Come la penso
Aristotele affermava che l' uomo è un animale politico; concordo sul predicato, un po' meno sulla qualifica dello stesso.
Avendo, tuttavia, un cervello pensante, egli deve di necessità porsi delle domande e (cercare di) darsi delle risposte il più possibile convincenti.
Troppo spesso il buon senso e il vedere la "nudità" dei vari "Re" in circolazione nell' arengo politico italiano è scambiato, nella migliore delle ipotesi, per qualunquismo, nelle altre, di volta, in volta, come appartenenza all' opposta fazione. Ritengo questo il miglior attestato di imparzialità.
Se destra significa ordine (pubblico e
morale), cultura, educazione, sono di destra. Se sinistra significa casa, lavoro, scuola per tutti i cittadini, sono di sinistra... Se destra significa dittatura, piegare le ginocchia, arricchire solo i grandi, sono di sinistra; se sinistra significa violenza, urla, radical chic col golf di cachemire e la barca a vela, sono di destra.
Se penso che sia giusto e doveroso (tentare di) risolvere in primis i problemi del nostro Paese e (tentare di) risollevare le sorti del "Terzo mondo"
di casa nostra, sono di destra o di sinistra?
Ortega y Gasset diceva: «Qualificarsi di destra, di centro, di sinistra è uno dei modi che l’uomo ha per autoproclamarsi imbecille».
Bisognerebbe prendere il meglio della destra, della sinistra, del centro, e su queste eccellenze fondare un sistema di governo, ma, purtroppo, viviamo in un Paese che non crede in niente, che ama le etichette, non per convinzione: per convenienza.
Morale: non poniamoci troppe domande, che resterebbero inevase. Facciamo il nostro dovere: ora per ora, giorno per giorno. La vita non ci chiede altro. E di più noi non possiamo offrirle.