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RATING: NC17 vietato ai minori di 18 anni per descrizione grafia di rapporti sessuali.
RINGRAZIAMENTI: un grazie anche a tutti coloro che hanno dimostrato di apprezzare il mio precedente lavoro.
NOTE: appendice al termine "Dove è l'anima dei vampiri?"

 

 

Il Tradimento
Il cuore di Buffy si era fermato, quando gli era apparso davanti.

La giornata era stata un lungo incubo fatto di domande a cui aveva paura di dare risposta: "Perché mi ha lasciato, e dove è andato? Sarà in pericolo? E' stata colpa mia? Ho sbagliato a prendere l'iniziativa? Lui mi pensava una brava ragazza, l'avrò deluso?"

Il perdurare della sua assenza e del suo silenzio, con l'arrivo della notte, avevano reso ogni domanda priva di significato. Ne era rimasta una sola che la tormentava ormai in modo ossessivo: "Sarà ancora vivo?". Niente altro aveva ormai importanza, solo che lui fosse salvo e non ridotto ad un cumulo di polvere, chissà dove, per opera del mostro risuscitato da Spike e Drusilla.

Ed ora Angel era di nuovo fra le sue braccia, concreto, reale e soprattutto vivo e apparentemente in buona salute. Ogni dubbio e timore si erano istantaneamente dissolti appena lo aveva toccato e le loro labbra si erano unite con la stessa trepidante ansia della sera prima.
Ricordi confusi le affiorarono alla mente: i vestiti tolti frettolosamente, la sensazione della sua pelle sotto le dita, del suo corpo contro il suo, senza ostacoli e barriere, il sapore della sua bocca. Lo stesso sapore che sentiva ora, mentre socchiudeva le labbra per accogliere la sua dolce invasione, offrendosi a lui come ogni parte del suo essere anelava fare. Lui, il suo amore, il suo compagno, la parte della sua anima che aveva temuto di aver perso per sempre!

Angelus esultava! Dopo l'ebbrezza della libertà che a lungo gli era stata negata da quella patetica anima, ecco una delle più potenti cacciatrici mai esistite offrirsi a lui con tutto l'entusiasmo dei suoi sedici anni! Veramente un modo magnifico per ricominciare a vivere!

Con un certo rimpianto, di cui non riuscì a spiegarsi la ragione, stacco le labbra da quelle della ragazza, pur mantenendola stretta a lui. Per pochi istanti si soffermò ad osservarne il viso. Buffy era rimasta con il capo reclinato all'indietro, ansimante, le labbra ancora socchiuse e umide per il bacio, gli occhi chiusi, la mente sconvolta dall'intensità delle emozioni che l'avevano travolta.

Quello che però aveva attratto l'interesse di Angelus era stato il suo candido collo inarcato, come in una muta offerta, solcato dal leggero segno che indicava il punto dove scorreva la linfa vitale di quella creatura vibrante che giaceva inerte fra le sue braccia. I lineamenti del vampiro iniziarono a trasformarsi mentre lentamente si chinava su di lei.

Quando le sue labbra sfiorarono le sfiorarono il collo, il corpo di Buffy, inconsapevole del cambiamento avvenuto nel suo compagno, fu percorso da un brivido. Sapeva cosa stava per accadere, e dopo la notte appena trascorsa, lo desiderava, ne aveva bisogno, per sentirsi di nuovo viva e forte!

Angelus dischiuse la bocca e con la lingua accarezzò la vena pulsante pregustando il dolce nettare che presto avrebbe assaporato. Sapeva prolungare il piacere. Secoli di vita gli avevano insegnato la pazienza e giocare con le sue vittime, giocare con la morte era sempre stato un piacere a cui non sapeva rinunciare. Darla, in questo, era stata una buona insegnante. Aspettare, fino a quando il desiderio rasenta il dolore, per poi lasciare scatenare le proprie emozioni senza alcun limite o freno. Questo era il piacere, la passione, il potere!

"Nooooooo!!!!!" L'urlo esplose nella mente di Angelus come una frustata. Buffy sentì il corpo contro il suo sussultare e aprì gli occhi. Angelus si riprese dalla sorpresa appena in tempo e quando, sollevò il capo dalla sua spalla, incontrò lo sguardo interrogativo di Buffy i suoi lineamenti erano tornati normali.
"Cosa succede, perché…" la domanda di Buffy rimase senza risposta perché le labbra di Angel erano tornate a coprire le sue dopo un rassicurante "Non è nulla amore, va tutto bene!"
La preoccupazione lasciò in ogni caso presto la sua mente. Angel la stava spingendo dolcemente verso il letto mentre le sue mani scorrevano dalla schiena, ai glutei della ragazza, per fermarsi sulla cerniera dei pantaloni che indossava. "Chissà se sa quanto lo desidero?" fu l'ultimo pensiero coerente di Buffy.

Angelus lo sapeva benissimo. Sentiva il desiderio per quella magnifica donna, fremente contro di lui, come un profumo intossicante che penetrava le sue sensibili narici e sconvolgeva ogni suo pensiero. Il profumo del desiderio, il richiamo della femmina che deve, vuole accoppiarsi, quello era il vero motore della vita, la sorgente di ogni passione. E lui era un maschio e il desiderio di possedere quel corpo caldo, che si muoveva invitante, contro di lui, stava sommergendo ogni altro suo istinto, compreso quello di nutrirsi.

In molte specie animali il maschio, durante l'epoca degli amori, dimentica di mangiare, riducendosi a uno scheletro, perché ossessionato dal bisogno di riprodursi, procreare. Ad ossessionare Angelus non era però il desiderio di generare una nuova vita, ma il primordiale bisogno, per un vampiro, di godere, anche se per pochi istanti, dell'illusione di essere vivo.
Penetrando quel corpo vivo avrebbe sentito il calore del suo sangue, il respiro che colmava i suoi polmoni, il battito costante del suo cuore. Fino a quando loro fossero rimasti una cosa sola loro avrebbero condiviso ogni cosa: il sangue, il respiro, la vita. Ma non l'anima.

"Non la toccare! Lasciala!" per la seconda volta quella misera entità, che aveva relegano nel più profondo angolo buio del suo essere, era riuscita ad emergere.
Angelus questa volta non restò troppo sorpreso e non manifestò in nessun modo, esteriormente, l'interruzione, poco gradita, dei suoi pensieri.
Aveva adagiato Buffy sul letto e ora era seduto al suo fianco. Le aveva scoperto il seno e ne stava assaporando la morbidezza con le labbra mentre con le mani terminava di toglierle i pochi capi di vestiario che le erano rimasti.

Fra i vari modi che avrebbe potuto scegliere per azzittire l'anima, che per quasi un secolo, lo aveva relegato, ovviamente scelse il più doloroso. "Non essere scortese amico, se la lasciassi lei non te ne sarebbe grata. Non senti quanto piacere le danno le mie attenzioni?" Il pensiero del demone raggiunse Angel nell'oscurità insieme al suono del respiro ansimante di Buffy, la sensazione dei seni turgidi sotto il palmo delle sue mani, i capezzoli eretti per il piacere stretti fra le sue labbra, le dita che premevano sui muscoli della sua schiena, l'aroma intenso del suo sesso, eccitato, pronto per ricevere e offrire amore.
Il gemito di agonia e rabbia che scaturì dal nulla oscuro, in cui l'anima era dispersa, diede una momentanea estasi ad Angelus.
Gli eventi stavano volgendo sempre più in suo favore: possedere il corpo di una cacciatrice torturando contemporaneamente l'anima che odiava più di ogni altra avrebbe reso quella notte veramente indimenticabile per lui.

La mente di Buffy era ormai solo più un vortice di sensazioni. Il suo corpo si muoveva di volontà propria, perso nel piacere, sicuro che nulla di male sarebbe potuto succederle fino a quando Angel si fosse preso cura di lei.
La notte precedente aveva avuto qualche attimo di incertezza, insicura di fronte a gesti e emozioni di cui aveva solo vagamente discusso con Willow, ma non aveva mai compiuto. L'uomo al suo fianco era però stato una guida così paziente, tenera e attenta che tutto era stato alla fine facile, naturale e incredibilmente stupendo.
Ora quindi non temeva nulla e sapeva che poteva affidarsi al suo compagno senza remore o pudori perché lui non l'avrebbe lasciata quando fosse caduta nell'abisso del piacere.
Non rammentava con esattezza il momento in cui lui aveva terminato di spogliarsi, ma non aveva importanza. L'unica cosa a cui riusciva a pensare, mentre il suo corpo si inarcava sotto il gentile tocco delle sue mani e delle sue labbra, era che aveva bisogno di lui, di essere sua, per sempre.

Angelus aveva terminato di spogliarsi senza mai staccarsi completamente dal corpo della compagna. Ormai completamente nudo si era coricato parzialmente su di lei.
Buffy sentì una mano di Angel abbandonare il suo seno per accarezzarle il torace e poi il ventre, soffermandosi sul suo ombelico, per poi procedere fino a insinuarsi fra le sue gambe dischiuse. Al contatto della mano contro il suo sesso il corpo di Buffy fu attraversato da un violento brivido di piacere e inconsapevolmente cercò di protendere il ventre verso la mano, fonte di quel piacere. Con momentaneo stupore Buffy scoprì di non potersi muovere. Il corpo di Angel, parzialmente disteso su di lei, la immobilizzava.
Al gemito di frustrazione che sfuggì alla sua vittima un sorriso comparve sulle labbra di Angelus che iniziò a muovere le dita in carezze che sapeva avrebbero presto condotto Buffy vicino all'estasi.
Dopo un breve attimo di ribellione Buffy cessò immediatamente di opporre resistenza alla immobilità forzata per affidarsi completamente all'esperienza del suo compagno.

Nella mente di Angelus l'anima era ormai ridotta al silenzio. Taceva attonita, chiusa nella sua sofferenza, invasa dalle sensazioni e dalle immagini che gli inviavano i sensi di quel corpo su cui non aveva più alcun controllo.
In quel silenzio il demone, con gioia perversa, poteva percepire chiaramente il dolore, la rabbia impotente, lo strazio di chi assiste alla distruzione di ciò che più ama e se ne sente responsabile: Buffy avrebbe appagato il suo corpo, l'anima stava appagando il suo spirito demoniaco.


Le mani di Buffy continuavano a muoversi senza tregua sul corpo di Angel. Voleva afferrarlo, sentirlo, stringerlo a sé fino a diventare una cosa sola con lui. Ma Angel restava immobile, tranne per la mano che ora stava scoprendo nuovi recessi della sua femminilità.
Il capo sostenuto dall'altra mano osservava il gioco di emozioni che alteravano i lineamenti della ragazza: il viso voltato verso di lui, gli occhi chiusi, le labbra strette, dalle quali sfuggivano gemiti incoerenti, Buffy era l'immagine del completo abbandono. Il vampiro conosceva molto bene l'arte di dare piacere, quasi quanto quella di dare dolore. Non gli bastava possedere quello splendido corpo. Voleva essere certo che gli appartenesse totalmente, completamente, prima di sottrargli anche la vita. Solo allora la sua vittoria sarebbe stata completa.

Le sapienti attenzioni del suo compagno continuavano a portare Buffy al limite dell'estasi. Ma proprio quando le sembrava di averla raggiunta le sfuggiva. La pressione si attenuava, i movimenti cambiavano e il gioco, che ormai stava diventando quasi doloroso, ricominciava.
Angelus sentiva il desiderio premere dentro di lui. C'era troppo calore, troppa vita in quella ragazza perché potesse resisterle ancora a lungo, e il suo corpo premeva per essere soddisfatto. Aveva però avuto secoli per imparare l'autocontrollo. Anche di questo era debitore a Darla. Sapeva quello che voleva e lo avrebbe ottenuto.
"Angel, ti prego….ti voglio, ho bisogno di te!"

Quello era il momento! La capitolazione assoluta della vittima!
Spike trovava soddisfazione nel prendere quello che voleva con la violenza e la brutalità, come avrebbe fatto un qualsiasi animale. Ma lui non era solo un animale. Lui amava ottenere quello a cui ambiva con l'intelligenza, l'astuzia, la seduzione. Buffy, la cacciatrice, la creatura che più al mondo avrebbe dovuto odiarlo, ora lo stava implorando di farla sua, gli stava spontaneamente donando il suo corpo e con esso la sua anima e la sua stessa vita.
Certo, lei pensava di essere fra le braccia del suo amore, ma questo non era un problema. Pochi istanti prima della sua fine avrebbe capito la verità e nella morte il suo viso sarebbe stato ancora più bello, devastato dallo sbigottimento e dalla sofferenza per ciò che aveva fatto.

Angelus si mosse lentamente, assaporando la momentanea vittoria, distendendosi completamente sull'esile figura. Buffy si rilassò, rendendosi conto che la sua preghiera era stata ascoltata, e lo accolse con gioia. Le sue gambe e braccia lo avvolsero, stringendolo con forza, mentre la sua bocca socchiusa si protese in un bacio colmo di gratitudine per l'appagamento che presto sapeva le sarebbe stato concesso.
Angelus assaporò la bocca, calda e umida, che gli si offriva e finalmente lasciò libero il suo corpo di trovare la propria soddisfazione.

Quando il momento tanto agognato venne Buffy spalancò gli occhi, per incontrare lo sguardo colmo di passione del suo amore.
Ora si sentiva appagata, completa, felice. L'estasi sarebbe presto arrivata, ma non era altro che il completamento della perfezione assoluta. Lei è Angel un corpo solo, un'anima sola: non esisteva altro al mondo! "Angel, ti amo!" un sospiro, un gemito, un'intera vita!
Sentiva quel corpo stupendo, che tanto amava, fremere per il piacere sopra di lei, dentro di lei le trasmetteva un'euforia travolgente. Il suo istinto di donna le assicurava che lo stava rendendo felice, che stava colmando il vuoto che per decenni lo aveva tormentato. Il suo angelo, fra le sue braccia, avrebbe finalmente trovato la pace!

La mente di Angelus era finalmente sgombra da ogni pensiero razionale. In lui era rimasto solo il puro istinto dell'appagamento dei propri bisogni. Ad ogni suo movimento corrispondeva l'equivalente della sua compagna, in una sincronia perfetta. I suoi gesti erano guidati solo dalla passione e ogni fibra del suo essere partecipava a quell'atto naturale come il flusso delle maree.

Anche l'anima era stata raggiunta, nel buio, dalla passione che sconvolgeva il corpo, che un tempo le era appartenuto. Ne era attraversata come da una corrente tumultuosa, placata solo dall'amore che provava per l'anima che ne era stata la causa.
Buffy, la sua dolce e tenera Buffy. In quel momento si stava donando a quel mostro, con tutto l'entusiasmo dei suoi sedici anni, nella convinzione di darsi a lui.
"Angel, ti amo" una leggera brezza che però spazzò via ogni altro sentimento, che tormentava l'anima, per lasciare solo un benefico senso di tranquillità e serenità. L'anima di Buffy era riuscita a raggiungerlo anche nell'abisso di nulla dove era disperso.

Quando Angelus ritrovò il controllo del suo corpo immediatamente sentì emergere in lui il bisogno di nutrimento, di vita.
Buffy giaceva inerte, ancora coperta dal suo corpo, il capo reclinato, il collo esposto, gli occhi ora chiusi, sulle labbra il sorriso sereno di chi non ha più nulla da desiderare.
Un altro vampiro avrebbe approfittato di quel momento per affondare i denti nella tenera carne, innocentemente offerta. Ma lui era Angelus!

"Buffy, guardami" mormorò piano, scivolando via dal corpo della ragazza.
Buffy rimase ancora qualche istante con gli occhi chiusi. Con il placarsi della passione era tornata la consapevolezza del suo corpo nudo, completamente esposto agli occhi del compagno.
Anche la sera precedente, avevano appagato il loro desiderio sul copriletto rosso, senza preoccuparsi di infilarsi sotto le lenzuola.
Era stato Angel che dopo, si era preso cura di lei, con dolcezza, rinfrescandola con un asciugamano umido e poi mettendola a letto come una bambina. Erano stati dei bei momenti, in cui si era sentita protetta e amata come non si era più sentita da quando aveva l'età della ragione.

Ora invece l'aria fresca della stanza le dava una spiacevole sensazione di freddo. Era solo la seconda volta che facevano l'amore e lei non era ancora abbastanza sicura di se stessa per affrontare il suo sguardo senza sentirsi a disagio.
Sapeva però che prima o poi avrebbe dovuto fare qualcosa, visto che lui non sembrava avere intenzione di prendere l'iniziativa, e quindi alla fine lo guardò.
Gli occhi che incontrarono i suoi non erano però quelli teneri del suo amante, ma i gialli e inespressivi occhi della bestia, che lei credeva non avrebbe mai incontrato.

" Angel….dove è Angel? Che cosa gli hai fatto?"
Ogni preoccupazione per la sua nudità era sparita dalla mente di Buffy. Era successo qualcosa ad Angel, qualcosa di brutto, da cui lei non era riuscita a proteggerlo.
Angelus provò un impeto di soddisfazione allo sconcerto e alla preoccupazione che trasparivano dal tono della ragazza. "Io non gli ho fatto nulla, amore. Se ne è semplicemente andato. E' morto, non esiste più, e solo a causa tua!"
"Bugiardo, lui era qui con me. Ne sono sicura. L'ho sentito!"
Angelus assorbì l'ira di Buffy come la sabbia del deserto assorbe la pioggia. Aveva sempre pensato che l'ira fosse un'emozione meno intensa, ma più esaltante della paura.
"C'ero solo io qui con te dolcezza. Tu mi hai baciato e io ti ho baciata. Tu mi hai accarezzato e io ti ho accarezzata. Tu mi hai praticamente implorato di fare l'amore con te e io ti ho accontentato. "

Per pochi istanti, che le sembrarono un'eternità, a Buffy mancarono le parole.
Ogni gesto, ogni parola che si erano scambiati quella sera le tornarono alla mente e ogni sua energia le servì per impedirsi di scagliarsi contro quel mostro. Non pensava a croci o paletti. Voleva solo morderlo e graffiarlo fino a staccargli ogni brandello di carne dalle ossa.
Ma se lo avesse fatto con lui se ne sarebbe andata ogni speranza di rivedere il suo Angel. Quindi doveva mantenere il controllo!

"Quindi tu sei Angelus, il demone con cui l'anima di Angel ha condiviso il corpo?"
"Esattamente Buffy. Hai fatto l'amore con Angelus! Congratulazioni! Ci hai messo solo ventiquattro ore a tradire il tuo eterno e unico amore. Un record immagino! In ogni caso, lui ha tradito te, lasciandoti. Quindi potete considerarvi pari."
L'espressione soddisfatta sparì quasi subito dal viso del vampiro di fronte all'espressione di sollievo che si diffuse immediatamente sul viso di Buffy, che tornò tranquillamente a adagiarsi sul letto.
Qualcosa stava andando in modo diverso da come Angelus aveva previsto.

"Ragazzina, tu devi essere pazza più di Drusilla. Se pensi che sia uno scherzo di Angel ti ricordo che il suo senso dell'umorismo, su certi argomenti, è sempre stato piuttosto carente. Tu stai per morire, e ti garantisco che non potrai fare niente per evitarlo! Non vedo paletti in questa stanza!"
L'espressione di Buffy non cambiò minimamente sentendosi annunciare la propria morte. Restando sempre distesa sul copriletto rosso, nuda, e apparentemente indifesa, mantenne uno sguardo sereno e sicuro, senza distogliere gli occhi da quelli del vampiro.

"Io non ti voglio uccidere! Io amo Angel. Amo la sua anima splendida, la sua mente acuta, il suo carattere serio, ma che sa essere anche ironico, il suo corpo stupendo, e il suo demone…
Non posso dire di amarti, Angelus, anzi ti odio, perché hai causato sofferenze a innumerevoli vittime, e la tua prima vittima è stata Angel stesso.
Però tu sei comunque una parte di lui, la parte che lo mantiene in vita, consentendogli di stare al mio fianco. Tu mi chiami ragazzina, ma sono ormai una donna. So che non esiste il Principe Azzurro, l'uomo perfetto, la luce senza il buio! Ti odio, ma non voglio distruggerti. Quello che posso e voglio fare è accettarti per quello che sei: un mostro, ma che è parte del mio amore, a cui non intendo rinunciare, a causa tua!"

"Se non intendi difenderti, renderai la cosa un po' meno divertente, ma credimi, troverò il tuo sangue altrettanto dolce!" Mormorò il vampiro chinandosi sulla sua vittima inerte. Sentiva l'anima divincolarsi dentro di lui, ma non aveva importanza. Nulla poteva ormai fermalo.

"Smettila Angelus, tanto è inutile. Non mi fai paura. Neppure tu vuoi distruggermi! Io sono la tua ossessione: vorresti farmi tua, possedermi nel corpo e nell'anima, ferirmi, assaggiare il mio sangue e soggiogare il mio corpo al tuo piacere, ma non vorresti mai distruggermi. Non puoi fare a meno di me, io do un senso al tuo odio, alla tua crudeltà, alla tua esistenza.
Ogni sera aprirai gli occhi e ti alzerai dal letto per cercarmi, trovarmi e cercare di sottomettermi, annullando la mia volontà con la tua, come hai cercato di fare questa sera. Ma non ci riuscirai, perché io sono forte, io ho Angel e il suo amore. E quando sorgerà il sole tornerai a rintanarti in qualche luogo buio, dove ti roderai all'idea che io cammino sotto il sole e Angel camminerà con me perché ogni sera, quando noi ci incontreremo, io gli donerò la mia luce!
Avanti, prova! Dimostrami che ho torto! Uccidimi se puoi!" terminò Buffy ostentando il collo.

In preda all'ira il demone afferrò le spalle dell'esile figura distesa e snudate le zanne si chinò sul suo collo. L'anima si agitava ormai in modo frenetico, presa dal panico, pur sapendo che nulla avrebbe impedito agli eventi di prendere il loro corso. Anche lei aveva ascoltato le parole di Buffy, e aveva pensato a uno stratagemma per guadagnare tempo. L'ultima frase però non lasciava dubbi. Buffy non intendeva difendersi e quindi stava per morire.

I denti di Angelus premevano ormai contro la carne e la sua lingua sentire il pulsare vitale della vena che presto avrebbe reciso. Si fermò un istante, il tempo di assaporare il momento, di ricordare la vitalità della creatura che stringeva a sé, la gioia di vivere che traspariva da ogni suo gesto, l'energia che infondeva in ogni azione, anche la più banale, l'intensità dei suoi sentimenti, la dedizione con cui affrontava ogni compito. "E' per tutto questo che io la amo, ed è per questo che tu la odi! Ma senza di lei, noi non possiamo esistere!" mormorò l'anima e il demone urlò scaraventando Buffy contro il letto.
Fu un urlo che oltrepassò le pareti della stanza per raggiungere più di una persona, pacificamente addormentata, che si svegliò tremante, convinta di aver fatto un terribile sogno. L'urlo dell'animale che si vede sfuggire la sua preda, l'urlo di chi ha perso ogni speranza di trovare la pace.

Quando riprese conoscenza la prima cosa che colpì Angel fu il profumo famigliare di Buffy. Era fra le sue braccia, sul loro letto. Lei lo stringeva a sé e gli accarezzava i capelli in silenzio. Guardò il suo volto: sembrava serena. Anche la sua irrequieta cacciatrice forse finalmente aveva trovato un po' di pace, vicino a lui.

Questa è la FINE (dei loro problemi) perché il loro amore è "forever, this is the whole point"


Appendice : dove è l'anima dei vampiri?

JW non ha mai spiegato chiaramente dove fosse finita l'anima di Angel, quando il "momento di felicità", rompe la maledizione e neppure dove fosse prima della maledizione (paradiso, inferno, purgatorio?). Più in generale non sappiamo dove sono collocate le anime dei vampiri.
Mi sono quindi permessa di sviluppare una mia teoria in proposito che è naturalmente valida quanto quella di chiunque altro: le anime dei vampiri restano dove sono, ossia nel loro corpo. Dopo la morte, ossia la trasformazione in vampiri, perdono però qualsiasi controllo sulla volontà che è gestita dal demone.
Questo spiega perché Angel ha i ricordi di Angelus e viceversa.
Quando il vampiro muore l'anima trova finalmente la pace, se va in paradiso, o il tormento, se in vita (quella vera) si era meritata l'inferno.
L'anima di Angel, grazie alla maledizione, ha potuto riavere il controllo della volontà, e quindi, pur essendo destinata all'inferno (Angel da vivo non era un santo) ha l'opportunità di redimersi per i propri peccati e per quelli di Angelus (se Angel da vivo fosse stato migliore non sarebbe stato vampirizzato da Darla)