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Settimana
di spiritualità 4/5ª superiore
Taizé - 17-24 agosto 2003
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Taizé…
quella piccola primavera… così ci è venuto in
mano un volantino qualche mese fa con questa strana frase che ci ha
colpiti…
Ed ecco che ci ritroviamo una domenica mattina alle 4.00 accompagnati
dagli inseparabili zaini, borsoni e sacchi a pelo (ma perché
si chiamano sacchi a pelo se dentro non c’è il pelo?
Pol essar, anzi … xé, vero Berta?) a salire su un pullman
diretto verso questo sperduto paesino della Borgogna in cerca di non
sappiamo bene neppure noi che cosa.
Tra i 35 che varcarono la mitica soglia del bus eravamo diversi della
nostra ACG, chi di 4/5ª, chi animatore navigato, chi giovane
desideroso di fare un’esperienza significativa di fede. |
E fu così
che dopo chilometri percorsi dai lettori CD in cerca delle tracce più
strane e urla disperate di chi doveva andare in bagno, dopo 11 ore di
viaggio siamo arrivati in questo paesino sperduto nei campi di girasole
arsi dal sole (gioco di parole!)
Il casino regnava ovunque; del resto c’erano altre 3.465 persone
circa che avevano anche loro pullman, borse, zaini e sacchi a pelo e si
trovavano in mezzo a gente dalla lingua incomprensibile (tra queste possiamo
annoverare anche il conosciutissimo inglese che chissà come mai
nessuno se lo ricordava più) ma con un po’ di pazienza ci
hanno dato una baracca dove dormire, qualche buono per mangiare, indicazioni
sul servizio che avremmo dovuto svolgere (chi fare le pulizie delle camere,
chi raccogliere la spazzatura, chi animare i bambini presenti, chi fare
il “Go to bed”, ovvero invitare la gente la sera ad andare
a letto e non fare rumore) e insomma ci siamo sistemati prima dello scoppiare
della tempesta… non in senso figurato, è venuta giù
tanta di quell’acqua e tanto di quel vento.
La sera cmq tutti puntuali
alla prima preghiera.. nel buio della chiesa di Taizé illuminato
da tanti lumini e qualche lampadina i canoni hanno già messo
in crisi qualcuno… “non me la sento”… “è
una cosa troppo grande”… “non voglio stare qui”…
Poi il giorno nuovo ci ha fatto conoscere Taizé per quello
che è: l’assonnata preghiera del mattino, la semplice
ma nutriente (?) colazione, il nostro gruppo di scambio (in cui il
nostro inglese si sarebbe mostrato per quello che è, ovvero
una m…iseria), la seconda preghiera, la sbobba del pranzo, il
gruppo di lavoro, l’immancabile doccia gelida, la sbobba della
cena, la preghiera serale, una birretta all’Oyak e i Go-to-bed
che rompono… Eh sì, proprio di sbobba si tratta, perché
il mangiare era veramente povero e semplice, come è d’altro
canto tutto lo stile di Taizé (e dire che i più navigati
dicono che la sbobba è molto migliore di qualche anno fa!).
Giorno dopo giorno abbiamo continuato a vivere questo ritmo che non
cambiava e restava regolare, ma questo stava cambiando qualcosa in
noi. Piano piano la preghiera ci aiutava ad essere più sinceri
con noi stessi, a guardare nel fondo del nostro cuore, a conoscere
cosa c’è dentro e a offrirlo al Signore. Piano piano
la sbobba sembrava meno sbobba e ci aiutava a capire quanto valore
hanno le piccole cose che ci vengono donate ogni giorno, come il cibo.
Piano piano il servizio ci aiutava a vedere quanta fatica ci sta dietro
il mondo bello in cui viviamo e quanto indispensabile sia che ci mettiamo
il nostro impegno nel costruire un mondo sempre migliore. E piano
piano anche la sera incontravamo sempre amici nuovi, provenienti da
vari paesi d’Europa e del mondo, alcuni anche molto carini (vero
Roberta e Alberto?), altri con storie davvero particolari, più
o meno belle ma che comunque ci hanno segnato.
Insomma, piano piano ci siamo lasciati coinvolgere dal clima, non
fosse altro perché ci siamo accorti che quando ci alzavamo
alla fine della preghiera continuavamo imperterriti a cantare i canoni
e talvolta continuavamo ad intonarli anche una volta usciti.
Tra i canoni più gettonati: |
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I’m sure I shall see the
goodness of the Lord in the land of the living. Yes, I shall see
the goodness of our God, hold firm, trust in the Lord.
Behüte
mich Gott, ich vertraue Dich, du zeigst mir den Weg zum Leben. Bei
Dir ist Freude, Freude in Fülle.
Nothing
can ever come between us and the love of God, the love of God revealed
to us in Christ Jesus
De
noche, iremos de noche que para encontrar la fuente. Sòlo
la sed nos alumbra.
…e
tanti altri, tra cui i classici Misericordias Domini, Bless
the Lord, Nada te turbe e Confitemini Domino. |
Cosa ci
ha lasciato questa esperienza? Beh, lasciamo che a parlare sia il
diario sul quale ogni tanto qualcuno annotava qualcosa… Aprilo
cliccando qui a fianco.
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Permettete
uno spazietto per ringraziare in particolare gli 8 ragazzi di 4/5ª
che sono venuti a questa esperienza e che abbiamo avuto la grazia
di accompagnare… Ragazzi, grazie veramente per tutto quello
che siete, siete stati segno di Dio nella nostra vita, un Dio che
ci ha presentato davanti dei bambini e ci ha affidato il compito
di aiutarli a diventare adulti nella fede. Se ci siamo riusciti
non lo sappiamo, di certo sappiamo in questo modo Dio si è
fatto conoscere a noi, nel piccolo o grande germe di fede che voi
ci avete trasmesso.
Crediamo che questa sia veramente una delle più grandi soddisfazioni
che un animatore possa desiderare e dobbiamo veramente ringraziare
il Signore per avercela donata e anche voi, che vi siete fatti tramite
di questo dono.
Grazie veramente
Margaret
e Lorenzo |
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