagherebbe
momentaneamente il desiderio di lei, ammesso che fosse consenziente, ma
urterebbe sicuramente la sua sensibilità femminile. Lui è
però un uomo e quello descritto è il SOGNO di un UOMO, che
nella vita si modifica per incontrarsi con il SOGNO della DONNA che ama.
Questo è l'amore: sogni che s'incontrano e si fondono in un'unica
realtà.
|