Bestiario universitario
Pare che questi episodi siano realmente accaduti: se cosi' non fosse, chi se ne frega, giusto? (e poi si dice che la scuola non serve a niente) ;-))
1.Esame di
anatomia. "Signorina, qual e' l'organo che puo' dilatarsi fino a 20
volte rispetto alla misura a riposo?". La studentessa, tutta rossa:
"Il pene?". Il professore: "No, e' l'iride; comunque
complimenti al suo ragazzo!".
2.Esame di
medicina.Professore: "Signorina, l'epitelio vaginale e' ciliato
oppure no?". Studentessa: "Mah, si' ". Professore:
"Signorina, nessuno le ha mai detto che dove passa il treno non cresce
l'erba?"
3.Universita'. Esame di Fisica. Si presenta il primo studente. Il
professore: "Sei in treno in uno scompartimento. Fa caldo. Che
fai?". "Mah, apro il finestrino". "Bravo! Calcola la
variazione di Entropia". "???? Mi servirebbe qualche dato in piu'
...". "No". (Pausa) "Lo sai?". (Pausa). "No?
(Pausa) Va bene, vada". E il primo viene sbattuto fuori. Arriva il
secondo, poi il terzo, il quarto e il professore fa la stessa domanda con lo
stesso risultato. Arriva l'ultimo studente: "Sei in treno, in uno
scompartimento. Fa Caldo. Che fai?". "(Sicuro) Mi tolgo la
giacca". "Si', va be', ma fa ancora caldo, che fai?". "Mi
allento la cravatta". "Ma fa ancora caldo. Che fai?". "Mi
sbottono la camicia". "(Incazzandosi) Si', ma fa ancora tanto caldo.
Che fai?". "Senta, professore, puo' fare quanto caldo vuole, ma io
quel cazzo di finestrino non lo apro".
4. Esame di letteratura latina. Si presenta al vecchio professore una
tipa ossigenata, in minigonna e scollatura vertiginosa, con trucco piu' che
pesante e con in bocca una sigaretta accesa. Il prof. la guarda impassibile,
quindi chiede: "Signorina, mi dica, che cosa disse Enea lasciando la sua
citta' in fiamme?". E la tipa, languidamente: "Mah non
saprei...". E il prof., porgendole il libretto: "Addio, Troia
fumante!".
5.Esame di medicina. "Mi parli dell'apparato genitale
maschile". "Si', dunque, e' composto da un osso...". "Le
sara' SEMBRATO, signorina...".
6 . Realmente accaduta agli esami di Storia all'Universita' (Facolta' di
Lettere): interrogazione su Garibaldi. Chiede il docente: "Come si
chiamava il luogotenente di Garibaldi, sempre vicino al Generale in tutte le
battaglie?". Lo studente risponde prontamente: "Nino Biperio".
"Come??" chiede il professore. Lo studente insiste e alla fine per
dimostrare che ha ragione tira fuori gli appunti della lezione dove ha
scritto: Bi ... x ...io (ma si legge Bi...per...io!!!).
7. Ad un esame di ostetricia il professore chiede allo studente: "Dimmi
quante forme di parti conosci". Lo studente incomincia a rispondere:
"Parto normale, parto cesareo e parto... parto... ". Dai banchi
arriva un suggerimento: "ANALE". E lo studente subito senza pensare:
"Anale". Il professore non si scompone : "Benissimo, e dimmi
come e quando si svolgono". Lo studente spiega la dinamica dei primi due.
Nel tentare di spiegare il terzo si accorge di aver sbagliato e zittisce. Il
professore: "Va bene, dimmi almeno un caso, uno solo, che a te risulti si
sia verificato". Lo studente: "Si', ora ricordo, una sola volta,
vent'anni fa, quando nacque questo stronzo qua dietro!!".
8. Universita': esame di Fisica. Il professore allo studente: "Lei
ha un barometro. Come lo usa per determinare l'altezza di un
grattacielo?". Lo studente risponde: "Vado all'ultimo piano, lego
uno spago al barometro, lo calo giu' fino a che tocca terra e poi misuro la
lunghezza dello spago". Il professore non e' soddisfatto: "Puo'
dirmi un altro metodo, uno che dimostri le sue conoscenze di fisica?".
"Certo! Vado all'ultimo piano, faccio cadere giu' il barometro, e misuro
dopo quanto tempo tocca terra". "Non e' ancora quel che volevo, le
spiace riprovare?". "Con il barometro faccio un pendolo alto quanto
l'edificio, poi misuro il suo periodo". "Un altro modo?".
"Misuro la lunghezza del barometro, poi lo pianto verticalmente per terra
in una giornata di sole, e misuro la sua ombra; quindi misuro l'ombra del
grattacielo, e per similitudine...". "Ancora un'altra possibilita'?".
"Cerco il portiere e gli dico: 'Salve, signor portiere; le regalo questo
prestigioso barometro, se mi dice l'altezza di questo edificio?'"
9. "Guarda me: anch'io ho gli esami, eppure vedi come sono
tranquillo?". "Che c'entra! Lei e' professore..." (Bruno
D'Alfonso).
10. Facolta' di Giurisprudenza: esame di codice di procedura civile. Il
professore esordisce con una domanda: "Dunque... mi saprebbe dire cos'e'
la "frode?". "Una frode e' se lei mi boccia!". "Cooome??!!
Come sarebbe a dire?". "La frode si ha quando uno approfitta
dell'ignoranza altrui e lo danneggia!"
11. Esame di chimica all'Universita' di Firenze: Professore: "Il
carbonato di calcio è solubile in acqua?". Studente (con sicumera):
"Sì". Professore: "Allora torni quando il Ponte Vecchio si sarà
sciolto".
12. Esame di anatomia, scena muta sugli organi genitali femminili. Il
professore, sadicamente, dice con disprezzo allo studente: "Guardi, le do
20000 lire, lei stasera tardi va nella zona del porto e vedra' quante
signorine le spiegano volentieri queste cose..." Lo studente incassa (in
tutti i sensi) e torna all'appello successivo. Conquistato un soffertissimo 18
e firmato lo statino lo studente mette 10 sacchi in mano all'incredulo
professore, commentando: "Sua moglie prende di meno".
13. Esame di Idraulica all'Universita' di Genova. Tocca ad una giovane
e bella studentessa, che viene chiamata dal professore alla lavagna. Lui le
da' un gesso in mano, quindi dice: "Bene, signorina, dunque, vediamo un
po'... Ecco, si', mi faccia una pompa!". (Pare che l'aula sia esplosa in
quasi un minuto d'orologio di applausi e grida varie).
14. Esame di Fisica all'Universita': il professore lancia un mazzo di
chiavi allo studente e gli chiede: "Che tipo di moto è questo?". Lo
studente rilancia le chiavi al professore e risponde: "Lo stesso di
questo".
15. Esame di Fisica all'Universita'. Premessa: la formula cinematica
della caduta dei gravi è h = -1/2 g t2. Il segno di questa formula dipende
dal sistema di riferimento che si sceglie; se non si è coerenti, si rischia
di descrivere una situazione in cui lanciando un oggetto esso va
spontaneamente verso l'alto. Il professore chiede: "Mi scriva l'equazione
della caduta dei gravi". L'allievo sbaglia il segno nel suo sistema di
riferimento. Il professore lancia il libretto dalla finestra ed esclama:
"Ora lo recuperi al piano di sopra e torni il mese prossimo!".
16. Esame di fisica all'Universita': Professore: Mi faccia il ciclo di
Carnot. Studente: (disegna un cerchio sul foglio). Professore: "Hmmm...
bene... ne faccia un altro vicino". Studente: (disegna un altro cerchio a
fianco del primo). Professore: "Bene... unisca i centri dei due cicli con
una retta". Studente: (disegna la retta). Professore: "Molto bene!
Ora prenda il suo biciclo di Carnot e se ne vada".
17. Esami all'Universita' (storia vera): uno studente di Matematica,
figlio di un professore, deve sostenere l'esame di Fisica I con un collega del
padre. L'esito sembra praticamente scontato, ma -- incredibile -- il giovane
non sa proprio una benemerita mazza. Una domanda dopo l'altra, constatando la
sua figuraccia incredibile in presenza di testimoni, il professore non sa
proprio che cosa fare per dare quella promozione promessa. Alla fine ricorre a
domande da terza media per far dare al ragazzo almeno una risposta:
"Allora prendiamo in considerazione un asse e poggiamolo su un...?".
Studente: "...". Professore: "...fulcro, naturalmente. Abbiamo
così una...?". Studente: "...". Professore: "...leva,
come ben sai. Allora, se io metto un carico ad una estremità della leva, che
succede?". Studente (ormai scazzato da quel trattamento sfacciatamente di
favore): "Ci metto la briscola...". Professore: "MA ALLORA IO
TI BOCCIO!". E lo studente: "Vabbeh, allora ci vado liscio".
18. Esame di Geometria. Dopo varie domande a cui lo studente non ha
risposto la professoressa dice: "Mi disegni una retta sulla
lavagna". Lo studente comincia, ma poi si interrompe; la professoressa
gli dice: "Continui e non si fermi". Lo studente obietta: "Ma
prof., la lavagna è finita!". E la professoressa: "Continua lungo
tutte e 4 le lavagne... continua così lungo il muro fino alla porta... esci e
continua così fino a casa!". Variante: lo studente se ne va, continuando
effettivamente a disegnare col gesso sul muro. Tutti pensano che sia un gesto
di stizza ma dopo qualche minuto si sente bussare dall'altra porta dell'aula
(quella opposta all'uscita dello studente). Tutti ammutoliscono: la porta si
apre e entra lo studente di prima, ancora col gesso attaccato al muro
(l'edificio della facoltà aveva una pianta circolare); disegna la linea finché
non si ricollega a quella da lui incominciata sulla lavagna e blatera qualcosa
del tipo: "C'è chi dice che estendendo una retta all'infinito si
ripieghi su se stessa formando un cerchio...".
19. Un professore di economia una volta chiese quante colonne vi erano
nel porticato dell'università, e cacciò lo studente che ovviamente non seppe
rispondere dicendogli: "Vedo che lei non frequenta l'università, torni
alla prossima sessione". Qualcuno che doveva essere esaminato subito dopo
corse allora fuori a contare le colonne; quando fu il suo turno e gli fu posta
la fatale domanda rispose con sicurezza quante colonne c'erano. Il professore
allora gli disse: "E lei invece di studiare passa il tempo a bighellonare
per l'ateneo a contare le colonne? Torni alla prossima sessione".
20. Il professore si diverte a mettere in imbarazzo le studentesse, e
inizia a chiedere a un'esaminanda: "Che cos'è quella cosa che lei ha e
io no... Che lei sa usare bene e io no... da cui lei trae piacere e io no...".
La ragazza risponde: "Il cervello".
21. Si racconta di un professore con l'abitudine di usare un
intercalare piuttosto volgare durante le lezioni. Un giorno le ragazze che
seguivano il suo corso, esasperate, si misero d'accordo per uscire in blocco
dall'aula alla prima parolaccia che il professore avesse pronunciato; i
ragazzi, però, venuti a conoscenza della cosa, riferirono tutto al
professore. Così il professore il giorno dopo entrò in aula dicendo:
"Ho visto fuori dalla porta un elefante con un cazzo lungo così!".
Immediatamente, come d'accordo, le ragazze si alzarono e fecero per andare
verso la porta, ma lui le bloccò dicendo: "Non correte, è già andato
via..."
22. Esame di Diritto all'Universita': Professore: "Mi dica che
cosa è il matrimonio". Studente: "Il matrimonio è un contratto
che...". Professore: "No". Studente: "Il matrimonio è un
contratto che...". Professore: "Nooo!". Studente: "Ma sì
professore: il matrimonio è un contratto che...". Professore: "NO!
Il matrimonio è il contratto che... Ci vuole precisione. Torni al prossimo
appello". E lo studente: "Lei non è uno stronzo, lei è lo stronzo!"
23. Si racconta che durante una lezione di chimica un professore sia
entrato in laboratorio con in mano un barattolo pieno di piscio dicendo:
"Due buone qualità per un chimico sono ingegno e concentrazione.
L'ingegno vi potrebbe far scoprire che un metodo semplice per scoprire la
presenza di zuccheri nelle urine è assaggiarle". Detto questo mette un
dito nel piscio e poi lo lecca. "Qualcuno vuole provare?". Uno
studente che non crede che quello sia piscio ci mette dentro il dito e lo
lecca, sentendo che era proprio piscio. Al che il professore continua:
"La concentrazione invece vi potrebbe far scoprire che ho immerso il
medio e ho leccato l'indice".
24. Una studentessa sostiene l'esame di Diritto Privato in modo
impeccabile; il professore (il più stronzo della facoltà) congratulandosi
con lei le dice che darle 30 e lode è troppo poco, si sfila il Rolex e le
dice di accettarlo per ricordo. Lei, dopo lunghi tentennamenti, si lascia
convincere, prende l'orologio e porge il libretto. A questo punto il
professore le dice: "Signorina, lei ha accettato la donazione di un bene
di valore non modico: dovrebbe sapere che ci vuole un contratto scritto. Si
ripresenti al prossimo appello".
25. A un certo punto dell'esame di Analisi I il professore dice:
"Scriva: seno di epsilon per v di a in d(a)". Lo studente scrive:
sen(e)v(a)d(a).
26. Esame di filosofia. Il professore mostra un mazzo di chiavi e
chiede: "Dunque, giovinotto, mi dimostri che queste sono mie...". Lo
studente (preso malissimo): "Ehm, sì, quindi, ehm...". Professore:
"Allora, che aspettiamo?". Studente: "Io, dunque...
Aristotele... ehm...". Professore: "Se ne vada, torni al prossimo
appello". Studente (si alza e fa per portarsi via le chiavi):
"Arrivederci...". Professore: "Ma che cosa fa? Dove va con le
mie chiavi?". Studente: "Ah, ecco: dimostrato che sono sue!".
Professore: "Promosso".
27. Il professore di Filosofia Antica chiede allo studente di esporre
le confutazioni degli argomenti di Zenone che negano l'esistenza del
movimento. Lo studente si alza dalla sedia, si mette a camminare, si ferma e
dice: "Ecco: ho confutato Zenone". Il professore gli dice:
"Bene, continui a confutarlo". Lo studente riprende a camminare. Il
professore insiste: "Lo confuti vicino alla porta". Lo studente va
verso la porta. Il professore prosegue: "Ora lo confuti nel
corridoio". Lo studente esce nel corridoio. Al che il professore gli
grida: "Ecco, ora vada pure a confutarlo a casa sua!".
28. All'appello abbondano i nomi fasulli: Efisio Porcu, Gianluigi
Cossi, Vasco Rossi (risate generali), Pippo Baudo (risate generali), Orso
Bruno, Giovana d'Arco... Al che il professore si interrompe e sbotta: "Eh
no, ragazzi... Anche Giovanna d'Arco no, per favore!". Al che si alza una
vocina di una studentessa: "Presente!"
29. Durante il corso di Economia Aziendale per Ingegneria a Pisa,
nell'anno accademico 1997/98, dei tizi si sono presi la briga di fare per
tutto il semestre la firma di frequenza di una tale PINA BELLATO, che il
professore ha ripetutamente chiamato a squarciagola durante l'appello
all'esame. (Provate a chiamare prima il cognome e poi il nome) (L'aneddoto e'
riferito anche ad una certa NARA BOCCHI)
30. Facoltà di architettura in Roma ( ndr: idem per Bari !!!!): tre
studenti da una parte, il professore dall'altra e in mezzo il progetto in
esame, tavole, lucidi e quant'altro. Uno degli studenti difende animatamente
le sue scelte, ne parla con competenza e pare ben preparato. Il secondo
studente interviene di quando in quando; il terzo fa scena muta e non
interviene mai nel discorso. Al termine della discussione il professore si
rivolge al primo studente: "Lei è preparato e mi piace la sua
esposizione. Approvato con 28!". Poi si rivolge al secondo studente:
"Lei ha ancora qualche incertezza, ma mi pare abbastanza preparato.
Approvato con 26!". Al terzo studente: "Lei mi ha fatto scena muta,
ragazzo mio! Più di 24 non posso proprio darle!!!". E lo studente:
"Ma guardi che io non debbo mica fare l'esame, sono solo venuto a vedere
come andava l'appello ad un amico!!"
31. Esame di Matematica all'Universita'. Premessa: molti teoremi di
matematica esordiscono con il classico incipit "Dato un e (epsilon; si
scrive come un 3 rovesciato) piccolo a piacere, è possibile dimostrare
che...", dove con e piccolo a piacere si usa indicare un parametro che può
raggiungere valori piccolissimi, ma comunque diversi da zero. Studente:
"Sia dato un tre piccolo a piacere, è possibile dimostrare che...".
Professore (allibito): "Prego? sia dato cosa?". Studente: "Un
tre piccolo a piacere, no?". Professore: "Ma guardi che questo
(disegnandolo) è un epsilon, non un tre!!!". Studente: "Ah! E
pensare che l'ho corretto su tutto il libro!!!". Professore: "Faccia
una cosa, ora se ne vada e torni quando lo ha corretto tutto di
nuovo...". Variante: A questo aneddoto si associa anche la seguente
variante: Studente: "Sia dato un e piccolo a piacere, è possibile
dimostrare che...". Professore: "Sì, vabbè, ma piccolo
quanto?". Studente (incerto): "A piacere...". Professore:
"Allora me lo faccia più piccolo". Lo studente, evidentemente in
stato confusionale, traccia un e di dimensioni minori. Professore: "No,
lo faccia ancora più piccolo...". Lo studente ha continuato a scrivere e
micrometrici per un bel pezzo, prima di ammettere sconsolato che forse la sua
preparazione lamentava qualche lacuna.