con promesse di pioggia
il sole brilla piano
tra malvoni svettanti
e pini solitari
su prati di verzura,
passa l’estate breve
e intensa e attesa
del Casentin montano:
boschi, pianori
e valli,
monti, castelli
e rii,
faggete e castagneti,
boschi d’abeti,
serpentelli d’acqua,
rocce, scoscesi,
dirupi e fossi,
fonti e sorgenti,
fresche e silenti
sconosciute ai più.
Così passo l’estate
io che tutto l’anno
vivo
in questo mondo
aprico,
come ricordo
e affresco
di un mondo
che non è più,
se non in queste
valli,
in questi solinghi
monti,
di gente antica
e strana,
rude e di arcana virtù.