Sorella
(Per le prostitute)
O tu che nelle
strade
del mondo fosti portata,
rubata a te stessa
avvilita e annientata,
vieni o sorella, vieni
tra i campi di grano maturi,
tra gli alberi pieni di fiori
con noi, prendendoci per mano.
Sorella, tu che
fosti rubata
a te stessa, avvilita,
annientata, vieni con noi
nella pace del creato.
Il mondo non è inferno,
non è sopraffazione,
non ingiustizia
e non dolore.
Tu che hai
conosciuto
la sopraffazione,
l’ingiustizia,
il dolore,
prenderai per mano
altre sorelle,
per portarle con noi
in un mondo più giusto.
Ma se il mondo fosse
Tutto fra campi di grano maturi,
fra alberi pieni di fiori,
non ci sarebbe bisogno
di avere una sorella
nei momenti di dolore.
Ma è meglio
dover lottare
per “fare”
un mondo più giusto
che contemplare
gli alberi in fiore,
perciò condurremo qui
altre sorelle
che hanno conosciuto
la sopraffazione,
l’ingiustizia,
il dolore
che se Dio “è”
Madre e Padre
dovrà rispondere
al grido d’angoscia
dei suoi figli
e delle sue figlie.