Cerco
il tuo volto...
Conoscere una persona
significa guardarne il volto, osservarla, capire dallo sguardo cosa
ci sta dicendo... ed è così anche con Gesù.
Conoscere Gesù significa guardarlo, udire e "vedere"
la sua parola...
Per questo 28 ragazzi
della nostra diocesi (di cui anche alcuni del nostro vicariato)
sono partiti per prendere parte all'esperienza di Tabor, un piccolo
cammino di un weekend fatto di luci e di ombre, di piccole e grandi
scoperte e di piccole e grandi difficoltà.
Nel silenzio, che ha
accompagnato la riflessione, ognuno ha avuto la possibilità
di ritrovare sé stesso, di fare il punto sulla propria vita
e di fare i conti con quello che Gesù ci sta chiedendo.
La prigione della vita
di ogni giorno ci rende infatti spesso difficile vivere la grande
gioia del messaggio di Gesù: scuola, lavoro, amicizie, compagnie,
sport... belle cose ma che spesso ci sembrano essere d'ostacolo
per vivere davvero il Vangelo.
E allora talvolta capita
che, come Giovanni, ci viene da chiedere a Gesù: "Chi
sei? sei quello che sto cercando o devo cercare altrove?".
E se anche, in uno sforzo
di fede, ci gettiamo alla sequela di Cristo, ci capita di cominciare
ad affondare, proprio come Pietro sulle acque...
ma perché tutto
questo? cosa ci manca? il volto di Cristo... è a quello che
dobbiamo guardare e non ad altro...
Ecco allora che dobbiamo
fermarci, dobbiamo prenderci periodicamente del tempo per non perdere
di vista la nostra stella polare, l'unica vera bussola della nostra
vita: il volto di Cristo.
Senza paura del silenzio,
che tanto ci spaventa perché tanto ha da dirci, ognuno ha
cercato di fare il punto sul proprio cammino e sulle proprie mete.
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