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PERIODO: episodio "Some Assembly Required" (II Stagione)
RINGRAZIAMENTI: a Simona, Rachel, Ilaria e a tutti i partecipanti della ML Angelforever dalle cui considerazioni è nata l'idea per questa storia.
COMMENTO: in questa storia, completamente "al femminile", non troverete una Buffy cacciatrice di vampiri, sicura di sé e della sua forza, ma una Buffy giovane donna in preda a paure e insicurezze, incapace di distinguere fra i propri sogni e la vita reale. Per Buffy amare Angel…non è semplice perché lui sembra ignorare le sue esigenze, i suoi bisogni, i suoi desideri di donna innamorata, negandole ogni rassicurazione, conferma del suo amore, perfino la sua presenza. Eppure lei non rinuncia al suo sogno, al suo amore e vive i suoi dubbi in silenzio, mascherandoli dietro a comportamenti aggressivi e a commenti a volte sarcastici. Non pretende da lui rassicurazioni, conforto, non cerca di cambiarlo….vuole solo che lui le permetta di amarlo….forever.
La storia "Il ballo" è la versione "al maschile" di "L'attesa"
 

 

L'Attesa
Buffy chiuse lentamente la porta della stanza dietro di sé e accese la luce. Non voleva svegliare sua madre, anche se, quella sera, era uscita normalmente dalla porta di casa, e non dalla finestra, come suo solito. La sveglia sul suo comodino segnava poco più di mezzanotte, ma visto i suoi recenti esiti scolastici, era meglio evitare polemiche circa l'orario dei suoi rientri serali.
Dopo la distruzione delle ossa del Maestro, le forze del male a Sunnydale sembravano essersi placate. La vita nella cittadina sarebbe rimasta tranquilla per poco, Buffy lo sapeva bene, ma per il momento il Signor Giles le aveva concesso qualche serata di libertà: quindi meglio approfittarne!
In realtà le alternative per divertirsi, a Sunnydale, non erano molte, ma per lei anche una normale serata al Bronze, con Willow e Xander, poteva costituire un valido diversivo ad incursioni nelle fogne, passeggiate fra le lapidi e aggressioni in squallidi vicoli. Musica, ballo, chiacchiere e qualche risata: un bel modo per finire la giornata, tanto per cambiare!
Prima di incominciare a svestirsi, come di consueto, Buffy si diresse verso la finestra e la spalancò sulla notte. La strada, illuminata dai lampioni, era deserta e un'ombra oscurò il suo viso. Il pensiero dei momenti appena trascorsi con gli amici però la rasserenò subito e, soffocando uno sbadiglio, si sfilò il vestito e iniziò il rituale quotidiano del prepararsi per la notte.
"Willow e Xander sono una compagnia davvero piacevole. Mi conoscono, mi vogliono bene e mi accettano per quello che sono! In loro compagnia posso scherzare, parlare di scuola come di vampiri, o restare semplicemente in silenzio, senza remore né spiegazioni che, spesso, non saprei proprio dare. Con loro non devo recitare la parte dell'adolescente spensierata o della figlia modello e neppure quella dell'alunna ligia al dovere! Posso essere me stessa, e non mi capitava spesso!"
Insieme avevano discusso delle ultime vicende scolastiche, degli amori sorti fra i compagni e della loro inesistente vita mondana. Buffy aveva accettato l'invito a ballare d'alcuni ragazzi che non conosceva ancora. Ora non ricordava più i loro nomi, ma non aveva molta importanza. Si era divertita, ma….con un sospiro s'infilò sotto le coperte, e la sua mano esitò un istante prima di spegnere la luce su comodino.
Lui le era mancato.
Aveva sentito la sua presenza nella sala per pochi istanti, e il cuore le era balzato in gola. Si era immobilizzata, interrompendo il ballo, per guardarsi intorno, ma non l'aveva visto. Notando lo sguardo perplesso del suo compagno del momento, con rabbia, aveva ricominciato a muoversi con le altre persone sulla pista.
"E' assurdo che mi lasci ossessionare così da…un vampiro. Eppure avrei dato qualsiasi cosa per incontrarlo questa sera… come ogni sera, da quando l'ho conosciuto, maledizione! Avrei dato qualunque cosa per vedere la sua sagoma emergere da un angolo oscuro della sala, per dirigersi poi verso di me, come se non ci fosse nessun altro presente intorno a noi. I suoi magnifici occhi scuri fissi su un punto alle mie spalle, come se volesse evitare il mio sguardo, nel timore di leggervi…che cosa? Disprezzo, odio oppure….amore? "
Buffy con gesto irritato si scostò i capelli dal viso. Angel restava un mistero per lei.
"Ha evidentemente sofferto, quando ha pensato che io provasse repulsione per lui, dopo che avevo scoperto chi era, ma nello stesso tempo si rifiuta di….amarmi?"
Sulla fronte di Buffy si formarono delle sottili rughe: indubbiamente aveva a che fare con la più esasperante creatura di tutto il pianeta!
"Se solo riuscissimo a parlare qualche istante, ma…lui compare solo quando c'è qualche catastrofe incombente, e allora…addio discorsi pacati e ragionevoli.
Non riusciamo mai a restare insieme per più di qualche minuto senza essere interrotti e se non ci sono interruzioni…in un modo o nell'altro io finisco per ricordargli…che è un vampiro! A volte mi comporto proprio come un'idiota! La prossima volta…"

Nella mente di Buffy si formò immagine, ormai famigliare: lei e Angel seduti ad un tavolo del Bronze. Lui la guarda teneramente e lei gli sorride, consapevole dell'invidia dilagante fra le altre ragazze presenti. Angel le prende una mano fra le sue, parlandole dell'ultimo libro che ha letto o del suo passato, di quando era un uomo, o di come dona alla sua linea il vestito che ha indossato quella sera. Lei lo ascolta avidamente fino a quando non inizia una musica dolce, romantica. Allora si alza e insieme si dirigono verso la pista da ballo. Lui l'abbraccia stretta, posando la guancia sul suo capo. Lei sente contro il viso la solidità del suo petto. Con le mani gli accarezza piano i muscoli della schiena, completamente persa nel rifugio sicuro del loro amore.
Buffy si rivoltò nel letto e afferrò il cuscino per stringerselo con forza contro il viso. A volte le sorgeva il dubbio di vivere solo di sogni e fantasie.
"Buffy, ragiona: è un vampiro, ha 250 anni, e, un passato…molto diverso dal tuo! Ha vissuto un'infinità d'esperienze che tu, forse, non vivrai mai, anche con donne.…esperte, molto esperte!
Le tue esperienze si limitano a qualche bacio, sotto la porta di casa, a ragazzi ancora più imbranati di te. I più audaci fra loro hanno osato al massimo darti qualche carezza fugace, quasi casuale, durante un ballo o una gita in macchina. Questa è stata la tua vita sentimentale fino ad ora, praticamente ….il nulla assoluto. Se continui così…. morirai vergine! Non hai molto tempo a tua disposizione per…fare esperienza…ricordi? Sei la Cacciatrice! Niente lunga e serena vecchiaia per te!"

Buffy si sentiva giovane, e piena d'energie. Aveva diritto di vivere, di divertirsi e fare le sue esperienze, senza che…..senza che il suo cuore si fermasse al solo pensiero di lui!
"Solo qualche giorno fa Angel ha ammesso d'essere geloso di Xander, quindi certamente prova qualcosa per me. Quando ho preso la sua mano nella mia, per riaccompagnarlo a casa, prima che sorgesse il sole, l'ho fatto per dirgli che accettavo di seguirlo nel suo mondo senza luce del sole, pur di poterlo amare, e lui ha accettato! Sono stati dei bei momenti, momenti in cui ho sperato che finalmente ogni cosa si fosse chiarita e che ci fosse un futuro per noi.
Solo che poi…è sparito…di nuovo.

Da allora aspetto un segno, un messaggio, una conferma, una rassicurazione che è successo qualcosa fra noi quella sera, qualcosa d'importante! Mi basterebbe un cenno, un mezzo sorriso, una parola che dessero concretezza e sostanza alle mie speranze, ai miei sogni. A volte mi sembra proprio d'aspettare…il nulla!
Anche questa sera, a parte l'impalpabile sensazione che ho percepito, c'è stato solo il silenzio, il vuoto. Come se lui non fosse mai esistito e non fosse mai entrato nella mia vita per sconvolgerla.
Se si trattasse di un mio coetaneo gli avrei telefonato o sarei andata a trovarlo a casa, ma Angel… non oserei mai. Invadere il suo mondo, comparendo davanti alla sua porta, magari durante il giorno, quando lui non potrebbe essere in un altro posto, non sarebbe una buona idea. Lo farei sentire in trappola e lui si difenderebbe, trattandomi freddamente, o fuggirebbe, questa volta forse per sempre.
"
Buffy sentì la gola che si serrava per la paura al pensiero di non rivederlo mai più. Conosceva bene il panico che nasceva in lei quando l'idea che lui non sarebbe più ricomparso si faceva strada nella sua mente. Dopo i loro primi incontri era stato solo un vago timore, ma con il tempo i suoi sentimenti erano cambiati e la presenza di lui nella sua vita era diventata sempre più importante.
"Continuo a pensare a lui continuamente, a chiedermi dove si trova, che cosa sta facendo, che cosa mi dirà durante il nostro prossimo incontro. Perché spero sempre ce né sia un altro, ma….se non succedesse più? Se passassero i giorni, le notti senza che lui manifesti la sua presenza....fino a quando io…non incontrassi qualche vampiro più forte o fortunato degli altri…Non sopporto l'idea di non percepire mai più i suoi passi, che mi seguono, nel buio, non ascoltare mai più la sua voce, calma e pacata o vibrante di energia, non sentire mai più su di me il suo sguardo, triste e profondo, colmo di amore, ma anche di sofferenza….non lo sopporto…fa troppo male!
Se lui lascia Sunnydale lo seguirò, anche all'Inferno se necessario!"

Buffy cambiò ancora posizione nel letto, in preda all'ansia, e si ritrovò a scrutare il soffitto.
"So così poco di lui! Se davvero lasciasse la città non saprei proprio dove cercarlo.
Ignoro quasi tutto della sua vita: so dove abita, ma poco di più!"

Buffy ricordava bene ogni frammento del suo passato e del suo presente che faticosamente gli aveva carpito, ma le sembrava così poco.
"Io vorrei passare ogni istante della giornata con lui. Mi piacerebbe sapere le cose che ama e quelle che odia: non come vampiro, certo, quelle le conosco! Chissà come passa il suo tempo, che cosa fa quando non dorme? Forse pensa a me qualche volta? Dove acquisterà i suoi vestiti? Sicuramente non in un negozio alla moda! Frequenterà altre persone a parte me? Vorrei raccontargli tutto di me, della scuola, di mia madre e mio padre, del Signor Giles e della caccia e anche delle scarpe nuove che sono riuscita a farmi comprare! Invece posso solo…aspettare che lui si decida a comparire di nuovo per avvisarmi di un ennesimo pericolo, difendere la mia vita o…ricordarmi che lui è un vampiro e quindi non può esserci nulla fra noi!"
Girandosi sotto le coperte inquieta, Buffy si voltò verso la finestra aperta sulla notte.
Quando lui aveva dormito sul tappeto vicino a lei quella finestra era chiusa, e ora….
"E' stato davanti a quella finestra che lui mi ha baciata la prima volta." Risentiva ancora il sapore di quel bacio come se fosse appena accaduto. La pressione delle labbra di lui, fresche, ma dolci. Le sue mani che la stringevano contro il suo corpo, come se non volesse più lasciarla andare per l'eternità!
"Quello non è stato un sogno, un'illusione: è stato reale! E poi, di nuovo, al Bronze…avrebbe dovuto essere un addio, ma….come può ora lui pretendere che non esista nessun legame fra noi?"
Le tende della finestra si mossero e un'ombra entrò nella stanza.
Buffy non si mosse, incerta su quello che doveva fare. Non aveva paura. Conosceva bene quella sagoma che si muoveva nel buio della stanza avvicinandosi al suo letto, l'aveva attesa da sempre, ma ora che era lì con lei, sentiva le sue certezze sgretolarsi e le ansie e i dubbi invaderla.
Nessuno le aveva mai spiegato che cosa deve fare una ragazza quando l'uomo che ama entra di notte nella sua camera, ma sospettava che le lezioni materne in quel caso non le sarebbero servite.
L'ombra si avvicinò al letto e si chinò su di lei. Ogni esitazione la abbandonò quando sentì le labbra di lui sulle sue. Il letto emise un lieve rumore, quando lui si sedette al suo fianco, e iniziò a sfiorarle le braccia nude, mentre le sue labbra si spostavano per sfiorarle tutto il viso, in una lunga carezza.
Quando lui raggiunse il collo, Buffy piegò il capo, per offrirgli un più comodo accesso a quell'area del suo corpo così sensibile. Il suo corpo intanto, istintivamente, iniziò ad inarcarsi, sotto le coperte, mosso da impulsi che non conosceva, ma a cui non poteva non rispondere.
Quando lui scostò le coperte per accarezzarle un seno, attraverso il pigiama, un gemito le sfuggì dalle labbra. Come temendo una sua protesta, la mano di Angel di fermò immediatamente e lui alzò il capo per guardarla nel buio: "Buffy, io…."
Buffy non gli permise di finire la frase. Sollevando il capo dal cuscino fu lei questa volta a baciarlo con passione abbracciandolo e stringendolo a se con tutte le sue energie.
Angel, rassicurato, la spinse, gentilmente, di nuovo verso il letto, riprendendo le carezze interrotte, mentre con l'altra mano cercava la morbidezza del seno rimasto trascurato.
Buffy iniziò ad accarezzargli la schiena e la nuca, assaporando la solidità, la concretezza del suo corpo. Avrebbe voluto che quell'istante non finisse mai.
Invece Angel, con evidente riluttanza, ad un tratto sollevò il capo, interrompendo il bacio, senza però lasciarla. Si appoggiò sui gomiti, per non pesare su di lei, lo sguardo fisso sulle proprie mani, occupate a giocare con i capelli di lei, sparsi sul cuscino.
"Buffy, tu sei molto importante per me e io desidero fare quello che è giusto per te e per il tuo futuro. Io sono quello che sono, lo sai, ma…non posso stare lontano da te."
"Lo so, Angel, l'ho capito dal nostro primo incontro, e neppure io posso vivere senza di te!"
"Buffy, non credo che tu possa veramente comprendere quello che significhi per me: quando ti vedo, ti parlo, ti ascolto, per me…sorge il sole, un sole che sono secoli che non vedo! Tu sei la luce, che illumina la mia vita fatta di tenebre, il respiro del mio corpo, in cui non c'è più vita, la speranza, per la mia anima, di poter ancora credere in qualcosa, di poter essere ancora…felice.
Per ringraziarti di essere tutto questo …..posso offrirti solo me stesso, ed è quello che ho deciso di fare. Dal primo giorno in cui ti ho vista ogni attimo, ogni istante della mia vita sono stati per te: ti penso, ti sogno, ti seguo nella notte per proteggerti, ma da questa notte tu dividerai con me i miei pensieri, i miei sogni e non dovrò più seguirti perché camminerò al tuo fianco e così sarà per sempre. Buffy io ti….."
Buffy sobbalzò nel letto e con una mano spense la sveglia che continuava a suonare sul comodino.
Il sole entrava dalla finestra ancora aperta.
Buffy, assonnata, si alzò dal letto. Chiuse la finestra con un sorriso triste. Angel…come sempre il suo primo pensiero al mattino…quando l'avrebbe rivisto e soprattutto per sentirsi dire che cosa? Quanto avrebbe dovuto aspettare? "Presto…" le rispose il suo cuore, mentre la sua mente iniziava ad essere assalita dai problemi che la una nuova giornata avrebbe portato.