Venezia
Giallo eterno pieno di rosa
sulla barca passa una sposa,
il naviglio è pieno di oro
scivola via lesto sul molo.
Venezia vivi d’incanto.
Le tue isole come un canto
si snodano dall’una a l’altra
nell’eterna germinazione del mare.
Venni qua per la prima volta
e già non potevo più andare,
negli occhi era rimasta una luce
di oro e bianco, nel crepuscolo.
Generosità e bellezza,
dolcezza e nobiltà,
certezza di un ritorno,
tu abbagli e già ti muori.
Passa come una maga
l’acqua fra le tue rovine
e le fa splendere
mentre il sole già sul cielo
cala all’orizzonte
e un velo si appanna fra il mare.
I ponti a schiera
sen vanno come onde,
mentre le chiese cantano
una solitaria preghiera.
Goldoni passa
e compro dal fornaio
una ciambella calda
uguale a quella tua
mentre la donna bionda
sorride nella conca
dell’umida bottega
e guarda la tua fronte
e il viso forestiero.
S’ode profumo e odore
dei caffè e dalle feste
le maschere burlone
si spingono fra i venti
delle calli e le piazzette
fra spruzzi d’acqua chiara
mentre sale la marea
e il mare inonda il marmo.
Santo Rosario/ Regina
degli Angeli/ Santa Chiara/
San Giuseppe
da Copertino/ Sant'Antonio
di Padova/ San
Benedetto/ Rue du
Bac a Parigi/ San Michele/
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