Campo Scuola 1/2ª superiore
Pesariis (UD) - 27 luglio-3 agosto 2003

PESARIIS, IL NOSTRO PAESE DELLE VERAVIGLIE!

Per trovare questo strano Paese, un folto gruppo di persone è partito domenica 27 agosto 2003 dalla accaldata Chiesa nuova di Marcon. Erano 47 Giovanissimi di AC di 1^e 2^ superiore del Vicariato di Mogliano. Accompagnati da 7 animatori ( la creme della creme del Vicariato… – tanto per essere umili…!) un seminarista, una cooperatrice pastorale e un assistente ( Don Marco, cappellano di Marocco) hanno trascorso una settimana di camposcuola appunto a Pesariis, ridente paesello di montagna nella provincia di Udine dove per 8 giorni e 7 notti sono riecheggiate le vo0ci ( anzi le urla…) dei nostri bravi pargoli ( le vecchiette della zona ringraziano…!).

Il titolo del campo, come si è capito, è stato “Il Paese delle Veraviglie” ( partorito dalle strambe menti degli animatori – senza alcun aiuto artificiale…- durante le lunghe riunioni pre-campo). Quale il suo significato? Semplicemente, la storia di Alice, adattata in modo opportuno agli obiettivi che gli animatori si erano prefissi, ha fatto da filo conduttore alle attività della settimana. Ogni mattina veniva mostrato ai ragazzi lo spezzone di un filmato ( realizzato dagli animatori che per l’occasione si sono improvvisati anche attori e qualche famoso regista li ha già scritturati…!) che aveva come protagonista un personaggio della storia di Alice che incarnava particolari caratteristiche di noi stessi e della nostra vita, sulle quali poi si rifletteva in vari modi durante la giornata.

Abbiamo così conosciuto Alice che rappresentava i ragazzi alla ricerca di se stessi e del senso da dare alle cose di ogni giorno; il Bianconiglio inseguito da Alice per tutta la storia ( il quale rappresentava gli animatori che hanno portato i ragazzi al campo e che dovrebbero essere un punto di riferimento per loro); il Cappellaio Matto che festeggia ogni giorno il Non-compleanno, per far capire che in ogni nostra giornata, per quanto simile a tutte le altre, ci sia sempre nascosto qualcosa di straordinario. E poi lo Stregatto che aiuta Alice nella scelta della strada migliore, che quasi mai è la più semplice da percorrere. E ancora il Brucaliffo che invita Alice a “non mollare mai ! “, perseguendo con tenacia i propri obiettivi, ma sapendo anche accettare con umiltà l’aiuto e il consiglio degli altri. E infine la Regina di cuori che con il suo cuore di pietra, falsa la realtà a proprio comodo come spesso facciamo anche noi.

Ci sono stati due momenti particolarmente forti che abbiamo vissuto durante questi giorni: Mercoledì, quando i ragazzi sono stati provocati dalle parole di Carlo, il quale rinnegava l’esistenza di Dio. Le sue opinioni hanno messo in crisi i ragazzi. Molti si sono arrabbiati, ma tanti hanno saputo ribattere dando testimonianza anche a noi animatori di una Fede che magari è ancora acerba ma che sta pian piano maturando.

Altro momento significativo è stato sabato mattina quando gli animatori hanno accettato di mettersi in gioco davanti a tutti i ragazzi raccontando qualcosa della propria vita. Attraverso le loro storie semplici ma concrete e, soprattutto vere, hanno cercato di dare ai propri ragazzi l’esempio di quanto sia importante vivere in Verità anche se questo a volte vuol dire soffrire e andare controcorrente. Hanno testimoniato il loro incontro con il Signore facendo capire come Egli non intervenga nella nostra vita attraverso eventi miracolosi, ma nell’ incontro con l’altro che è sempre e comunque dono per noi come dono è la nostra piccola ma preziosa vita. Far capire che Dio ci è sempre vicino anche quando noi non lo cerchiamo o facciamo di tutto per allontanarlo, non è stato facile perché ha significato ammettere i propri errori e le proprie sconfitte ma è stato indispensabile per spiegare che, proprio in quei momenti, il Signore ci tiene sotto le proprie ali.

E’ stato il mio 6^ campo da animatrice… Più volte ho pensato che forse sarebbe il caso di “ andare in pensione”. Ma non ci riesco. Non ci riesco perché tutti i ragazzi conosciuti e animati in questi anni ( come quelli conosciuti a questo campo), i loro sguardi, i loro sorrisi, le loro piccole storie colme di piccoli e grandi problemi, dubbi e insicurezze, ma anche pieni di gioia di vivere. Quei ragazzi, che dietro i loro comportamenti trasgressivi e a volte incomprensibili, chiedono solo che tu sieda loro accanto per ascoltarli un po’. Proprio quei ragazzi sono stati posti sul mio cammino dal Signore che attraverso di loro si è fatto conoscere ed amare. Quindi dove trovare la forza di rinunciare a tutto questo? No, per il momento non è ancora possibile….

I campi sono momenti di Grazia sia per gli animatori ( quanti ne conosco di in gamba e pronti a donare se stessi e gran parte del loro tempo libero) che per i ragazzi. Tutti dovrebbero avere la possibilità di provare questa esperienza ( o qualcosa di simile), almeno una volta nella loro vita ed è ciò che mi auguro per tutti i ragazzi e Giovanissimi del Vicariato.

Ora per me, per coloro con cui ho condiviso questa splendida settimana e per tutti quelli che hanno fatto altre esperienze di gioia e condivisione in questi giorni afosi ( o che le faranno a breve) è tempo di fermarsi a riflettere e interiorizzare tutto ciò che si è vissuto perché non resti solo un bel ricordo ma venga fatto fruttare nella vita di ogni giorno. Altrimenti tutto ciò che è stato seminato verrà disperso dal vento e sarebbe proprio uno spreco…!