Quando
il signor di questo mondo
(Campagna,
21 novembre 1998)
Quando il signor di questo mondo
si
accorge di non farcela
contro
di chi vorrebbe distruggere
allora
usa vie traverse:
così
per contrastare la “Preghiera”,
la
sua peggiore nemica e più temibile,
si
mise contro le Contemplative
facendole
passare per inutili
e
nocive e parassiti,
sperando
che eliminando queste
il
male si spandesse più agevolmente
e
che lui potesse più largamente
scorrazzare
in questo mondo
per
lungo e per largo,
dentro
le anime e fuori.
Ma
la preghiera che era
sorgente
diretta di Dio,
se
sembrò acquietarsi nella roccia
e
sotto le macerie
di
questa disgraziata terra,
pur
tuttavia risorse in tanti
inaspettati
rivoli, qual là, qual qua
come
limpida acqua dello Spirito
che
da Dio stesso fu tratta.
Se
il pane
ha
bisogno della farina
che
è la carità,
necessita
pure dell’acqua
che
è la preghiera,
e
del lievito
che
è il sacrificio,
mancando
uno dei tre elementi
non
si forma come cibo quotidiano
e
non diventa poi corpo di Cristo.
In tal modo l’acqua che è la preghiera
deve
impastare tutte le nostre azioni,
perché
senza di essa
esse
non hanno alcun valore,
e
non si cementano
in
alcun modo fra loro.
E
se c’è qualcuno nel mondo
che
passa il maggior tempo nella preghiera
fa
quello che noi tutti dovremmo
poiché
la lode a Dio non è solo per Dio,
ma
per dare il giusto senso
alla
nostra esistenza.