Santa Geltrude di Hefta
(Campagna, notte fra
il 15 e il 16 novembre 1998)
S. Geltrude a te chino il capo
e
sul tuo cuore materno
di
vergin “ubbidiente”
a
te vengo
nel
giorno del tuo destino
e
metto mia vita si agitata
e
mia poesia travolta
dal
flusso delle vane passion
nella
tua man sapiente.
Vengo
umilmente
o
Santa
con
rose di pentimento,
rosse
come il sangue
che
sparso fu dall’Uomo Dio.
Vengo
in ginocchio
e
prego
nel
tuo convento a Hefta.
Vengo
e
con te rinnovello
il
priego
all’Immacolata
Signora
che
ti fu “Stella”
al
tuo cammin di mistica
e
mia domina ( )
di
lettere e filosofia.
( ) si intendeva inizialmente per mia domina S. Geltrude e non la Madonna, ma anche il secondo senso potrebbe essere accettabile, anche se io non mi posso certo reputare una filosofa.