Dopo
aver riflettuto molto, ho deciso di scrivere una pagina autobiografica mirata
non solo a descrivere me stesso ma a rappresentare anche un punto di vista riguardante
molti aspetti che la vita ci offre.
Sono nato il 21 Luglio 1978 nei pressi di Torino, a distanza di nove anni da
un unico fratello. A lui devo molto riguardo alla mia istruzione, senza togliere
nulla ai miei genitori, ed è stato non solo un compagno di giochi, ma anche
un grande amico. Il merito va attribuito alla sua grande pazienza e alla notevole
distanza di età che ci separa. Se non fosse per lui, forse io non saprei nemmeno
accendere un computer. A differenza di molte persone che ho avuto modo di conoscere,
ho un ottimo rapporto con lui, oltre ad una grande stima nei suoi confronti;
lo stesso si può dire per i miei genitori, che rappresentano per me un modello
di vita.
Se esiste la fortuna, la mia famiglia penso la rappresenti molto bene. Se fossi
nato in certi paesi del mondo dove scarseggia persino l'acqua, di certo non
saprei nemmeno cos'è un solido tetto, il forno a microonde o il latte parzialmente
scremato! Non parliamo poi dello shampoo alle vitamine che rende i capelli morbidi
e lucenti.
Ma ritorniamo alla mia vita: mi sono diplomato come Perito Meccanico nel 1997;
successivamente mi sono iscritto all'università e frequento tutt'ora la facoltà
di Ingegneria Bio-Elettronica presso il Politecnico di Torino. La scelta di
iscrivermi all'università è stata dettata dalla mia passione per l'elettronica,
o meglio per la scienza in generale. Fin da piccolo sono cresciuto in mezzo
a scatole di LEGO©, tante da riempirne un baule! Quello potrebbe essere un po'
il mio forziere, il tesoro dei famigerati pirati. Per questo all'età di diciotto
anni sono stato a visitare la fabbrica omonima situata a Billund, in Danimarca.
Colgo l'occasione per suggerire a tutti coloro che leggeranno questa pagina,
di andare a visitare il parco giochi situato nei pressi della ditta stessa,
non solo per la sua incantevole bellezza ma anche per l'ottima ospitalità e
simpatia di tutti coloro che ci lavorano.
Nello stesso anno, ho anche sostenuto l'esame per diventare radioamatore, spinto
dalla stessa passione che accomuna me e mio fratello, grazie alla quale ho potuto
conoscere molte persone, alcune delle quali si sono rivelate ottime amicizie.
Come radioamatore ho potuto svolgere anche opere di volontariato nel comune
di Cuorgnè, quando, nell'inverno del 2000, l'alluvione ha spazzato via strade,
ponti, case e la felicità di molte persone, che si sono ritrovate nell'arco
di pochissimi minuti senza una casa e di quegli affetti che nessuno potrà mai
ripagare. Questa esperienza mi ha fatto capire l'importanza di poter fare qualcosa
di utile per chi è meno fortunato di noi; per questo vorrei lavorare nel campo
della bio-elettronica, potendo così contribuire alla ricerca e alla cura delle
malattie che, senza distinzione sociale, colpiscono allo stesso modo potenti
e nullafacenti, belli e brutti.
Una delle mie passioni più grandi è stata fino a poco tempo fa, quella del mondo
informatico. Ho iniziato a giocare con il Commodor64© all'età di sei anni. È
stato proprio mio fratello ad avvicinarmi a questo affascinante mondo. Al termine
delle scuole medie, siamo passati al PC (il comune computer che conosciamo oggi),
un 8086.
Questa sigla che a molti risulterà familiare, ha rappresentato una svolta nella
storia del PC. Il suo utilizzo non era certo dei più facili, Windows© infatti
era ancora in fase di sviluppo ed i giochi erano molto pochi. Nonostante questo,
il suo apprendimento mi ha fatto conoscere l'enorme potenzialità che può offrire
un computer, fino ad appassionarmi. In tutti questi anni di utilizzo, ho imparato
diversi linguaggi di programmazione, nonché un notevole numero di programmi,
oltre ad aver imparato come funzionano elettronicamente le principali parti
che costituiscono un computer. Grazie a queste conoscenze, ho potuto sviluppare
anche delle schede per il controllo di motori a corrente continua e di un piccolo
braccio meccanico a sei assi, che spero prima o poi di riuscire a mettere on-line.
Ho imparato a fare la manutenzione sia dell'hardware che del software di un
computer. Ma se tutto questo mi ha regalato enormi soddisfazioni, mi ha anche
privato del contatto sociale.
La passione per l'informatica, l'elettronica e le radio non sono i miei unici
hobby, come accade a tutti gli spiriti indagatori: non potevo non rimanere affascinato
dal cielo stellato, così i miei interessi si sono ampliati abbracciando il ramo
dell'astronomia, che ha affascinato sin dall'antichità l'Uomo. Per questo sul
mio sito, potete trovare alcune pagine riguardanti questo settore.
Potrebbe così sembrarvi che io sia solo appassionato di scienza, ma non è così,
i miei interessi spaziano in tutti i campi; chi mi conosce sa benissimo che
tra le mie grandi passioni ci sono anche altre discipline come la musica, che
amo tantissimo.
All'età di dodici anni, mi sono fatto regalare un pianoforte elettronico, o
meglio: una tastiera. Da allora non ho mai smesso di suonare e di apprendere,
il mio unico rimpianto è stato quello di non aver potuto seguire delle lezioni
di musica, così ho imparato tutto da solo, leggendo alcuni libri di musica e
cercando di imitare i professionisti. Anche se in tutto questo tempo non sono
diventato molto bravo, il mio intento è stato, e lo sarà sempre, quello di divertirmi
e lo stesso vale anche quando mi incontro con degli amici per suonare qualcosa
di nostra invenzione. Alle volte sbagliamo, ma in fondo ci divertiamo un mondo,
ed è questa la cosa più importante.
Vista questa mia grande passione per la musica, mi sono iscritto, all'età di
ventitré anni, ad un corso di danza: salsa portoricana, che fa parte dei balli
latino-americani. Ammetto di essere stato sempre molto scettico nel vedermi
come ballerino, mi sono sempre sentito molto a disagio, ma sono rimasto molto
soddisfatto da quella scelta! Ballare mi diverte veramente tanto, come pure
cucinare.
Eh sì, perché oltre alla musica e al ballo, una delle mie passioni è la cucina.
Spinto dapprima dalla necessità di dovermi arrangiare da solo, vista la scarsa
presenza dei miei genitori in casa, sotto la guida attenta di mia madre, ho
imparato a districarmi tra fornelli, pentole, piatti e coltelli. Ho così trasformato
una necessità in un piacere personale, che mi regala molte soddisfazioni. Anche
se non sono all'altezza dei grandi chef, quando ho la possibilità seguo in televisione
la preparazione di ricette molto particolari, potendo così preparare dei piatti
diversi dal solito e deliziare il palato, mio e dei miei commensali, con il
sapore di variopinte primizie. Ritengo infatti che il sapore di un piatto stia
al centro di tutto, quindi trovandomi a cucinare da solo, preparo dei piatti
accostando i vari ingredienti, nel tentativo di ricercare sapori nuovi che mi
soddisfino.
Se avete letto fino a questo punto, vi sarete certamente accorti che sono una
persona molto attiva, infatti penso di esserlo abbastanza, anche se molti di
questi miei hobby si svolgono in casa.
Sono sempre stato attratto dalla natura, non poteva quindi mancare la passione
per la montagna che, nonostante il poco tempo a disposizione, frequento con
estremo piacere, concedendomi così quando posso sane passeggiate per le nostre
splendide Alpi.
Spesso ho avuto modo di accompagnare mio fratello per i parchi naturali della
mia regione, quando, per un certo periodo, si era appassionato di fotografia
naturalistica e andavamo a caccia di scorci paesaggistici, come di animali selvatici,
che difficilmente s'incontrano tutti i giorni, riuscendo così a fotografare
camosci, cervi e incantevoli marmotte. Siamo stati anche in splendide oasi acquatiche
dove abbiamo avuto modo di ammirare anatre, cigni e aironi.
Ma se da un lato tutte queste mie passioni mi hanno regalato molte soddisfazioni
e mi hanno fatto crescere, dall'altro mi hanno fatto perdere molte amicizie
e, cosa peggiore, mi sono accorto che i miei innumerevoli volti hanno spesso
creato disagi nei miei confronti, da parte di chi mi si avvicinava per la prima
volta. Questo perché tutti noi ci creiamo come una sorta di scudo con mille
facce, che ci protegge, facendoci apparire in un certo modo a seconda del nostro
interlocutore e della faccia che gli mostriamo.
Ma conoscere una persona vuol dire esplorare tutte queste facce, molte delle
quali rappresentano i nostri sentimenti, le nostre idee, le nostre paure.
Immaginiamo di rappresentare una persona come una sfera e, con delle faccette
colorate, la sua personalità. Se disponessimo queste facce sulla superficie
della sfera, in modo tale che facce vicine abbiano colori simili, qualsiasi
cammino intrapreso apparirebbe continuo e uniforme. Si può così dedurre che,
per conoscere una persona, basterebbe percorrere un cammino qualunque. Cosa
assai facile, se questa sfera fosse immobile, ma se questa ruota su se stessa
in modo casuale? La cosa risulterebbe molto complicata. Infatti siamo noi sfere
che ruotiamo per mostrare la faccia desiderata, ma se mostriamo consecutivamente
due facce opposte, ovvero due aspetti del nostro carattere molto diversi, spesso
finiamo con l'allontanare il nostro interlocutore definitivamente.
Ma la colpa non e' solo di questo moto, ma anche del nostro interlocutore, che
spesso crede di conoscerci alla perfezione, dopo aver esplorato solo una parte
delle nostre faccette e, appena ne scopre una che non gli piace, crede di avere
davanti a sé una persona diversa, arrivando a distaccarsene.
Ed è questa difficoltà nel farsi conoscere, nel farsi apprezzare all'interno
di questa società, che porta la maggior parte di noi a rifugiarsi nel potente
mondo di Internet.
Un mondo costruito da tutti noi, ma che ognuno di noi può esplorare a proprio
piacimento. Ed ecco che in questi ultimi anni, Internet ha assunto un ruolo
molto importante ma che non gli si addice: quello di sostituire in qualche modo
la società che ci circonda. Da strumento di lavoro, in grado di poter mettere
in contatto persone molto distanti, e di trasmettere informazioni da una parte
all'altra del mondo in brevissimo tempo, è diventato per molte persone un luogo
di incontri e addirittura di innamoramenti. Ma alla fine rimangono quasi sempre
amori solo virtuali, creati dalla nostra immaginazione, che noi proiettiamo
su persone reali. Attraverso Internet, crediamo di conoscerle nel profondo,
senza quella barriera che spesso nel mondo reale separa due persone quando sono
a contatto diretto. Io stesso ho sperimentato queste cose, ho imparato soprattutto
a conoscere me stesso e, cosa più importante, ho capito l'importanza di poter
regalare un sorriso a una persona.
Ma la realtà spesso non è come ce la immaginiamo, così quando si deve oltrepassare
questo muro "invisibile" che confina Internet nell'irrealtà, ci si accorge che
questo muro non solo ha il potere di mascherare, ma fa intravedere quello che
non esiste, e quando alla fine ci si accorge che non è affatto irrilevante,
per quanto invisibile; ci si accorge che quelle persone non le conoscevamo affatto
e ci rimaniamo veramente male.
Questo vuol essere un avvertimento per tutti coloro che usano Internet per questo
scopo: in fondo la vita merita di essere vissuta su questa terra ed è stupido
rifugiarsi in un mondo virtuale che ha il potere di alleviare i nostri disagi,
mostrando come uno specchio le nostre speranze. Impariamo a goderci la vita!
nella realtà del quotidiano.
Tengo a sottolineare che questo è il mio punto di vista, frutto delle mie esperienze,
non pretendo quindi che chiunque legga questa mia autobiografia sia d'accordo
con me, ma vuol essere un modo come un altro per raccontarsi.
Lago della Rossa - 2730mt (15 Sett 2002) |
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