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IL CALCIO HA UN NOME :

NEDVED

Nedved "Pallone d'Oro" 2003

L'annuncio tanto atteso è finalmente arrivato. Pavel Nedved è da oggi ufficialmente il Pallone d'Oro edizione 2003. Un premio meritato per 12 mesi strepitosi, suoi e di tutta la Juventus. Il fuoriclasse ceco oggi insignito a Parigi dai vertici di France Football, il giornale che dal 1956 assegna il riconoscimento al miglior giocatore d'Europa dell'anno. Nedved nella storia bianconera: succede a Sivori, Platini (3 volte vincitore), Rossi, Baggio e Zidane.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                            

 

 

arà pure difficile assegnare un premio europeo così ambito e prestigioso qual è il "Ballon d'Or", ma mai come quest'anno i cinquantadue giornalisti convocati dalla redazione di France Football hanno fatto una scelta indiscutibile. Il leone di Cheb, Pavel Nedved, è stato premiato per un 2003 straordinario e irripetibile, che, oltre alla sbavatura di quell'ammonizione di troppo, non ha osservato né sbandamenti, né cali di forma, né tanto meno particolari imprecisioni. La sua è una stagione che gli apre le porte del gotha del calcio, perché è lì che merita di stare.

Nella prima partita del nuovo anno il Ceco ha di nuovo dimostrato (ce n'era bisogno?) di avere i numeri di un fuoriclasse, di essere un leader indiscusso della Juventus, che proprio in questa fetta di stagione non sta esprimendo il calcio che è solita esprimere. Il suo tiro da trenta metri è un mix di potenza e precisione, una vera opera d'arte che non avrà la pennellata dolce dei gol epici di Del Piero, ma ha sicuramente la stessa efficacia. La sua ultima prodezza non è stata affatto una rete figlia di un'azione sporadicha perché si sa che quella è la sua firma, è il suo marchio di fabbrica, riconoscibile da chiunque. Certo, se sentisse tutte queste lodi sarebbe molto imbarazzato, vista la sua nota timidezza e umiltà. "Non accostatemi a Ronaldo, Zidane e Henry, io non sono alla loro portata" o ancora "La mia più grande dote è quella non sentirmi mai indispensabile", queste sono le dichiarazioni di un uomo che ha fatto del lavoro la sua più grande fede, che è sempre stato pronto a sgobbare anche nei momenti più difficili come quando un certo Karol Dobias, suo secondo allenatore agli anni dello Sparta, gli disse che non sarebbe mai diventato un grande giocatore e di continuare a studiare.

Alla vigilia del suo incoronamento a Parigi però qualcuno non ha gradito la decisione di premiare il numero undici con il massimo premio europeo individuale, critando quanto siano stati ingnorate le prestazioni di giocatori come Totti o Maldini, ma so benissimo che non solo i tifosi bianconeri sarebbero stati contro se il trequartista juventino non avesse portato a casa il riconoscimento. La colpa per cui oggi esistono tutte queste polemiche è evidentemente dei mass-media, i quali sono pronti a dar voce a tutti anche se chi entra in merito di certe tematiche non è certo super partes , come per esempio i commenti di Gattuso e Ancellotti, che, guarda caso, hanno definito la vittoria di Pavel come un'ingiustizia.

Affrontando un' analisi relativa a questo importante premio, è impossibile non incappare in una visione soggettiva delle cose, ma proprio in quest'occasione è davvero complicato mettere in dubbio il merito di Nedved; i suoi unici rivali per la vittoria sono stati Thierry Henry e Paolo Maldini, destinati ad occupare rispettivamente la seconda e la terza posizione nella classifica finale. Il francese, purtroppo ex-juventino, dotato di un talento indiscutibile e di una classe immensa non ha però disputato una stagione tanto da brillare in modo particolare. L'italiano, capitano del Milan, invece è stato autore di un anno importante, ma ricevere il riconoscimento avrebbe avuto più il valore di un premio "alla carriera" più che alla singola stagione. In poche parole Pavel Nedved non aveva veri e propri rivali da battere, perché nessuno è stato determinante, decisivo e fondamentale come lui. Ma, Pavel me lo perdoni, l'aggettivo che più gli si addice è indispensabile.

 

 

 
 

 

 

 

SFONDO

 

 

Oscar del calcio 2003 Miglior Straniero e Miglior giocatore

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