La ricerca sul movimento in architettura è tuttora in
atto e riguarda cambiamenti in funzione delle necessità dell’uomo,
abitative o sensoriali. In questa categoria sono racchiusi quegli esempi in
cui l’architettura cambia realmente di forma a seconda dello spazio e del
tempo, in cui il movimento è una funzione necessaria che cambia la
configurazione dell’architettura, spesso attraverso una metamorfosi dello
spazio. Il progetto di Watanabe per il
Diet Biulding,del 1997, è legato ad un concetto paradossale: "l'uno è
solo, ma non solo uno". L'edificio è unico nel suo genere, ma non è
neanche specifico. E’ un edificio che puoi vedere ma non realmente. Non ha una forma specifica. La sua struttura è fatta di giunture flessibili. Fissando o liberando le giunture
e selezionando la forza di ogni componente, la forma della struttura può
essere modificata. L'esterno dell'edificio è una copertura elastica e i
minuscoli azionatori, densamente sistemati al suo interno, mantengono e
aggiustano la forma dell'edificio. Essendo composta da piccole celle
collegate, la copertura assomiglia alla pelle di un organismo vivente.
Organi fotosensibili e cromatofori sono collocati all'interno delle cellule
e vengono attivate dalla luce solare. La copertura è composta di un liquido
cristallino, la sua penetrabilità può essere continuamente modificata
da una vasta portata di onde elettromagnetiche, compresa la luce solare ed
i raggi infrarossi. Questo effetto può essere usato anche al contrario, cosicché
la copertura può funzionare come uno schermo sul quale possono apparire
immagini ingrandite dell'interno. Anche la facciata esterna è un grande
schermo su cui vengono proiettate le immagini delle attività interne. Le
cellule hanno un meccanismo di autopulizia resa possibile dalla
fotocatalizzazione, non necessitano quindi di manutenzione. E’ stato anche
fatto uno studio sulla possibilità di incorporare capacità
autorestaurative. L'altro
fattore che determina la forma sono le forze esterne. In una giornata ventosa,
l'edificio ha una forma affusolata, mantenendo basso il coefficiente di
resistenza aerodinamica. In caso di terremoto, le giunture strutturali
servono come sistema attivo di assorbimento delle scosse. La struttura
dell'edificio si modifica in modo da ridurre al minimo la resistenza, non
solo contro il vento e le scosse ma anche rispetto alle altre forze
esterne. Se gli azionatori della struttura
sono in stato di vibrazione, il contorno dell'edificio non è definito,
appare come un'immagine sfocata. Anche se socchiudi gli occhi, è difficile
vederlo chiaramente. In sostanza il Diet Building si
comporta come un essere vivente, capace di assumere forme diverse a seconda
delle circostanze. Flessibilità è in assoluto il vocabolo che
definisce e contraddistingue questo
progetto che trovo molto interessante non solamente per la ricerca
tecnologica che vi è applicata , ma soprattutto per la visione che si ha
dello spazio, uno spazio in continua trasformazione che cambia il suo
aspetto a seconda delle circostanze. Questa credo sia l’arma vincente della
nuova architettura, ed infatti le nuove avanguardie spingono sempre più la
ricerca in questo senso. Già il Centre
Pompidou può essere considerato un primo esempio di architettura flessibile
e multimediale, il progetto originale infatti prevedeva un grande schermo a
led sulla facciata principale che permettesse di ricevere informazioni,
piani e pareti mobili che consentissero un illimitata trasformabilità dello
spazio. Ora però le
ricerche si stanno spingendo oltre. Non solo lo spazio è assolutamente
flessibile negli interni ma lo diventa anche nella stessa forma
dell’edificio che non è più stabilita a priori. D’altro canto
caratteristica fondamentale della società dell’informazione abbiamo visto
essere la personalizzazione e l’individualità differentemente dalla società
di tipo industriale che come assunto fondamentale aveva la produzione in
serie (ford nera, smart). E allora non ci si deve meravigliare se le nuove
avanguardie spingono le loro ricerche in questo senso, fino a creare delle
architetture non solo uniche nel loro genere ma che addirittura cambiano
nell’arco di una giornata , quindi non ripetibili come modello di forma in
assoluto. E chissà se
queste nuove sperimentazioni riusciranno ad invadere il quotidiano di
ognuno di noi sia come fruitori di spazi pubblici che e soprattutto come
fruitori di spazi privati. Sarebbe bello poter personalizzare lo spazio
della propria abitazione a seconda delle necessità e delle circostanze. http://www.makoto-architect.com/capital/Capital2/capital2.html http://www.makoto-architect.com/capital/Capital2/capital2.html
Movimento effettivo
Gianni Ranaulo
La forma
totale dell'edificio è determinata da due fattori. Uno è interno. La condizione
delle attività interne modifica la forma. Per esempio
il suo involucro aumenta quando il Diet è in seduta, e diventa piatto
quando il Diet non è in riunione.
Quando ci sono molti visitatori, la forma aumenta nuovamente. Quando una
seduta diventa clamorosa, oppure violenta, lo spazio interno si espande
fino ai propri limiti, e la copertura dell'edificio si trasforma in uno
schermo trasparente che proietta le scene interne.
Fenomeni
naturali, come la luminosità del tramonto o i fulmini sono registrati
direttamente dai recettori solari della pelle e vengono riprodotti
all'interno e all'esterno di essa.