Some Things Are...Forever > Quello Che Whedon Non Ha Detto> La Finestra

 

 

PERIODO: episodio "L'Angelo Custode"
RINGRAZIAMENTI: a coloro che hanno dimostrato di apprezzare il mio precedente lavoro e mi hanno incoraggiato a continuarlo.
 

 

La Finestra
"Non è tardi per studiare, Buffy? Vai a dormire, e chiudi la finestra! Buona notte!"
"Va bene mamma. Buona notte!"

Seduta alla scrivania, nella sua stanza, Buffy si voltò istintivamente verso la finestra aperta sul buio della notte. Si sentiva irrequieta e scontenta.
- Maledizione, una serata di libertà, senza caccia ai vampiri, e devo stare in casa a studiare! Non c'è giustizia al mondo!
La storia non le piaceva proprio. Non riusciva a dare un significato a tutti quei nomi e date. Il presente era già fin troppo complicato per lei, perché potesse occuparsi anche del passato.
Senza rimpianto abbandonò quindi i libri per prepararsi ad andare a letto.

Dalla finestra non entrava nessun rumore. La strada era silenziosa. Buffy viveva in un quartiere tranquillo, in una tranquilla cittadina americana.
I vicini di Buffy erano tutti nelle loro case, con la famiglia, nei loro letti a dormire.
Poche finestre erano ancora illuminate: un padre di famiglia preoccupato per le bollette da pagare, genitori in ansia per il rendimento scolastico del figlio, una coppia che non aveva ancora deciso a chi toccasse lavare i piatti quella sera, un ragazzo che si era perso navigando su internet e Buffy. Anche lei non stava ancora dormendo.
Normalmente, a quell'ora di notte, la strada sarebbe stata deserta: ma non quella sera.

Solo un osservatore attento avrebbe individuato la figura, che restava immobile, di fronte alla casa di Buffy, appena oltre il cerchio di luce creato da un lampione.
Angel aveva istintivamente trovato rifugio nell'ombra, ma era attratto dalla luce, la luce della finestra di Buffy, la luce della ragazza che amava e desiderava più d'ogni altra cosa al mondo.
Dover vivere nel buio e amare la luce: esiste un tormento più atroce?

Un fruscio fra i cespugli distolse Angel dai suoi pensieri.
Un Incubo, ne riconosceva l'odore. Una misera creatura della notte, la ragione limitata alla necessità di nutrirsi, sfuggita chissà come dall'inferno, per ritrovarsi in una realtà aliena e sconosciuta.
Incautamente l'essere uscì allo scoperto, ignaro della presenza del vampiro. Il corpo deforme, vagamente simile a quello di un bambino di pochi anni, assunse una posizione quasi eretta. Con uno scatto voltò la testa verso la finestra illuminata di Buffy, gli occhi gialli, enormi rispetto al capo, spalancati, e le narici frementi, all'idea del prossimo pasto.

Angel sapeva che per Buffy difendersi non sarebbe stato un problema, anche se gli Incubi erano dotati di una notevole forza, nonostante la loro mole ridotta, ma l'idea che quell'essere immondo potesse anche solo minacciarla risvegliò in lui il demone.
I suoi lineamenti si trasformarono e un sommesso ringhio gli scaturì dal petto. Il messaggio per l'Incubo era chiaro: "Quello che cerchi è mio e sono disposto a combattere per difenderlo!"

Il mostriciattolo si ripiegò immediatamente su se stesso e in un attimo sparì di nuovo fra i cespugli, alla ricerca di una tana buia e tranquilla in cui placare il proprio terrore.
Le labbra di Angel, che aveva riacquistato le sue sembianze abituali, si piegarono in un ironico sorriso: l'Incubo, per quella notte, non avrebbe più trovato il coraggio di cacciare.

La finestra non era più illuminata.
Buffy era andata a dormire, questa volta da sola. Niente più mostri sul suo tappeto!
Da quando aveva riacquistato, suo malgrado, l'anima, Angel aveva trovato nella sofferenza una compagna fedele, che non lo abbandonava mai. Ma quella notte aveva cambiato ogni cosa.
Ora ricordava, dopo secoli di oblio, cosa volesse dire vivere nella luce e sentirne il calore sulla pelle. La luce di Buffy, il suo sorriso, il tocco gentile delle sue mani, il calore delle sue labbra: avrebbe mai potuto provare ancora tutto questo? No. Fra loro era tutto finito, non poteva essere diversamente! Lei era la Cacciatrice e lui….un abominio, un paradosso: un'anima che infesta il corpo tenuto in vita da un demone. I più saggi e illustri teologi e esorcisti sarebbero impazziti all'idea!

Buffy non riusciva a dormire. Ogni volta che chiudeva gli occhi si ritrovava davanti il viso di Angel, la sua espressione disperata, quando le aveva raccontato la sua storia. Chissà dov'era lui in quel momento, che cosa faceva?
Sapeva ancora così poco di lui, e non lo avrebbe mai rivisto. Mai più! Non era possibile, non in questo modo! C'erano ancora tante cose che dovevano dirsi, tante cose che lei voleva, doveva conoscere. Perché l'aveva seguita, perché le aveva regalato la croce e soprattutto: perché aveva scelto proprio lei? Perché era la Cacciatrice. Allora forse in passato aveva aiutato altre cacciatrici e lei non era altro che l'ultima della serie. Alla sola idea di essere per lui una delle tante, Buffy, sentì il cuore fermarsi.
Alla tenue luce del lampione fuori della sua finestra Buffy afferrò il telefono e compose automaticamente il numero di Willow.

"Ciao, scusa l'ora. Stavi dormendo?"
"No, sono ancora al computer, sai quel lavoro che sto facendo per la scuola si è rivelato più lungo del previsto. Come mai chiami a quest'ora?"
"Non riesco a dormire, continuo a pensare…"
"Angel, non è vero? Confessa, a me puoi dirlo. Io non sono Xander"
"Ok, Angel, non riesco a rassegnarmi a restare per sempre nel dubbio per tutte le cose che non mi ha spiegato Ha la sua anima, va bene, e non uccide più per nutrirsi, e questo va molto bene, ma non può essere tutto qui. Quando l'ho baciato al Bronze è stato così…"
"Così come Buffy: travolgente, meraviglioso, stupefacente?"
"No Willow, è stato doloroso, ma anche incredibilmente bello!"
"Buffy, tu non vuoi da lui altre spiegazioni, tu vuoi i suoi baci!"
"Probabilmente hai ragione, ma non posso averli vero?"
"No, penso proprio di no. Lui è in ogni caso un vampiro e tu sei la Cacciatrice. Siete troppo diversi, distanti. Siete nemici naturali, ricordatelo."
"Non so cosa sia lui per me, ma non è sicuramente mio nemico. E' strano sai, la notte che ha passato in camera mia, io era emozionata e un po' impacciata, ma istintivamente sapevo di potermi fidare di lui! E al Bronze abbiamo scambiato solo poche parole, ma ciascuno di noi sapeva esattamente quello che provava l'altro. A te è mai capitato?"
"No, ma credo che faresti meglio a pensare ad altro, prima di ritrovarti innamorata persa di uno che non puoi avere!"
"Grazie del consiglio Willow, ma credo sia arrivato con un po' di ritardo. Buona notte"
"Buona notte Buffy"

Con un gesto di sconforto Buffy posò la cornetta del telefono. Questa volta era decisa a addormentarsi.
Chiuse gli occhi e sentì una piacevole calma scendere su di lei. La ormai famigliare impressione di non essere sola tornò ad avvolgerla dandole un confortante senso di sicurezza e protezione.
- E' come se lui mi fosse sempre vicino….anche ora… e con un ultimo sospiro Buffy finalmente si addormentò.

Angel non si era mosso. Il semplice fatto di esserle a così breve distanza da lei, sembrava dargli conforto..
Lui le aveva spiegato e lei, incredibilmente, gli aveva creduto.
Si era fidata ancora di lui, ma la fiducia, fra loro, non sarebbe bastata.
Anche lei lo sapeva. Lo sapeva perché provava qualcosa per lui! Chi avrebbe mai potuto prevederlo: Buffy, la Cacciatrice provava qualcosa per lui, e non era disprezzo!
Probabilmente era solo la sbandata di un'adolescente, l'attrazione per un'affascinante tenebroso sconosciuto. Era così giovane e ingenua: il suo concetto di passione era probabilmente limitato al gelato al cioccolato e al burro di noccioline!
Eppure, quando le aveva parlato, aveva letto nei suoi occhi, non incredulità e rabbia, ma solo comprensione e rispetto. Il rispetto dovuto a chi ha sofferto. Era questo che lei aveva visto: il dolore che lui provava, non il dolore che aveva provocato in centinaia di vittime inerti!

E al Bronze, pur sapendo ogni cosa, aveva ancora avuto il coraggio di baciarlo, come se lui, nonostante tutto, meritasse ancora quel privilegio.
Sul petto aveva ancora il segno della croce, che lei gli aveva lasciato. La croce che lui le aveva regalato.
Il loro primo bacio era stato un bacio nato dalla passione. L'attrazione misteriosa fra due sconosciuti, che senza sapere esattamente il perché, cercano in un istante un'intimità che normalmente richiederebbe molto più tempo. Spiriti affini che si riconoscono e si congiungono, seguendo solo il loro istinto.
Il loro ultimo bacio era nato invece dal dolore, dal desiderio di prolungare, ancora per un poco, quella storia che non era mai iniziata, dal bisogno di avere un altro, ultimo, definitivo ricordo per lenire il rimpianto di quello che non sarebbe mai stato.

Un'altra cosa che aveva dimenticato, dai tempi in cui era un uomo: la sofferenza che sempre accompagna l'amore. Perché l'amore è passione e desiderio, un desiderio che mai potrà essere completamente appagato. L'amore è bisogno, un bisogno di raggiungere un'unione con la persona amata così assoluta da essere irraggiungibile. L'amore è dolore, ma è un dolce dolore a cui lui non avrebbe mai voluto rinunciare.

L'alba sarebbe arrivata presto, troppo presto, come sempre. Era ora per lui di lasciarla per affrontare un'altra giornata di incubi e solitudine nel buio del suo appartamento.
Allontanandosi lentamente dal lampione Angel si voltò un'ultima volta a guardare la finestra e sorrise: Buffy era proprio distratta. L'aveva dimenticata aperta!

Questa NON è la FINE, non può esserlo, perché il loro amore è "forever, this is the whole point"