Notturno nella casa

( 10 luglio 1999)

 

Notturno nella casa

illuminata a giorno

nella notte si cupa

qua d’intorno.

Notturno silenzioso

ma non nei sospiri

di notte viva e attiva

di animal che s’aggirano

nei luoghi e negli antri

e nei boschi.

Notturno io ti conosco,

sei la vita che viene

e poi che torni,

sei tutto quel fermento,

quel palpito,

quel ridere socchiuso

d’occhi e grida,

sottendere l’orecchie,

accostar bocca e cuore

e quindi sospendere

nel battito

un attimo e poi celere

correre fino al rivo,

percorrere la via

e il prato di erba

già tagliata, il coltre umido

di pioggia,

questa è la notte

del timido animale

che intorno casa

sta furtivo e amico.

Si notte tu sei,

ed io per te sono

amica di Colei

che amica fu e sarà

del francescano rivo,

del sapiente fuoco,

del fratello vento

e stelle e

mondo tutto.

Si notte tu sei

si amica e

rischiarata tal

da face di mia fede

che non temo

il buio senza stelle

che una stella

risplende nel mio cuore,

un faro da viandante

e pellegrino,

stella di eternità e di luce

senza mai spenta face.