"E' assurdo Willow, lui ha tradito
me, e la nostra causa! Lui è arrivato al punto di pagare quelle miserevoli
creature perché
.beh sai per che cosa! E ho dovuto scoprirlo
tramite Spike, perché al tradimento ha aggiunto la menzogna, facendo
finta che nulla stesse accadendo, che fra di noi andasse tutto bene!
E dopo tutto questo, mi lascia, perché non gli ho dato abbastanza.
E IO, maledizione, mi sento in colpa! Ti sembra giusto?"
Willow, sedeva sul letto, al fianco dell'amica in lacrime. Con gesto
consolatorio le accarezzava i capelli, lo sguardo fisso sul muro, assorta,
quasi distratta.
"Forse Buffy ti senti in colpa perché in fondo sai che, almeno
in parte, Riley aveva ragione. E' possibile che una parte di te si senta
responsabile per quello che gli è accaduto, quella parte che
.
"
"Che cosa volevi dire Willow?" Buffy si era voltata per guardare
in volto la compagna, preoccupata dal tono esitante con cui aveva pronunciato
le ultime parole. "Continua coraggio, tanto non credo che riuscirai
a farmi sentire peggio di così!"
Dopo aver osservato per alcuni istanti il viso rigato di lacrime di Buffy,
tratto un profondo respiro Willow si decise finalmente a continuare a
parlare. "Ecco, Angel
"
"Ritiro quello che ho detto: puoi farmi sentire peggio!" mormorò
Buffy sconsolata, tornando ad affondare il viso nel cuscino.
Willow si sentì improvvisamente impotente e molto giovane. Era
strano che Buffy fosse adirata con lei. Veramente era strano che chiunque
fosse adirato con la ragionevole, tranquilla, dolce Willow. Questa volta
però era diverso. Questa era una battaglia che non poteva evitare.
Lo doveva a Buffy e soprattutto a se stessa.
Anche lei aveva i suoi sensi di colpa con cui convivere. Senza dire altro
perciò lasciò la stanza per andare a cercare il suo complice
e il suo giudice: il Signor Giles e Tara.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
"Salve ragazze, come mai siete qui a quest'ora. Credevo che aveste
in programma una serata di follie al Bronze."
Ora che avevano il negozio di magia in cui incontrarsi era inconsueto
che i suoi protetti lo disturbassero a casa. Willow sembrava agitata,
mentre Tara aveva un atteggiamento più
comprendere Tara non
era facile per nessuno, perciò al Signor Giles non restò
che invitarle per una tazza di tè.
Si era appena accomodato sulla poltrona più comoda, con una tazza
di tè bollente in mano, quando Willow esplose.
"Signor Giles, dobbiamo parlare di Buffy e Angel"
La tazzina di te, che il Signor Giles teneva in mano, oscillò
pericolosamente, quando il compassato gentiluomo balzò in piedi
allarmato. "Che cosa è successo? Quei due non possono aver
combinato nulla insieme. Maledizione, vivono in due città diverse,
questo dovrebbe bastare a farli stare tranquilli!"
Il Signor Giles sembrava veramente alterato e normalmente Willow si sarebbe
affrettata a calmare le acque, ma non questa volta!
"Quelli che non dovrebbero stare tranquilli siamo noi Signor Giles,
dopo quello che abbiamo fatto!"
Che Tara fosse confusa ora lo avrebbe capito chiunque.
"Willow, io non capisco, perché siamo qui e perché
parli di Angel? Il problema di Buffy credevo che al momento fosse la partenza
di Riley!"
L'intervento di Tara alleviò la tensione nella stanza e Willow
si sentì grata di averla vicina in quel momento difficile.
Il Signor Giles, era tornato a sedersi, sollevato all'idea che non vi
fossero catastrofi imminenti.
"Ti ho chiesto di venire, Tara, perché conosci i fatti e la
maggior parte dei protagonisti, ma non ne sei stata parte e quindi sei
certo più obiettiva di noi che ne siamo stati coinvolti fin dall'inizio.
Per quanto riguarda Buffy, lei parla di Riley, piange per Riley, soffre
per Riley solo perché non può fare diversamente. Mi sembra
evidente!"
Dalle espressioni allibite dei suoi interlocutori Willow capì
di non essere stata poi così chiara. Trasse un profondo respiro,
cercando di calmarsi, per riuscire a esprimere i propri pensieri, al momento
piuttosto caotici, in modo più coerente.
"Buffy soffre per Riley e noi siamo tutti solidali con lei, cerchiamo
di consolarla e distrarla. La circondiamo di attenzioni perché
superi il suo dolore. Quale sarebbe però il nostro comportamento
se lei invece parlasse di Angel, piangesse per Angel, soffrisse per Angel?
La risposta è facile: esattamente quello che è stato in
passato, se non peggio!
Fin dall'inizio della sua storia con Angel tutti, lei Signor Giles, Xander,
sua madre, avete lasciato sola Buffy a combattere per il suo amore. Nei
primi tempi, certo, io le sono stata vicino, ma poi anch'io l'ho abbandonata.
E alla fine ha addirittura dovuto combattere contro di noi, e ha perso!
Sapendo che con Buffy avrebbero fallito, sua madre e Xander hanno colpito
Angel, e non gli è stato difficile.
Lei ed io, Signor Giles, siamo stati più vigliacchi. Abbiamo scelto
il silenzio. Angel ci è stato amico, compagno nella caccia, ci
ha salvato la vita un'infinità di volte, e quando è stato
cacciato in nome di non so bene quale presunta "vita normale per
la Cacciatrice" non abbiamo saputo fare altro che tacere."
L'aria assorta del Signor Giles confermò a Willow che le sue parole
non erano sprecate, perché Tara però potesse veramente capire
c'erano altre cose che andavano dette.
"Noi abbiamo taciuto, due anni fa, mentre Xander e Joyce hanno detto
anche troppo, ma ora è tempo di parlare! Noi pensavamo che Buffy
avesse diritto a una vita normale, una famiglia, dei figli. Oggi io ho
una relazione con Tara, Xander con un ex-demone, la madre di Buffy ha
un matrimonio fallito alle spalle e lei, Signor Giles,
beh fa vita
da scapolo. Con che diritto noi ci siamo permessi di giudicare Buffy e
Angel?"
Willow finalmente si abbandonò su una poltrona, esausta. Le era
costato molto parlare in quel modo al Signor Giles, ma sentiva che se
non fosse stata lei a parlare, nessun altro lo avrebbe fatto, e Buffy
avrebbe continuato a soffrire, probabilmente per sempre, per quello che
aveva perso.
Tara, con voce pacata e sommessa interruppe il silenzio che aveva invaso
la stanza.
"Quindi, Willow, tu pensi che Angel non avrebbe dovuto lasciare Buffy?
Se lo ha fatto però, avrà avuto dei buoni motivi credo.
Non può essersi lasciato solo influenzare dagli altri nel prendere
una decisione così importante."
Willow strinse le labbra, lo sguardo fisso sul tappeto.
"C'è una cosa che non ho mai detto a nessuno, neppure a Buffy
e probabilmente è stato questo il mio errore più grande!"
Il Signor Giles corrugò la fronte. Willow normalmente era incapace
di nascondere anche il più insignificante segreto. La sua natura
solare la portava a condividere ogni cosa con le persone che aveva intorno.
Il fatto che avesse taciuto qualcosa a tutti, perfino a lui, lo impensierì.
"Di che cosa si tratta Willow? Se era qualcosa di importante credo
che avresti dovuto dirmelo."
Willow sprofondò un pò di più nella poltrona. Aveva
colto nel tono del Signor Giles una sfumatura di delusione che la fece
sentire ancora più in colpa. Si affrettò quindi a giustificarsi.
"Allora non mi è sembrato così importante e c'erano
altri problemi...il Sindaco, Faith ....e tutto il resto. Io non ci ho
più pensato fino a oggi, quando mi sono resa conto che Buffy.....non
è più la ragazza di allora."
Tara, che non aveva conosciuto Buffy, in quel periodo non poté
trattenersi.
"Perchè, com'era allora?"
"Era più viva, sicura di sè, più forte ed era
Angel la sua forza, anche se noi non ce ne siamo resi conto. Da quando
è rimasta sola è come se le mancasse una parte di sè,
e la storia con Riley ha solo peggiorato la situazione. Per fortuna che
avrebbe dovuto essere il "ragazzo normale" che avrebbe risolto
ogni suo problema!
Buffy ha bisogno di Angel per tornare ad essere se stessa e noi dobbiamo
restituirglielo!"
"Willow" interferì il Signor Giles "non vedo proprio
come potremmo. Lui sembrava piuttosto deciso quando l'ha lasciata e poi
dopo Riley....comunque vorrei sapere quello che allora non ci hai detto."
La giovane strega si alzò di scatto dalla poltrona, scuotendo
i capelli rossi, e si diresse decisa verso la porta.
"Mi dispiace Giles, ma a questo punto Buffy è la prima che
deve saperlo!"
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
"Buffy, dobbiamo parlare di Angel!" esordì Willow varcando
la porta della casa di Buffy.
Buffy, sbalordita, seguì l'amica nel soggiorno, la bocca aperta
per replicare non sapeva bene neppure lei cosa.
"Tu hai bisogno di lui, è evidente, e lui ti ama e ti amerà
sempre, questo è certo."
Con questa affermazione Willow si sedette sul divano e tutta la sua determinazione
sembrò svanire di fronte al dolore che lesse nello sguardo della
compagna.
"Buffy, perdonami. Non volevo fare irruzione in questo modo in casa
tua nè farti soffrire ancora, ma non sopporto di vederti in questo
stato e non è sicuramente Riley a farti soffrire tanto. Non è
vero?"
Per un attimo il dubbio sfiorò la mente di Willow. Forse si era
sbagliata ed era effettivamente Riley l'uomo che Buffy rimpiangeva. Provò
un ardente desiderio di sparire in una nuvola di fumo per l'imbarazzo.
Non aveva capito nulla e si stava solo rendendo ridicola.
"Willow, io non credo di voler discutere di Angel con te, e con nessun
altro. Lui è a Los Angeles, ed ha una nuova vita, un nuovo lavoro
e nuovi amici. Non credo pensi ancora a me e se anche fosse non tornerà
certamente a cercarmi. Lo so io, come lo sai tu. Quindi l'argomento è
chiuso!"
Willow sorrise sollevata. Non si era sbagliata!
"Buffy, l'argomento non è chiuso. Angel se ne è andato,
ma non per i motivi che credi tu!"
"Che cosa intendi dire Willow? Angel ed io abbiamo avuto infinite
discussioni in proposito. Mi ha spiegato centinaia di volte i motivi della
sua scelta: darmi la possibilità di avere un ragazzo "normale"
con tutto quello che ne consegue!"
"E' vero Buffy, ma c'è qualcosa che non sai. Angel aveva cambiato
idea."
Buffy fissò per alcuni istanti incredula l'amica. Con una mano
si scostò i capelli dal viso mentre dalle labbra le sfuggì
un'unica domanda, appena sussurrata.
"Quando?"
Willow deglutì a vuoto un paio di volte prima di iniziare a parlare,
cercando il coraggio di ammettere la propria colpa.
"E' stato mentre era malato. Sembrava delirare, infatti, mi ha scambiato
per te, ma la stanza era in penombra, lui era debole e i suoi discorsi.....erano
perfettamente logici."
"Che cosa ti ha detto esattamente Willow?"
Willow distolse gli occhi dallo sguardo grigio che la scrutava interrogativamente.
"Non ricordo le sue precise parole, ma il loro significato era che
non ti voleva più lasciare, che non poteva vivere senza di te e
che quindi sarebbe rimasto....per sempre."
Le ultime parole di Willow, pronunciate a bassa voce, riecheggiarono nella
mente di Buffy come un urlo. Per sempre...era stato quello che lui le
aveva promesso e poi...
"Il morso....è stato questo a farlo partire Willow?"
Willow ora che aveva parlato finalmente si sentiva sollevata, ma sapeva
che la lotta che aveva deciso di intraprendere era solo ai suoi inizi.
"Non lo so Buffy, ma certo Angel più di chiunque altro ha
la tendenza a sentirsi in colpa per qualsiasi cosa e tu lo sai! Forse
ha pensato che tu non gli avresti perdonato anche questo."
"Perdonato Willow? Sono stata io a costringerlo a farlo! Io l'ho
provocato fino a indurlo a perdere il controllo sul demone. L'ho fatto
per salvargli la vita, certo, ma...."
"Buffy, forse dovresti andare a Los Angeles. Ci sono troppe cose
che sono rimaste irrisolte fra voi. Dovete chiarirvi, parlare. Non so
se questo cambierà le cose, ma credo che dovresti tentare. Nel
tuo futuro potranno esserci decine di Riley, ma tu continuerai sempre
a volere Angel e non credo troverai mai più qualcun altro che ti
ami come ti ha amato lui. Ho dovuto incontrare Tara per capirlo, ma ora
ne sono certa."
Buffy era assorta, pensierosa, come se la sua mente fosse ormai lontana.
"Hai ragione Willow, incontrerò Angel, ma non a Los Angeles.
Telefonagli e con una scusa, fallo tornare nella sua vecchia casa, qui
a Sunnydale. Ci incontreremo là."
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
"Ciao Buffy"
Angel non sembrava sorpreso. Probabilmente l'aveva sentita entrare e aveva
riconosciuto il suo passo. Non era cambiato ovviamente. Buffy per un istante
invidiò l'immutabilità dei vampiri. Lei si sentiva così
diversa da quello che era stata solo due anni prima.
"Ciao Angel"
Lei era ancora più bella di quanto potesse ricordare, più
bella di come gli appariva nei suoi sogni. La luce del fuoco le illuminava
il viso e rendeva i suoi lineamenti più dolci, quasi infantili.
"Eri tu quindi che volevi vedermi?"
"Sì, alcune cose fra noi che aspettano ancora di essere chiarite."
Erano nel soggiorno, immobili, uno di fronte all'altro, come due contendenti,
ma se il loro atteggiamento esprimeva freddezza e antagonismo i loro occhi
tradivano il desiderio intenso, che entrambi provavano, di ritrovarsi
uno nelle braccia dell'altro.
"Quali?"
Angel sembrava veramente perplesso.
"Perchè mi hai lasciata, ad esempio."
Angel colse una certa ironia nel tono di Buffy, come se lei conoscesse
già la risposta alla sua domanda. In effetti doveva essere così.
Ne avevano discusso per ore, in passato. Ma allora perchè lo aveva
cercato? Rinunciando a comprendere i tortuosi percorsi della mente femminile
Angel decise di assecondarla.
"Lo sai il motivo."
"Credevo di conoscerlo Angel, ma ora non ne sono più sicura.
Per due anni, dalla notte del mio diciassettesimo compleanno, abbiamo
continuato a farci del male a vicenda, per poi implorare il perdono dell'altro.
Io ti ho ucciso, per ben due volte, ti ho fatto subire i tormenti dell'inferno
per due secoli, ti ho tradito con Scott, anche se non ne abbiamo mai parlato,
e tu mi hai perdonato....sempre. Tu mi hai ferita, umiliata, sotto le
spoglie di Angelus, hai causato la morte dei miei amici, Jenny e Kendra,
hai torturato Giles e infine, non come Angelus, ma come Angel, hai protetto
Faith da me, e io ti ho perdonato....sempre.
Infine....il morso, la tua vita per la mia, il mio sangue sulle tue labbra,
nella tua bocca. Chi non riesci a perdonare Angel: te stesso o me per
averti costretto a farlo?"
Il corpo di Angel si irrigidì, alle parole di Buffy, come se avesse
ricevuto un colpo inatteso.
"Non ho intenzione di parlarne Buffy. Sono passati due anni. Tu ormai
hai la tua vita, io la mia. Non c'è nessun motivo di tornare ad
aprire vecchie ferite!"
Con atteggiamento irato, le voltò le spalle, come per chiudere
qualsiasi comunicazione con lei.
Buffy era certa che avrebbe lasciato la casa se lei non si fosse fermata
fra lui e la porta, quella stessa casa in cui due anni prima l'aveva quasi
uccisa. Non intendeva però permettergli di scappare. Non questa
volta.
"Il motivo, Angel, è che le vecchie ferite sono ancora aperte.
Tu soffri, me lo ha detto la tua espressione quando mi hai visto questa
sera, e io....non riesco a trovare pace. Ho bisogno del mio compagno per
continuare a vivere, a combattere. Senza il tuo sostegno, la tua comprensione,
il tuo amore, senza la certezza che ogni giorno e notte che verranno potrò
sempre correre fra le tue braccia per trovare sollievo e consolazione
dai miei incubi io sono persa.
Pensavo di saper recitare abbastanza bene, ma perfino Willow se ne è
accorta.
Quindi se mi devi dire qualcosa dimmela, adesso!"
Angel restò voltato verso il camino, ma Buffy percepì un
lieve movimento delle sue spalle, che parvero incurvarsi, come se sostenessero
un peso troppo grande.
"Perchè l'hai fatto Buffy? Avresti dovuto lasciarmi morire.
Sarebbe stato meglio l'Inferno di....sentire la sua volontà prendere
il sopravvento, la sua bramosia per te, per la tua vita, il tuo sangue,
i miei denti affondare nella tua carne, il tuo sangue caldo e dolce sulle
mie labbra, il suo piacere totale, assoluto nel divorare la tua forza,
nel distruggerti, annientarti, ucciderti....è stato....orribile.
Avrei preferito morire."
Buffy si mosse lentamente verso l'essere che più amava al mondo
e che più aveva fatto soffrire. Quanto dolore c'era stato fra loro?
Troppo perchè lei potesse sopportarne ancora.
"Angel, mi dispiace. Non posso dire di capirti perchè non
è possibile, ma credimi, se ci fosse stata un'alternativa, una
sola, non avrei esitato. Non potevo però lasciarti morire, non
sapendo che potevo salvarti. Perdonami."
Ormai l'aveva raggiunto e con dolcezza lo indusse a girarsi verso di lei.
Lui aveva il capo chino, gli occhi chiusi, come se stesse rivivendo quei
terribili momenti. Buffy gli circondò la vita con le braccia per
stringerlo a sé e appoggiò il capo al suo petto, come aveva
fatto infinite volte. In quel momento non c'era altro che potesse fare
per lui se non fargli sentire il suo amore.
Solo dopo alcuni minuti, che a Buffy sembrarono un'eternità, Angel
dimostrò di accettare il suo abbraccio stringendola a sua volta
a sé.
"Buffy, se ti avessi uccisa..."
"Non lo hai fatto. Mi hai protetto anche dal tuo stesso demone. Tu
sei il mio Angelo Custode."
"Uno strano Angelo per una Cacciatrice!"
Buffy lo strinse ancora più forte.
"L'unico che voglio!"
Esclamò con decisione prima di sollevare il capo per posare le
labbra sulle sue. Solo quando Angel rispose con passione al suo bacio
Buffy esultò dentro di sé. Finalmente era certa che lui,
ancora una volta, l'aveva perdonata e con lei aveva perdonato anche se
stesso. Ora potevano avere di nuovo un futuro insieme.
Questa NON è la FINE, non può esserlo, perché l'amore
di Buffy e Angel è "forever, this is the whole point",
chiunque possano incontrare nella loro vita.
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