“Chi è come Dio?”
il tuo nome
o umile e grandissimo,
canta gloria a Dio
e fu allora
che al tuo onorare
volle l’Altissimo,
imprimere nel corpo
dell’uom di Dio
Francesco, le stimmate
che dal figlio suo
furon trasmesse,
come segno e simbolo
di somiglianza e onore.
Lassù sul Sasso Spicco
dove le ore passano
nel vento di bufere
o nella pace del sole,
là volle Dio
ripetere il Golgota
sul picco, dove
“Santo Monte non fu
più al mondo”,
col gesto che ordinò
e volle nel figlio
sua carne, e sua sostanza.
Così un uomo
come noi peccatore
ma di santità marchiato
anche nel corpo,
ebbe quello che
nostro Signore
volle e operò per
noi, quando morì
e quindi morto
fu sepolto,
e afflitti i suoi
risorse
al terzo giorno,
e fu detto il Risorto.
Così risorgeremo
anche pur noi
e il monte che
fu di luce avvolto,
come improvviso incendio
che dal Casentino
sua gente vide,
come d’incanto
sarà pegno
di nuova fede,
poiché se santo
è il monte,
più santi sarem noi,
che santificati
sarem dal suo percorso
non per nostre virtù
ma per colui,
che misericordia
dette ai figli suoi,
con il perdono
di tutti i lor peccati.