Vorrei essere

(Montagna, 5 del mattino

del 22 luglio 1999)

 

Vorrei essere

come montanaro

che dal tratturo scende

lungo una valle

rude come i suoi piedi

e dagli occhi di bimbo

nei solchi delle rughe centenarie

e non come fiore

di cui si sente

l’odore pur

quando è già sfiorito

nella sera

e sua bellezza par

ancor rischiarare la valle,

così della mia vita

è desiderio

che come pietra

stratifichi i suoi ammassi

e del tempo

non faccia una chimera.

dimentica da gente

e da sospiri

d’amorosa beltà

vorrò percorrerla tutta

questa lavinica valle

fin sul crinale del fiume

che intravede

là il mare

con passi stanchi di vecchia,

ma potenti di forza

che fu data da Eterno,

vorrò essere un limite,

un solco, un baluardo,

dove gioventù, i figli

dei miei figli

che mai furono,

potrà dire: “Ecco quella

che fu e che è ancora,

chissà perché Colui

qua volle lasciarla,

perché ancora,

qual messaggio?”

Messaggio è che vita

gran dono è

comunque sia,

dono grande

e magnifico pur

nell’ ossa e nella mente

e nel cuore

di sopravvissuta creatura

a tanti affanni.