4 Gennaio

 

Trilli d’uccelli e voci d’usignoli.

Salite rapide piene di sorprese.

Gialli sassi dispersi per la strada.

Rosse bacche sugli ispidi cespugli.

Dolcezze strane, senza risposta.

Attendo zitta e ce l’ho già nel cuore.

Boschi di pini e di agrifoglio.

Profumi intensi della vecchia stagione.

Leggera e irta va su la strada.

Si snoda lieve come in un affresco

del quattrocento e mi meraviglio

come non passi neppure un cavaliere.

L’incenso e la mirra si spandono

per l’aria.

Le bacche sono diventate rubini.

Sospiro lieve di un pagano presepe.

Ricerca strana senza doppi fini.

Non sai più se è gioco o realtà.

Le nebbie dense non son giunte

su queste colline.

Hanno spezzato i fusti alti dei cipressi

il grigio nodo del fumo delle strade.

Il sole brilla e gioca coi miei occhi.

Io gli sorrido senza timore alcuno.

Cerco una casa là sulla cima,

dove ho abitato un giorno antico.

Forse i miei vecchi,

qualche lontano nonno.

Erano re, o servi della gleba.

Questo non importa al mio orgoglio.

Mino scolpisce, mentre il figlio canta.

Dal marmo nasce una tenera Madonna.

E la città come una signora ai miei piedi

si inchina all’artista e alla collina sorniona.

 

Santo Rosario/ Regina degli Angeli/ Santa Chiara/ San Giuseppe da Copertino/ Sant'Antonio di Padova/ San Benedetto/ Rue du Bac a Parigi/ San Michele/ Ritorna a indice