O n e   l o v e ...

peace and prosperty...

R a s t a f a r i !

 

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Con queste parole soleva salutare il pubblico Bob Marley all' inizio delle sue performances dal vivo.

Ma chi fu questo piccolo grande uomo che rivoluzionò la musica negli anni 70, tanto da vendere ancora oggi centinaia di migliaia di dischi ad oltre 20 anni dalla morte?

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Robert Nesta Marley nasce a Nine Miles, presso la baia di St. Ann (Jamaica) il 6 febbraio 1945.

Figlio di una donna giamaicana, Cedella Malcom e di Norval Marley, ufficiale bianco dell' esercito inglese, crebbe senza padre. Egli, infatti, non gli lasciò che il cognome per riconciliarsi con la famiglia d'origine che aveva sempre osteggiato la sua relazione con la madre di Bob.

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In seguito si trasferì con la madre nei sobborghi di Kingston, la capitale, nei cosiddetti slums, sorta di bidonvilles ove miseria, vita di strada e, talvolta, violenza, erano compagne di tutti i giorni.

Lì conobbe due suoi coetanei, Peter Tosh e Bunny Wailer con i quali, in seguito, diede vita al primo nucleo degli "Wailers" (ovvero "I lamentosi"), nome che distinguerà il suo complesso negli anni a venire, pur se ampiamente rimaneggiato nei componenti.

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Dopo aver abbracciato il rastafarianesimo alcuni anni prima, nel 1966 sposò Rita Anderson, che andrà in seguito a far parte delle "backing vocalists" del gruppo, le cosiddette "I threes".

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Un breve cenno sulla religione "rasta": essa si compone di elementi biblico-cristiani frammisti a dottrine di predicatori giamaicani che profetizzavano l' avvento di un grande re nero che avrebbe riscattato tutti i popoli di colore dall' oppressione dei bianchi per ricondurli nella patria d' origine (l' Africa).

Questo "messia" fu riconosciuto della figura di Hailé Selassié, re d' Etiopia che si attribuiva la discendenza da Salomone e dalla Regina di Saba.

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Queste dottrine tanta parte avranno nella vita e nella musica di Bob Marley, a tal punto che riuscirebbe difficile scindere in lui vita, musica e spiritualità rasta.

Di importanza determinante si dimostrò l' incontro con Chris Blackwell, n° 1 della casa discografica "Island"; questi produsse il primo album degli "Wailers" e, da quel momento in poi, le strade del gruppo e dell' etichetta anglo-giamaicana procedettero di pari passo.

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Erano i primi anni '70 ed ebbe allora inizio la leggenda di Bob Marley, il rasta, il profeta, lo sciamano, l' uomo che ha portato il reggae all' attenzione mondiale, la prima rockstar del terzo mondo. Idolatrato in patria e notissimo nell' Occidente sempre incuriosito da tutto ciò che è "esotico", Bob suscitava interessi anche di tipo socio-politico e culturale, divenendo un fenomeno di moda e di costume.

La consacrazione avvenne nel 1975 con il concerto di Londra dal quale venne tratto l' album "Live!" .

Durante i suoi soggiorni nel Regno Unito ebbe modo di avvicinarsi al mondo della musica punk allora emergente (ci furono rapporti di "scambio" musicale anche con i Clash), tanto da incidere un singolo (mai inserito in un album) dal titolo "Punky reggae party", a testimonianza dell' incontro fra i due generi musicali.

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Nel privato Bob faceva intanto parlare di sé per le "conquiste" che andava collezionando fra attrici e "miss" giamaicane o comunque di origine caraibiche.

Dopo i primi LP ancorati al periodo "rudeboys", cioè legati al mondo violento e dei forti sentimenti che aleggiavano negli slums (Catch a fire, Burnin' e Natty Dread), nel 1976 esce Rastaman vibration, meno ribelle ed agitatorio per affrontare temi più "politici", nell' accezione rasta del termine. Il culmine viene raggiunto in "War", brano che riprende, in musica, un discorso di Hailé Selassié sul tema della pace e dell' uguaglianza fra gli uomini.

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Finché la filosofia che considera una razza superiore ed una inferiore non sarà finalmente screditata e abbandonata, finché in nessuna nazione non ci saranno più cittadini di prima e di seconda classe, FINCHE' IL COLORE DELLA PELLE DI UN UOMO NON AVRA' PIU' VALORE DEL COLORE DEI SUOI OCCHI, finché i diritti fondamentali umani non saranno ugualmente garantiti a tutti, senza discriminazioni di razza...

Fino a quel giorno, il sogno di una pace perenne, la cittadinanza del mondo e le regole della moralità internazionale, resteranno soltanto una fuggevole chimera da inseguire, ma impossibile da ottenere.

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Le tournée in America e in Europa, intanto, si susseguono con ritmi davvero incalzanti, mentre in Giamaica il clima politico-sociale si andava arroventando a causa di tensioni e violenze relative all' aspra lotta tra i due partiti politici: uno conservatore, appoggiato dagli USA e l' altro, progressista, di estrazione popolare (e al quale Marley dichiarerà apertamente la sua adesione). Fu così che Bob decise di tenere un concerto di pacificazione dal simbolico nome di "Smile Jamaica" nella città di Kingston, capitale dell' isola caraibica.

In quei giorni Bob fu fatto oggetto di un attentato: un commando prese d' assalto la sua abitazione, ferendolo a colpi d' arma da fuoco.

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Mostrando al pubblico le ferite subite, Marley partecipò al concerto e, subito dopo, lasciò l' isola natale per trascorrere un periodo in compagnia dell' allora "Miss Mondo" in carica.

Nel 1977 esce Exodus, album registrato in Inghilterra, dove lotta sociale e spiritualità si accompagnano a temi esistenziali ed intimistici. Questi diventeranno preponderanti nel successivo LP, Kaya, album dedicato... all' erba, dove più marcata è la presenza di arrangiamenti easy listening. Tutto ciò farà gridare allo scandalo i rasta di più stretta osservanza che arrivano ad accusare Bob di essersi venduto allo show-biz e di aver usati materiale di scarto dell' album precedente.

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E' in questo periodo che Bob si ferisce ad un piede giocando a calcio (era un ottimo calciatore, a dispetto della libbra giornaliera di ganjia fumata!); l' infezione andrà sempre degenerando fino a causarne la morte, di lì a qualche anno.

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Intanto in Giamaica il clima era sempre più avvelenato dagli scontri politici: ormai la parola era passata alle pistole. Ancora una volta si decise di tenere un concerto di pace a Kingston ("One Love Peace Concert"). Marley invitò in quella sede i due leader politici avversari a stringersi la mano in pubblico: era ormai diventato un personaggio carismatico ascoltato da tutto il popolo giamaicano, capace di pacificare la sua terra tormentata con la sua sola presenza.

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Altre tournée e altro album: Survival nel 1979 affronta temi prettamente politici: dedicato all' Africa, terra di origine e di ritorno per i neri di tutto il mondo, non risparmia una dura sferzata all' Occidente (chiamato Babilonia) definendolo un vampiro che succhia il sangue dei sofferenti (nel brano "Babylon system").

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Nel 1980 troviamo un Bob Marley oppresso dal male incombente e invischiato in situazioni sentimentali complicate (i suoi figli riconosciuti hanno superato la decina!); per di più circolavano notizie di possibili attentati alla sua vita qualora avesse rimesso piede in Giamaica (correva voce che la CIA, alleata dei conservatori giamaicani, avesse in mente di farlo fuori). Tuttavia tenne un concerto nello Zimbabwe (ex Rhodesia) in onore della recente indipendenza dall' Inghilterra dello Stato africano al quale era dedicata un' omonima canzone dell' album Survival.

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Il nuovo LP, Uprising, rappresenta un testamento spirituale, un vero canto del cigno. Caratterizzato da atmosfere "afro", è un mosaico di tutte le sfaccettature dell' animo di Bob: l' uomo, il rasta, il nero, il politico, l' uomo minato da un oscuro male. Emblematica è Redemption Song, canzone accompagnata soltanto da chitarra acustica, per niente reggae, che conclude l' ultimo album uscito in vita, oltre che la vita stessa di Marley.

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All' album segue la solita tournée planetaria che tocca anche l' Italia (Milano e Torino). Fu un evento eccezionale per il nostro Paese dove da anni, a causa del terrorismo degli anni di piombo, non si tenevano più concerti per motivi di incolumità ed ordine pubblici.

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A New York Bob sviene sul palco: ormai i suoi giorni sono contati. Decide, contro il parere di tutti, di tenere un' ultima esibizione a Pittsburg, struggente quanto intensa.

Segue la peregrinazione fra cliniche e centri di medicina alternativa allo scopo di scongiurare l' inevitabile. Fino ad allora, fedele ai precetti rasta, aveva sempre rifiutato ogni operazione che forse l' avrebbe mantenuto fra noi e chissà quanto ancora avrebbe avuto da dirci...

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Alla fine si spense a Miami l' 11 maggio1981 a 36 anni. Dieci giorni dopo si tennero i solenni funerali di stato in Giamaica, ove ogni veleno si sopì per un giorno.

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Da allora si sono succeduti album e raccolte postume, spesso frutto di raschiature del barile, lotte per l' eredità, morti sospette di componenti od ex componenti del complesso.

Ma tutto questo non ci riguarda. Rimane la vita irripetibile di un artista che ha fatto della sua vita stessa un' opera d' arte, che ha lasciato un segno indelebile, forse come mai altri.

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