"Preparate la strada al Signore: strade di pace e di giustizia"
Incontro con la comunità di S. Egidio
Marcon, 29 novembre 2002

Più di 70 persone si sono ritrovate venerdì 29 novembre al Centro Civico di Marcon per incontrare la comunità di Sant'Egidio. Questo incontro, patrocinato anche dal Comune di Marcon, si pone all'inizio di un percorso pensato e organizzato dalla Pastorale Giovanile Vicariale.

Nicoletta e Raffaella, della comunità di Sant'Egidio di Padova, hanno raccontato la loro esperienza nella comunità. Una comunità che si pone come obiettivo il servizio ai più poveri e agli ultimi .

In particolare ci siamo soffermati a riflettere in particolare su due dei tanti fronti di lotta sui quali la comunità di Sant'Egidio è impegnata: la lotta all'AIDS e l'abolizione della pena di morte.

Grande è stato il loro impegno, testimoniato anche dei videotape, per la costruzione della pace in Mozambico, paese per il quale la Comunità ha svolto un grande lavoro diplomatico per la pacificazione delle varie fazioni in conflitto, e per la realizzazione di un servizio di prevenzione all'AIDS in questo paese africano.

Molto forte è stata anche la testimonianza raccolta dal giornalista Mario Marazziti di 3 condannati a morte, Eddy, Dominique e John, da diversi anni nel braccio della morte nel carcere di Livingstone (Texas) i quali hanno raccontato come si svolge la vita in quell'ambiente e con la prospettiva della morte sicura.

Con la loro testimonianza hanno lanciato un seme di riflessione: per quanto una persona possa aver sbagliato nella sua vita, non c'è nulla di più incivile della pena di morte, la quale non compensa nessuno, ma diventa soltanto una "vendetta di stato legalizzata", alimentando un clima di violenza all'interno della società.

Molto alta è stata la partecipazione da parte dei giovani del vicariato, ma erano presenti, per fortuna, anche diversi adulti, interessati a conoscere questa associazione non ancora molto presente sul nostro territorio diocesano.

Preghiamo affinché i valori dell'amore verso il prossimo più debole e il rispetto della vita, anche di quella di chi ha commesso degli errori, per quanto gravi, possa diffondersi sempre più in tutti gli uomini.

 

"Non si possono correggere errori con altri errori..."