"Freddo"

...piove sempre, quando vado in Svizzera.
E regolarmente io sono avvolta in cose leggere,
troppo leggere e tremo come una foglia al vento,
ma faccio finta di niente perché io non sbaglio mai,
e ammetterlo mi costerebbe anni di vita.
Di solito mi avviluppo come un'edera su Alessandro,
che fa finta di niente e finge di credere
che lo faccia solo per un raptus di passione e non di gelo.
Mi ama anche per questo, o almeno spero.

Saltello come un rospo dal bordo di una pozzanghera all'altra,

leggera come un ippopotamo. Il moto scalda o così dicono.
E' un giorno triste, grigio, come i nostri cappotti,
l'asfalto, il cielo, l'acqua che cade.

Mi muovo veloce fino alla pensilina dell'autobus,

mi rannicchio tra Ale e la plastica, parassita di calore,
congelata nell'anima. Le falde di seta della gonna bagnata
mi si appiccicano alle gambe, manine fredde.

C'è un ragazzo che legge.

Più che leggere, guarda le pagine senza troppa attenzione.

Non lo so, ma sembra nervoso.

Forse sono io che vedo cose che non ci sono
dietro ogni angolo, forse è vero. Forse non sono fatti miei, mi si fa notare.

Poi, arriva il bus per Mendrisio, per la casa calda, l'aula informatica

dell'accademia calda, una coperta calda, la cioccolata caldissima.

Insomma, ecco la cavalleria.

Mi alzo di scatto, una centometrista al confronto non sarebbe nessuno.
Ale mi segue, poi si blocca. Raccoglie qualcosa,
bloccando il mio moto verso le salvezza. Un libro.
scusa...il tuo libro.
Il ragazzo che leggeva si gira, rosso come il fuoco,
come chi viene scoperto in un complotto...

-veramente....io....._veloce che fa freddo,tesoro_ l'avrei liberat... _MIO!!!!!

un onda rossa mi scivola nelle vene.

Il trovarsi davanti a cose di cui avevi solo sentito, beh,
ti accende, ti illumina, improvviso come la scoperta
sfilo il libro dalle mani di Ale.
Non mi sembra più di aver freddo.

Ho scoperto una cosa nuova, un gioco, misterioso e un po' irriverente.

Perdere in giro le cose, i libri, VOLONTARIAMENTE,
a mia madre si raddrizzerebbero tutti i capelli in testa.

Non mi ricordo cosa successe dopo,

ma di sicuro il freddo era diventato l'ultimo dei problemi.
La febbre dell'anima scalda.

Alexyr

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